“Sarà soprattutto una manifestazione di proposta per chiedere un cambiamento e per indicare soluzioni possibili”. Così Maurizio Landini, segretario generale della Fiom spiega il significato della manifestazione del 18 maggio, che lui stesso ha definito “non un giorno di protesta ma un inizio”. “Noi pensiamo che bisogna uscire dalle politiche del governo Berlusconi e del governo Monti – prosegue Landini – e che mettere al centro il lavoro vuol dire in primo luogo cambiare le politiche economiche e sociali”.

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Care/i Compagne/i,

Giovedì 16 maggio alle ore 14,30 la FP e FLC CGIL organizzano un presidio sotto Montecitorio con la richiesta di sbloccare il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del Pubblico Impiego e di stabilizzazione dei precari, che in oltre 100.000 rischiano al 31 luglio di non vedere rinnovati i proprio contratti.

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Rinnovare i contratti nazionali e stabilizzare i lavoratori precari della pubblica amministrazione . Sono queste le richieste di Rossana Dettori (segretaria generale Fp Cgil) e Mimmo Pantaleo (segretario generale Flc Cgil) al nuovo governo, che ribadiscono come “il futuro del nostro paese passi anche attraverso servizi pubblici universali ed efficienti, e i diritti dei cittadini si realizzino compiutamente solo garantendo loro risposte pubbliche”. Per i due sindacalisti “i lavoratori pubblici sono una risorsa per il paese: è inaccettabile che il loro contratto di lavoro, scaduto da quattro anni, non venga rinnovato e si paventi la possibilità di ulteriori proroghe”.

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Care compagne e cari compagni,          

ricordiamo le prossime scadenze:         

1. per le giornate di Sabato 11 e Domenica 12 la Direzione nazionale ha invitato ad una mobilitazione contro il governo Letta-Alfano (in allegato odg). L'iniziativa e' finalizzata, oltre che al contrasto del governo, alla partecipazione alla manifestazione Fiom del 18 maggio. Vi inoltriamo nuovamente il volantino già inviato dal Dipartimento Lavoro, scaricabile anche dal sito. Ovviamente e' utile organizzare volantinaggi anche oltre l'11 e il 12 per continuare a promuovere la partecipazione alla manifestazione.                                        

2. Sempre in relazione alla preparazione del 18, invitiamo nuovamente ad organizzare iniziative, che siano occasione di confronto con il campo largo della sinistra sociale e politica, sulla crisi, la politica del governo, la costruzione dell'opposizione. E' ovvia la necessità di fare riferimento alle strutture territoriali della Fiom.                                 

3. Per quel che riguarda i mezzi di trasporto per il 18 vi confermiamo, come già segnalato, che e' possibile utilizzare i pullman che la Fiom organizza, sempre rivolgendosi alle strutture territoriali, secondo quanto concordato con la Fiom nazionale.         

4. Per quel che riguarda lo svolgimento della Manifestazione, il concentramento e' previsto alle ore 9.30 in piazza della Repubblica con conclusione in piazza S.Giovanni intorno alle 13.30. Rifondazione sarà presente con un gazebo alla partenza e uno all'arrivo da cui distruiremo volantini e bandiere. Dato il numero limitato di bandiere in distribuzione tuttavia, invitiamo tutte e tutti a PORTARE LE BANDIERE DAI TERRITORI.  Abbiamo deciso di non fare uno spezzone di partito, ma di partecipare distribuiti nel corteo, come sempre abbiamo fatto nelle manifestazioni sindacali.                      

5. Sul sito nazionale sarà disponibile a breve un manifesto prodotto dal Dipartimento Comunicazione, da far girare in rete e che sarà affisso a Roma.

6. Vi invitiamo a comunicare volantinaggi e iniziative a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. e Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.                                

 

Un caro saluto,                                              

Roberta Fantozzi, Marco Gelmini

 

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Il Mezzogiorno paga il prezzo più pesante della crisi. Secondo elaborazioni Svimez su dati Istat, dal 2008 al 2012 sono andati in fumo 301.270 posti di lavoro, pari al 59,5% delle perdite totali in un'area che però concentra il 27% degli occupati nazionali. Dei posti persi, 141mila riguardano l'industria. È quanto emerge dalla relazione del presidente della Svimez, Adriano Giannola, oggi (9 maggio) a Napoli per il convegno "Il rilancio dell'economia meridionale". 

 

A farne le spese soprattutto giovani e donne. L'anno scorso, infatti, solo poco più di un giovane su tre under 34 ha lavorato al Sud (37,9%), e poco più di una giovane donna su cinque (23,6%). Secondo altre elaborazioni Svimez su dati Eurostat, anche le regioni del Nord in termini di produzione della ricchezza perdono posizioni in Europa, e da ben prima del 2008, anno di inizio della recessione globale. Il Centro-Nord in valori assoluti ha perso 315mila occupati industriali, -7,7% in cinque anni.

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