Da mesi sentiamo parlare dai telegiornali della speculazione finanziaria contro l'Euro e in particolare contro i titoli di stato della Grecia prima e dell'Italia poi. Per far fronte a questa speculazione il governo Berlusconi ha fatto un paio di manovre in agosto e adesso si appresta a fare ulteriori stangate. Dalla libertà di licenziamento all'allungamento dell'età per andare in pensione, dalla privatizzazione dei servizi pubblici locali alla messa in discussione dei contratti nazionali di lavoro, al taglio dei fondi per l'assistenza sociale.
Tutte queste misure sono state condivise con l'Unione Europea che anzi chiede - insieme alla Banca Centrale Europea - misure più pesanti di taglio della spesa pubblica. Si tratta delle stesse misure che da un anno sono state applicate alla Grecia e che hanno prodotto una pesante recessione e un drastico peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro in quel paese.
Ma queste misure servono a combattere la speculazione finanziaria? NO!
La speculazione sull'Euro e poi sui titoli di stato greci e italiani è frutto di un fatto preciso: la Banca Centrale Europea (quella che stampa l'Euro per conto degli stati europei) è l'unica Banca Centrale del mondo che presta i soldi alle banche private (all'1,5% di interesse) e non presta direttamente i soldi agli stati. Gli stati sono così obbligati a finanziarsi sul mercato, cioè a farsi prestare soldi dagli speculatori che ovviamente ricercano il loro guadagno. A tal fine gli speculatori (cioè le banche e le grandi finanziarie) attaccano uno stato per volta e per acquistare i titoli di stato si fanno pagare un tasso di interesse da usurai.

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chi l’ha causata, chi ci guadagna, chi la paga, come se ne esce…
Quello che non dicono sulle cause della crisi. La crisi è la conseguenza delle politiche degli ultimi 30 anni.  In nome del mercato si è tolto ogni vincolo ai capitali consentendo le delocalizzazioni, precarizzato il lavoro, privatizzato banche e industrie. E’ cresciuta un enorme concentrazione di potere nelle mani di poche grandi finanziarie e multinazionali ed un’economia di carta. A causa di queste politiche il lavoro ha perso potere e reddito: la ricchezza trasferita dal 1976 al 2006 dai redditi da lavoro a profitti e rendite, è pari a dieci punti di Pil nei trenta paesi Ocse, in Italia a 15 punti. Un’enormità. Produttività e produzioni sono cresciute ma le merci non si vendono: l’economia è bloccata dai bassi salari e dalla crescita delle disuguaglianze.
Quello che non dicono su chi guadagna nella crisi. Le elitè economiche e finanziarie continuano ad arricchirsi: nel 2010, l’1% della popolazione mondiale si è accaparrata il 39% della ricchezza. In Italia l’1% ricchissimo possiede un patrimonio immobiliare e finanziario pari a quello del 60% della popolazione.
Quello che non dicono sul debito. Dal 2008 gli Stati Europei hanno messo a disposizione 3000 miliardi di euro per salvare il sistema finanziario. Ora l’Unione Europea ha deciso di impegnarne altri 1000. E’ il salvataggio delle banche che ha fatto crescere il debito degli stati. Poiché niente è stato fatto per imporre regole al sistema finanziario, la speculazione non solo non viene fermata, ma è alimentata: perché le grandi banche usano queste risorse per speculare sugli stati e non per sostenere gli investimenti e l’economia.
Quello che non dicono sulla speculazione. La speculazione funziona così: le grandi banche e le finanziarie giocano al “ribasso”, cioè vendono i titoli degli stati o non li acquistano fino a che i tassi di interessi non raggiungono livelli altissimi.

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Cari compagni,

contro la devastante “manovra anticrisi” messa in atto dal Governo non si possono risparmiare energie, iniziative di lotta e forme di opposizione.
Tra queste va sicuramente percorsa anche quella giurisdizionale. Sono diversi infatti, anche a parere di autorevoli giuristi, i profili di incostituzionalità presenti nei vari articoli della Legge 14/9/2011 n.148.
Dall’articolo 3 che, affermando pomposamente l’assoluta libertà dell’iniziativa economica privata, si configura come una riforma impropria dell’art. 41 della Costituzione che, come è noto, la vincola indissolubilmente a finalità sociali;   al famigerato articolo 8 che di fatto fa tabula rasa di secolari conquiste di civiltà del nostro movimento operaio, dalla contrattazione collettiva nazionale alla tutela contro i licenziamenti ingiustificati;  passando per il subdolo articolo 4 che, esattamente all’opposto rispetto a quanto recita il suo titolo (“adeguamento della disciplina dei servizi pubblici  locali al referendum popolare e alla normativa dall’Unione europea”), ribalta il risultato del referendum del 12 e 13 Giugno scorso. Esso infatti ripropone sostanzialmente l'articolo 23 bis della legge Fitto-Ronchi che imponeva la privatizzazione dei servizi pubblici locali, abrogato dall'esito del primo quesito referendario. L’esclusione dell’acqua dalla nuova formulazione normativa non fa venire meno l’anticostituzionalità del pacchetto anticrisi.

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Cari compagni,

Venerdì 11 Novembre dalle ore 11 alle 16 si terrà presso la sede della Direzione del PRC in Via del Policlinico 131 a Roma, un seminario di approfondimento rivolto a tutti i rappresentanti istituzionali della Federazione della Sinistra sulle iniziative politiche da assumere nelle istituzioni territoriali, in stretto collegamento con i movimenti per l'acqua, per ottenere l'attuazione della volontà espressa dalla maggioranza del popolo italiano nel referendum  del 12 e 13 Giugno scorso.
Parteciperanno Marco Bersani ed altri compagni del Comitato referendario.
Saranno condivise possibili iniziative istituzionali per impegnare i Sindaci e Presidenti delle Province, nell'ambito delle rispettive assemblee Aato, a sostenere l'eliminazione delle componenti di lucrative dalla tariffa del servizio idrico e per arrivare alla piena “riplubblicizzazione” della gestione del servizio stesso seguendo, laddove compatibile, il modello “napoletano”. Sarà inoltre illustrato il percorso politico che ci porterà alla manifestazione nazionale del 26 Novembre prossimo in difesa dell'esito referendario e valutate altre iniziative coordinate a livello nazionale nelle quali sarà fondamentale il ruolo dei nostri rappresentanti nelle istituzioni locali.
Data l’importanza degli argomenti confidiamo nella tua presenza.
Un caro saluto,

Massimo Rossi

acqua_incontro

Venerdì 11 Novembre dalle ore 11 alle ore 16, a Roma, presso il Centro Congressi Cavour in Via Cavour 50, si terrà un seminario di approfondimento rivolto a tutti i rappresentanti istituzionali della Federazione della Sinistra e aperto a tutte/i le/i compagne/i interessate/i alle iniziative politiche da assumere nelle istituzioni territoriali, in stretto collegamento con i movimenti per l'acqua, per ottenere l'attuazione della volontà espressa dalla maggioranza del popolo italiano nel referendum del 12 e 13 Giugno scorso.

Interverrà Marco Bersani e altri esponenti del Comitato.

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