di SERGIO BOLOGNA

Strano che nessuno si sia chiesto quale bandiera batte la "Costa Concordia". Strano che nessuno si sia chiesto chi stava sul ponte di comando della nave al momento dell'incidente. Strano che nessuno abbia ricordato che ai primi di ottobre del 2011 la nave portacontainer "Rena" della MSC è andata a sbattere contro l'Astrolabe Reef in Nuova Zelanda, uno dei più preziosi paradisi marini del globo, e che da allora (sono passati tre mesi e mezzo) sputa petrolio su quelle acque incontaminate, creando il più grave disastro ecologico in quell'emisfero. Strano che nessuno ricordi come l'Italia abbia a che fare in questi incidenti, per più motivi.


Landini rilancia la lotta contro la Fiat e per il contratto Cause a raffica e referendum anti-Marchionne. L'11 febbraio il corteo che unirà democratici e sinistra contro le derive innescate dalla crisi
Di Gianpaolo Patta
Pescatori ed agricoltori, disoccupati ed autotrasportatori, commercianti ed artigiani: in Sicilia è esplosa la protesta. Erano anni che la si auspicava e subito echeggiano i sospetti di torbidi criminali e di una jacquerie che si nutre di demagogia e populismo. Che ad accusare i manifestanti di contiguità con la mafia ci si metta pure Confindustria regionale suona quasi paradossale. Ma non era l’organizzazione degli imprenditori a esprimere gli interessi della borghesia mafiosa?
Si sa che in tempi di crisi la solidarietà è la pianta che fa più fatica a crescere; invece l'attacco ai diritti e alle libertà è invasivo: se lo si lascia attecchire, non si riesce più a fermare (...) L'attacco a diritti e democrazia senza risposte forti dilagherà facilmente. Per questo, la campagna della Fiom contro la distruttiva politica della Fiat, avviata a Pomigliano nel dicembre 2010 e consolidata con l'accordo separato che estende a tutto il gruppo l'attacco alle condizioni di lavoro e alle libertà sindacali, viene alimentata da scioperi, manifestazioni ed anche azioni legali.
È arrivata una nuova «lenzuolata» di liberalizzazioni. Ma queste contribuiranno a rilanciare lo sviluppo economico? E soprattutto, ci renderanno più liberi? No: queste deregolamentazioni porteranno qualche euro di risparmio alle famiglie, ma peggioreranno la vita di centinaia di migliaia (forse milioni) di persone distruggendo i rapporti sociali e rafforzando la precarizzazione dei lavoratori. In Italia le corporazioni sono una (brutta) realtà che trova la propria forza in parlamento dove a non essere rappresentati sono solo i lavoratori dipendenti, mentre a cominciare dagli avvocati e dai giornalisti le altre corporazioni resistono a ogni tentativo di riduzione del potere. Monti - è un suo merito - ci sta provando, ma non è detto che ci riesca: Berlusconi ieri ha minacciato emendamenti a raffica in parlamento.






