di Maria Zegarelli

«Il percorso è indicato proprio nell’ordinanza del gip. Si può garantire fin da subito la salute dei cittadini senza dover chiudere gli impianti: l’Ilva è una città e se chiudesse ci troveremmo di fronte al più impressionante cimitero industriale del mondo». Nichi Vendola insiste sulla necessità di una mediazione, quella a cui stanno lavorando governo, Regione e la stessa magistratura.

Vendola alla fine ritiene possibile arrivare ad una soluzione che scongiuri la chiusura?
«Non bisogna smarrirsi. Ripeto, l’ordinanza del gip descrive puntualmente quali sono gli elementi che pregiudicano la salute dei cittadini e credo che l’Ilva abbia le competenze per attuare un programma di interventi a brevissima, media e lunga scadenza.

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di Guido Iodice e Daniele Palma

Si è ormai diffusa in questi ultimi anni di crisi economica l’idea che il recupero del degrado ambientale e la lotta al cambiamento climatico possano offrire un’ottima opportunità per il rilancio dell’attività produttiva. “Green economy” e “green growth” sono così diventati termini di uso corrente, impiegati per indicare l’elaborazione di strategie di sviluppo economico che concorrano alla salvaguardia dell’ambiente e che segnino l’inizio di una nuova (e sempre più attesa) stagione di crescita dell’occupazione.

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di Claudia Fusani

Un tempo erano dalla stessa parte, l’antimafia dei fatti e non delle parole, quella che vuole cambiare un modo di fare la politica in Sicilia. L’emozione e la forza di un film come I Cento passi del giornalista scrittore e politico Claudio Fava. La grinta del sindaco gay comunista e cattolico Rosario Crocetta che si prende Gela e la sottrae alle cosche denunciando al Tar i brogli del voto e facendo arrestare 350 boss. Era l’inizio del millennio, tra il 2000 e il 2003. Il sodalizio, o meglio la condivisione della stessa squadra, è andato avanti fino a un paio d’anni fa. Ora sono uno contro l’altro in una battaglia che dovrebbe invece vederli alleati, quella per voltare pagina in Sicilia.

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di red.

L'Italia sta precipitando. Lo si vede e lo si tocca con mano andando un po' in giro, ieri lo ha riconfernato l'Istat con i suoi ultimi dati sul Pil e sulla produzione industriale. Si tratta di due crolli: nei primi sei mesi del 2012 il Prodotto interno lordo è diminuito, rispetto al secondo semestre del 2011, dell'1,6%, con un ribasso del 2,5% su base annua. Stando sempre ai calcoli dell'Istat, questo vuol dire che si è registrato, rispetto allo stesso trimestre dell'anno passato, il peggior dato dal quarto trimestre del 2009, quando la diminuzione era stata del 3,5 per cento. La variazione del Pil acquisita per il 2012 è quindi pari all'1,9 per cento.

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di Loris Campetti

Se non fosse una bestemmia, quella del Tribunale del Riesame di Taranto si potrebbe definire una sentenza politica. Conferma che Riva ha avvelenato e continua ad avvelenare i suoi operai e i cittadini di Taranto, come prima aveva fatto lo stato quando l'Ilva si chiamava Italsider. Conferma il sequestro degli impianti, ma lo finalizza alla loro bonifica. Conferma il carcere per la famiglia Riva ma consegna l'impianto e il rispetto della sentenza al manager dei Riva, Ferrante. Si può dire che è stato tolto di mano ai padroni il timone, e si può anche dire che, comunque, il lupo è stato messo a guardia del gregge. Ma avrebbe potuto fare qualcosa di diverso, il Tribunale del Riesame?

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