giornali2Ieri mattina abbiamo partecipato all’assemblea dell’Editoria cooperativa non profit e di partito insieme a Liberazione e a tutte le altre testate giornalistiche a rischio di scomparire, grazie alle politiche del Governo tese a cancellare il pluralismo dell'informazione e a svuotare l'art. 21 della Costituzione. Pubblichiamo il documento assunto, e parteciperemo a tutte le iniziative necessarie a far recedere il governo da scelte cosi sciagurate.
Rosa Rinaldi
Segr. nazionale
Resp. ComunicazioneAssemblea dell’Editoria cooperativa non profit e di partito

Documento conclusivo. Informazione libera e pluralista condizione indispensabile per lo spessore e la qualità della democrazia.

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Car* compagn*,

abbiamo concluso la prima tappa del nostro lavoro,  che prevedeva la costruzione dei fondi iconografici e multimediali del partito composti da manifesti e fotografie su supporto cartaceo e video.  
Il totale dei documenti originali (n. 2500 fotografie e n. 1000 manifesti) è stato digitalizzato ed inventariato.  I video (n. 700), all’origine  su supporti diversi (betacam, vhs, mini dv), sono stati riversati su dvd al momento solo parzialmente per ragioni economiche, ma interamente descritti ed inventariati.
La disponibilità dei compagni e delle compagne e di alcune Federazioni in particolare ci hanno consentito di poter svolgere questo lavoro di ricostruzione storica.
I materiali raccolti infatti provengono maggiormente dai versamenti che singoli militanti hanno fatto rispondendo ai nostri appelli apparsi in questi ultimi due anni su Liberazione, sul sito nazionale del Prc, su Facebook, nelle mailing list, raccogliendo positivamente l’invito a donare i documenti richiesti conservati nelle abitazioni private e nelle sedi locali del partito.
La pretesa non poteva essere di recuperare per completo quanto è stato prodotto, anche per la mancanza di fondi disponibili a svolgere una azione capillare su tutto il territorio, ma di ricomporre seppur parzialmente il puzzle della nostra storia attraverso le immagini che il partito ha prodotto ed utilizzato nel corso della sua attività. Naturalmente i vuoti in esso presenti ,  con la collaborazione di tutte e tutti, potranno essere affrontati  e risolti successivamente.   
Questo patrimonio documentario da gennaio sarà consultabile sia presso i locali che lo ospitano (Saletta Libertini) sia attraverso il web, da  Archivi del novecento – La memoria in rete, al cui progetto abbiamo aderito, sia in parte nella galleria immagini dell’Archivio.
Avvieremo dunque la seconda fase del progetto, per costruire il secondo nucleo dell’Archivio, quello contenente i documenti di carta attualmente conservati presso la Direzione Nazionale, ed in ultimo quelli conservati presso le Federazioni. Vi invito pertanto a non disperdere i materiali di cui disponete in attesa dei prossimi versamenti che andranno concordati anche sulla base della disponibilità degli spazi.
Un caro saluto

Linda Santilli
resp. archivio nazionale
direzione nazionale del partito della rifondazione comunista
viale del policlinico 131 – roma – tel. 06-44182248 – mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.


gianluigipegoloDi Gianluigi Pegolo
Com’è noto, è in corso la raccolta delle firme per l’abrogazione dell’attuale legge elettorale (il cosiddetto “porcellum”) e il ripristino di quella precedente (meglio nota come "mattarellum"). Sulla nostra contrarietà all’operazione voluta dai settori veltroniani del PD, cui si sono accodati poi l’area prodiana, SEL e IdV, non occorre tornare.
Se questa posizione è nota al corpo del partito, qualche confusione può derivare dalle esternazioni recenti di Passigli che, com’è noto, è il presentatore dei quesiti referendari che si proponevano di modificare l’attuale legge elettorale per ripristinare un sistema proporzionale, che anche noi appoggiavamo.

