di Anna Belligero e Simone Oggionni

120119tessera_gcScriviamo questa lettera aperta alle nostre compagne e ai nostri compagni, sollecitati dalle reazioni che ha suscitato il lancio della campagna sul tesseramento 2012.
Una marea di apprezzamenti, che condividiamo con coloro i quali hanno elaborato il progetto e lavorato graficamente alla sua realizzazione, e qualche critica, talmente densa di implicazioni politiche e ideologiche da indurci ad una riflessione. Perché – sia chiaro – delle critiche (anche quando sono poste in maniera così rozza e grottesca) rispondiamo politicamente, in prima persona, insieme agli altri compagni dell’esecutivo nazionale.
La nostra riflessione ruota intorno ad una domanda: ma noi vogliamo bene alla nostra organizzazione, al nostro partito, oppure no? Il nostro agire politico, la nostra elaborazione, le nostre forme di organizzazione sono mirate al nostro rafforzamento, alla crescita nostra e della nostra efficacia, oppure no?

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euro1Di Nicola Melloni

Il downgrading di Francia, Italia e, più recentemente pure dell'Efsf ha scatenato una ridda di reazioni sdegnate. Sarkozy ha usato parole durissime, Draghi ha spiegato che bisogna imparare a fare a meno delle agenzie di rating e che il loro potere va ridotto. Il commissario agli affari economici Olli Rehn è andato oltre, ed ha addirittura accusato le agenzie di rating di essere al servizio degli Stati Uniti. Tutte cose che a dirle fino a poco tempo fa si era tacciati irremediabilmente di vetero-comunismo e di anti-americanismo ideologico.

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Luca Fazio

120119treviConfermata la privatizzazione dei servizi pubblici locali e la norma che smonta il voto di giugno. Tra un comma e l'altro, mortificati referendum e democrazia Blitz in via XX Settembre: «Nessuno può tradire il voto di degli italiani»
Un piccolo blitz, una sorsata di democrazia. Tanto per ricominciare. Del resto qualcuno li dovrà pur rappresentare quei 26 milioni di italiani che lo scorso giugno hanno votato per dire (al governo Berlusconi) che l'acqua è un bene comune e un diritto umano universale. Anche se il destinatario oggi è cambiato ed è addirittura molto più insidioso, perché adesso è il governo Monti che si appresta a violare l'esito di una consultazione democratica per consegnare l'acqua - anche l'acqua - nelle mani del mercato.

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Alberto Burgio

120119burgio«Parlare dei "caratteri nazionali" di un popolo significa parlare di tratti culturali che, costituitisi sullo sfondo di dati quadri storici, hanno contribuito a formare comportamenti che individui o gruppi hanno assunto di fronte a situazioni storicamente date»
Riflettere sulla «costruzione sociale del male» a proposito delle atrocità collettive generate dal nazismo e in particolare in relazione alla Shoah restituisce attualità alla questione che si può dire abbia motivato l'intera ricerca di Primo Levi: capire - per quanto possibile - ciò che avvenne nell'Europa sottomessa al nazismo implica in effetti riuscire a «capire i tedeschi».

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Da oggi e fino alla data dell'incontro (che mi auguro prossimo) presso la Regione, convocato per esaminare la richiesta di cassa integrazione avanzata dalla Mrc al fine di evitare il tracollo finanziario e il fallimento sicuro di Liberazione e dello stesso partito che la edita, tutte le pubblicazioni del giornale sono sospese. Anche nella versione on line, come recita il comunicato della società. Questo epilogo - sicuramente transitorio, ma certo non meno doloroso - è stato l'esito che la direzione ha cercato in ogni modo e finchè è stato possibile di evitare, tessendo e ritessendo la trama di un equilibrio editoriale fra le più che giustificate preoccupazioni dei lavoratori per il proprio futuro e le condizioni oggettive di una situazione economica dell'azienda che non può in alcun modo sopportare il taglio del 70% delle già scarsissime risorse destinatele dal fondo per l'editoria.

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«Basta con le menzogne: Mrc e Rifondazione hanno sempre sostenuto il giornale con i propri sacrifici ed i propri fondi!»

