di WILLIAM DOMENICHINI *


da http://www.democraziakmzero.org

Pare che i tanti dati e studi su frane e alluvioni, compiute delle autorità competenti e che ogni anno vengono aggiornati, non producano prese di coscienza nella classe politica, ad eccezione di un penoso rimpallo di responsabilità e negligenze. Così alla Spezia, a quasi un anno dal drammatico 25 ottobre, si fomentano demagogie, populismi e nuove forme di interventismo celano pressapochismo ed aculturazione.

La crisi economica impone sviluppo e crescita come atti di fede ed il cemento indiscriminato è tra le preghiere più consuete di questa religione. Curioso che si curi il malato con la stessa medicina che lo avvelena, e la cecità political-sindacalistica prende la forma di lottizzazioni mascherate da riqualificazioni o centri commerciali, outlet, hotel, darsene e nuovi caselli autostradali anche laddove esondano sistematicamente i fiumi. Di fronte a tante certezze di chi continua a fallire, occorre avere qualche dubbio.

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“Non può essere accolta nemmeno l’eccezione di decadenza” sollevata dall’INPS,  scrive il giudice del lavoro del Tribunale di Civitavecchia Francesco Colella, che ha rigettato il ricorso dell’istituto previdenziale

di Gianni Avvantaggiato, pubblicato su http://www.ambienteambienti.com

“Quando la nuova legge sull’amianto non trova applicazione, gli aventi diritto non sono tenuti a presentare la domanda entro il 15 giugno 2005 e non possono decadere”. Così il Giudice del lavoro del Tribunale di Civitavecchia (Roma) Francesco Colella, che ha rigettato l’eccezione di decadenza dell’INPS per mancato deposito della domanda all’INAIL entro il 15 Giugno 2005 e, invece, ha dato ragione al il signor Gianni Birindelli, assistito dall’avvocato Ezio Bonanni (clicca qui per visionare e scaricare il testo della sentenza). Oggetto del contenzioso il riconoscimento del beneficio previdenziale di cui all’art. 13, comma 8, della legge n. 257 del 1992, norma relativa alla cessazione dell’impiego dell’amianto.

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Un recente studio dell' università di Caen dimostra la tossicità del mais genetico prodotto dalla Monsanto denominato Nk603, con conseguenti danni al fegato, alterazione dei parametri ematici e produzione di cellule tumorali.
E il governo Monti che fa? Non prende posizione! Rispetto al mais Nk603 il ministro dell'Agricoltura si è limitato a coinvolgere il ministro della Salute. Il governo non prende posizione perché è l' emanazione diretta delle multinazionali, opera il massacro sociale e non riesce a garantire la salute dei cittadini.
Rifondazione comunista chiede la messa la bando degli OGM. Il governo faccia ricorso contro la decisione della comunità europea di consentire nel nostro paese le coltivazioni OGM da essa autorizzate. Chiediamo l’applicazione di una clausola di salvaguardia come hanno fatto già altri paesi europei come la Francia, l’Austria, l’Ungheria e la Grecia. Se sulla base di ricerche inerenti la salute dei cittadini c 'è il sospetto che un alimento OGM possa essere dannoso può essere vietato. Il governo Monti però non si vuole assumere tale responsabilità. Sarebbe un modo per tutelare i consumatori e l’ambiente un modo reale per tutelare i nostri prodotti di eccellenza che come si sa sono anche essi investiti dalla crisi mondiale che rischia di mettere il comparto agricolo totalmente nelle mani delle multinazionali.

 

Rosa Rinaldi, segreteria nazionale Prc

Giacomo Marchioni, responsabile nazionale Agricoltura Prc

L'articolo sulla votazione a Padova sulla fusione di Acegas Aps ed Hera (Idv e Sel hanno votato a favore, Rifondazione contro) è tratto da http://www.globalproject.info

Sette ore di mobilitazione intensa dentro e fuori il Consiglio Comunale hanno segnato la votazione sulla fusione di Acegas Aps ed Hera.

Dentro il Consiglio comunale decine di cittadini ed attivisti dei comitati hanno contestato, facendo sospendere il Consiglio comunale, prima al momento della decisione di bocciare la sospensiva della votazione, presentata dalla consigliera comunale di Rifondazione Daniele Ruffini e poi al grido di "vergogna" durante l'intervento del sindaco Zanonato prima delle dichiarazioni di voto volte a ratificare la fusione.

Fuori un presidio rumoroso e determinato, animato dal Centro Sociale Pedro, nonostante una carica della polizia, ha continuato a circondare Palazzo Moroni accompagnando con petardi e botti le dichiarazioni di voto a favore della fusione.

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