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foto_fish_protestaRoma. Uno striscione gigante (15 metri per 10) calato dall’alto Pincio con la scritta “40 miliardi di tagli: Stop al massacro delle persone con disabilità!”. Così, ieri mattina, le associazioni delle persone con disabilità hanno cambiato la scenografia di piazza del Popolo a Roma per protestare contro la manovra economica che il Parlamento sta per approvare. Un’azione dimostrativa per attirare l’attenzione pubblica sui pesantissimi interventi contro le politiche sociali, dagli ulteriori tagli agli enti locali, che determineranno la chiusura dei servizi essenziali, alla delega per la riforma assistenziale e fiscale che colpirà famiglie con figli a carico, indennità di accompagnamento, invalidità e reversibilità. L’iniziativa ha coinvolto decine di persone in carrozzina a difesa dello striscione, tra cui Pietro Barbieri, il presidente nazionale della Fish (Federazione italiana per il superamento dell’handicap), che ha annunciato altre forme clamorose contro quest’ultimo atto di macelleria sociale: «Non ci fermeremo qui e, nonostante tutte le nostre difficoltà, andremo avanti perché in gioco c’è la vita di milioni di persone, la loro dignità e il loro diritto all’inclusione sociale e lavorativa». Infatti, le misure sulle politiche sociali – fanno sapere i promotori della protesta - interessano, con maggiore o minore intensità, oltre 10 milioni di famiglie italiane. «Chi intende comprimere ancora l’assistenza sociale, piegandola alle esigenze di cassa, sarà responsabile dell’impoverimento, esclusione, confinamento, segregazione di centinaia di migliaia di persone. –  ha dichiarato ancora Barbieri – In queste ore si gettano le basi per il definitivo smantellamento di quel po’ di sistema dei servizi che ancora esiste in Italia e per la negazione dei diritti costituzionali.”

La richiesta della Federazione è chiara: togliere dalla Manovra il “vincolo di cassa” imposto alla riforma assistenziale. Una richiesta che va in direzione opposta alle ultime decisioni del governo, che proprio ieri ha approvato in Cdm il disegno di legge costituzionale per inserire nella Carta la cosiddetta “regole d’or”, il pareggio di bilancio, che trasformerebbe la nostra Costituzione da baluardo dei diritti a baluardo della finanza, dunque della speculazione. 

Alla protesta di piazza del Popolo hanno partecipato anche alcune forze politiche: Rifondazione, Pd e Sel. «Tutto questo è vergognoso e per questo ci batteremo nei prossimi giorni al fianco di associazioni, movimenti contro questa manovra e per avanzare proposte alternative di giustizia e sviluppo sociale, a partire dalla patrimoniale, dal dimezzamento delle spese militari, dal blocco della speculazione per investire su un futuro di diritti, con un welfare pubblico più forte e universalistico» così Antonio Ferraro, responsabile nazionale Politiche sociali di Rifondazione.

fantozzi1di Roberta Fantozzi

Chi sia capitato sulle frequenze di Radio Popolare durante la trasmissione dell'altra sera a microfono aperto, ha avuto modo di farsi un'opinione sulle conseguenze che il cosiddetto patto tra le forze sociali produce nel corpo largo di persone genericamente di sinistra. Dall'incazzatura alla frustrazione, alla rassegnazione del «dove sta la Cgil».
Nelle stallo dell'impotenza, di un governo che in questi tre anni ha fatto di tutto per aggravare la situazione economica e sociale del paese come di un'opposizione parlamentare incapace di un progetto alternativo, rischia di essere questo il dato più drammatico che ci consegnano gli ultimi eventi.
Peggio della crisi e della speculazione, peggio di un quadro politico che non sembra trovare vie di soluzione, tra le manovre per grandi coalizioni di "responsabilità nazionale" con incorporata la rottamazione di Berlusconi e gli esiti del suo perdurante galleggiamento, può essere la dissolvenza di un credibile punto di riferimento per il disagio e il protagonismo sociale.

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