di Yanis Varoufakis

Caro Collega, come te, suppongo, anch’io sono cresciuto con le immagini in bianco e nero di un’ Europa meridionale che lottava per emergere dalle miserie degli anni tra le due guerre.
Come te, la mia mente è ancora piena di immagini di gente duramente messe alla prova dalla vita, che cercava di rinascere emigrando in paesi lontani, come nel film “Ladri di biciclette” o film greci simili, in cui intere sequenze comiche giravano intorno alla figura di un uomo adulto che desiderava ardentemente una torta al formaggio o un dessert. Comunque, arrivò poi il tempo in cui questi ricordi ed immagini di profonda povertà e privazione svanirono al punto da annullare la forza comica di simili scenette.

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di Gaetano Azzariti

È ormai passato un anno dallo straordinario successo del referendum sull'acqua pubblica. Da allora tanto il potere politico quanto le autorità amministrative continuano ad operare come se nulla fosse: si accusano i referendari di volere imporre una ideologia - quella del "bene comune" - cui il governo, la sua vasta maggioranza e le istanze tecniche non sarebbero tenute a sottostare. Anzi, si prosegue nella politica di liberalizzazione e privatizzazione dei servizi pubblici locali ripristinando la normativa abrogata per via referendaria e ridefinendo, sotto mentite spoglie, il sistema di remunerazione del capitale investito.

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di Alfonso Gianni
Man mano che la data delle elezioni si avvicina le sortite anti-euro di Berlusconi si intensificano. Sarebbe bene non sottovalutarle. Per diversi motivi. Il primo ce lo abbiamo sotto gli occhi. La situazione economica nell'Eurozona è pessima e le previsioni future pure. Si oscilla dalle valutazioni più ottimiste dell'Iwf, l'importante centro di ricerca dell'università di Kiel in Germania - che prevedono una discesa del Pil nell'Europa a 17 dello 0,4% nel 2012 (per l'Italia -1,7%) e una modesta crescita dello 0,9% nell'anno successivo (+0.4% per l'Italia) - a quelle ancora più pessimistiche di Oxford Economics che vede il nostro paese in calo quest'anno del 2,3% e di un ulteriore 0,2% nel 2013.

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di Gianni Rinaldini
Alla vigilia di un probabile voto di fiducia sul disegno di legge sul mercato del lavoro, ovvero su precarietà, art. 18 e ammortizzatori sociali, la Cgil ha deciso di considerare conclusa questa fase e cambiare pagina per favorire le iniziative unitarie fino ad arrivare a un ipotetico sciopero generale unitario in autunno dai contenuti indefiniti. È stata così cancellata la decisione del precedente comitato direttivo che aveva proclamato 16 ore di sciopero, 8 ore a livello territoriale e 8 ore per lo sciopero generale, contro il ddl sul mercato del lavoro e per riaprire la questione previdenziale.

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lacgilchevogliamoDichiarazione di voto di Gianni Rinaldini, Coord.naz. La CGIL che Vogliamo
Nel Direttivo Nazionale del 21.3 erano state decise 16 ore di sciopero generale contro il disegno di legge sul mercato del lavoro e contro la politica economica del Governo Monti, otto a livello articolato e otto nazionali da calendarizzare in relazione all'iter del provvedimento.
Oggi, senza che nulla sia intervenuto per modificare il merito dello stesso, anzi con notevoli interventi peggiorativi sul precariato, sugli ammortizzatori, sulla questione drammatica degli esodati, sull'art.18 la segreteria nazionale propone di cancellare lo sciopero già deciso in attesa di una futura e imprecisata iniziativa di lotta unitaria da tenere in autunno.

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