Di Pino De Stasio e Sandro Fucito
Napoli è la prima grande metropoli italiana ad avere un registro delle unioni civili inserite nel welfare comunale. La proposta della giunta de Magistris è stata approvata a larghissima maggioranza il 13 febbraio in Consiglio comunale, con l'apporto di tutte le forze politiche di centrosinistra che sostengono la maggioranza "arancione": Idv, Federazione della Sinistra, Pd e Sel. "Stiamo scrivendo una pagina storica", ha dichiarato il sindaco Luigi de Magistris. "E' un messaggio molto importante - ha aggiunto - dalla città che è culla della civiltà giuridica in attuazione dell'articolo 3 della Costituzione". Il provvedimento, rivolto non solo a coppie omosessuali, ma anche a coppie etero che vogliano sancire un legame affettivo al di fuori del vincolo matrimoniale, era inserito nel programma elettorale di de Magistris, spinto fortemente dalle associazioni e dai movimenti del mondo Lgbt (lesbo, gay, bisessuali, transessuali), presenti tra le fila della Federazione della Sinistra napoletana.