di Gaetano Azzariti

È ormai passato un anno dallo straordinario successo del referendum sull'acqua pubblica. Da allora tanto il potere politico quanto le autorità amministrative continuano ad operare come se nulla fosse: si accusano i referendari di volere imporre una ideologia - quella del "bene comune" - cui il governo, la sua vasta maggioranza e le istanze tecniche non sarebbero tenute a sottostare. Anzi, si prosegue nella politica di liberalizzazione e privatizzazione dei servizi pubblici locali ripristinando la normativa abrogata per via referendaria e ridefinendo, sotto mentite spoglie, il sistema di remunerazione del capitale investito.

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di Alfonso Gianni
Man mano che la data delle elezioni si avvicina le sortite anti-euro di Berlusconi si intensificano. Sarebbe bene non sottovalutarle. Per diversi motivi. Il primo ce lo abbiamo sotto gli occhi. La situazione economica nell'Eurozona è pessima e le previsioni future pure. Si oscilla dalle valutazioni più ottimiste dell'Iwf, l'importante centro di ricerca dell'università di Kiel in Germania - che prevedono una discesa del Pil nell'Europa a 17 dello 0,4% nel 2012 (per l'Italia -1,7%) e una modesta crescita dello 0,9% nell'anno successivo (+0.4% per l'Italia) - a quelle ancora più pessimistiche di Oxford Economics che vede il nostro paese in calo quest'anno del 2,3% e di un ulteriore 0,2% nel 2013.

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di Gianni Rinaldini
Alla vigilia di un probabile voto di fiducia sul disegno di legge sul mercato del lavoro, ovvero su precarietà, art. 18 e ammortizzatori sociali, la Cgil ha deciso di considerare conclusa questa fase e cambiare pagina per favorire le iniziative unitarie fino ad arrivare a un ipotetico sciopero generale unitario in autunno dai contenuti indefiniti. È stata così cancellata la decisione del precedente comitato direttivo che aveva proclamato 16 ore di sciopero, 8 ore a livello territoriale e 8 ore per lo sciopero generale, contro il ddl sul mercato del lavoro e per riaprire la questione previdenziale.

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lacgilchevogliamoDichiarazione di voto di Gianni Rinaldini, Coord.naz. La CGIL che Vogliamo
Nel Direttivo Nazionale del 21.3 erano state decise 16 ore di sciopero generale contro il disegno di legge sul mercato del lavoro e contro la politica economica del Governo Monti, otto a livello articolato e otto nazionali da calendarizzare in relazione all'iter del provvedimento.
Oggi, senza che nulla sia intervenuto per modificare il merito dello stesso, anzi con notevoli interventi peggiorativi sul precariato, sugli ammortizzatori, sulla questione drammatica degli esodati, sull'art.18 la segreteria nazionale propone di cancellare lo sciopero già deciso in attesa di una futura e imprecisata iniziativa di lotta unitaria da tenere in autunno.

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globalizzazione

di Carlo Buttaroni
Nel 1989, con la fine della guerra fredda, non c’è stato solo un cambio di equilibri nella geografia politica mondiale. Ha cominciato progressivamente a prendere forma un sistema economico nel quale il mondo è diventato un unico campo operativo. Questo processo ha preso il nome di globalizzazione. Un fenomeno che ha preso velocità e forza dal progresso tecnologico e dalle nuove scoperte in campo scientifico, e che si è affermato nella dissolvenza dei vecchi confini politici e delle barriere ideologiche che, sino allora, avevano condizionato anche i rapporti economici tra i diversi paesi. In nessun’altra epoca gli attori in campo hanno avuto un raggio d’azione così ampio e una libertà così vasta.

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