I pesanti tagli al fondo per l'editoria operati dal governo Berlusconi, confermati ed appesantiti dalle scelte di Monti che, ancora ieri, ha dichiarato inamissibili gli emendamenti al "milleproroghe", tesi a ripristinare il fondo per l'editoria, hanno obbligato l'Mrc, editrice di Liberazione, a sospendere cautelativamente l'edizione cartacea dal 1 gennaio. Contestualmente si è avviata una trattativa sindacale tesa a salvaguardare la continuità della pubblicazione di Liberazione nella versione on-line per garantire l'informazione libera che abbiamo sempre assicurato, oltre ai possibili livelli occupazionali. Al fine di rilanciare il nostro giornale abbiamo promosso anche una campagna di sottoscrizione.

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dinoDi Dino Greco

In questi giorni, non pochi compagni e compagne, determinati a non rassegnarsi alla chiusura del giornale e ostinatamente impegnati nella sottoscrizione, mi rivolgono la stessa ragionevolissima domanda. Che è questa: «Quanto serve, nelle condizioni date, per riportare il giornale in edicola?». Si tratta, come è facile capire, di una domanda fondata, per non andare in guerra contro i mulini a vento e per commisurare lo sforzo all'obiettivo. 
Ebbene, nelle condizioni date, servono due milioni all'anno, pari all'entità del taglio con cui Berlusconi e Monti hanno prosciugato il Fondo per l'editoria.

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referendum-non-si-toccadi Andrea palladino

Nella lenzuolata diliberalizzazioni del governo Monti ci sono due articoli che ai comitati per l'acqua pubblica proprio non piacciono: i numeri 19 e 20. Norme che, secondo i protagonisti del referendum di giugno, potrebbero mettere in discussione i risultati della consultazione popolare.

Andiamo con ordine: l'articolo 19 rende più incisivo il "pacchetto anti-crisi" varato dal governo Berlusconi il 13 agosto che riproponeva alcuni codici della Legge Fitto-Ronchi abrogati dal referendum. In sostanza la norma obbligherà le amministrazioni comunali a cedere buona parte dei loro asset nelle società di gestione dei servizi pubblici locali.

Ma a far saltare sulla sedia i cittadini convinti che l'acquasia una risorsa da mantenere in mani pubbliche è l'articolo 20: una norma che se approvata inciderà direttamente sul Tuel, il Testo unico degli enti locali. Come? Eliminando la possibilità di creare enti di diritto pubblico, tipo i consorzi, per la gestione di quei servizi "di rilevanza economica generale". Una formula che nasconde, dietro il tecnicismo, la possibilità della gestione pubblica degli acquedotti. Con buona pace dei 27 milioni di italiani che il 12 e 13 giugno avevano espresso il loro Sì all'acqua come bene comune.

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rating-europea-operativa-gia-dal-2012Fr. Pi.

Nessuna variazione nella linea di rigore imposta dall'Europa «carolingia» RATING E CRISI Ora tutti, nella Ue, snobbano le agenzie. E la Germania si irrigidisce Finisce il sacro rispetto per le «tre sorelle»: sono proprietà di fondi e banche Usa

L'arbitro non è imparziale. Tutta l'Europa che conta ha improvvisamente cambiato tono nei confronti delle agenzia di rating, invitando tutti a snobbarne i giudizi. Nemmeno «i mercati» ne hanno tenuto conto, facendo salire le borse nel giorno in cui anche l'agenzia Firch preannunciava un taglio del rating al debito pubblico italiano entro gennaio; e Standard&Poor's estendeva il declassamento anche alle Poste o alla Cassa Depositi e Prestiti. Come conseguenza, la timida richiesta italiana di avere una politica di bilancio meno unilaterale e rovinosa è stata respinta bruscamente al mittente: «potete far da soli», ci dicono da Berlino.

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stampa_comunicazioneDi Carlo Lania

Non si tratta di una proroga. Con questa motivazione la Camera boccia la possibilità di salvare 100 testate giornalistiche e l'informazione in Italia EDITORIA IN CRISI No agli emendamenti che rifinanziano il fondo per il settore

È bastato poco per dare un altro colpo al pluralismo dell'informazione in Italia. Il tempo necessario agli uffici della Camera per giudicare inammissibili i tre emendamenti al Milleproroghe presentati dalla maggioranza e dalla Lega nord per ripristinare il fondo per l'editoria. La motivazione: per i tecnici di Montecitorio il rifinanziamento del fondo non sarebbe una proroga e in quanto tale va escluso dal decreto in discussione nelle commissioni Affari costituzionali e Bilancio.

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FB Ezio Locatelli

 

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