Inceneritori, pirogassificatori, torce al plasma, gassificatori sono innumerevoli le tecnologie di smaltimento,tutte ormai superate economicamente ed ecologicamente da chi invece punta ad una vera sostenibilità per il ciclo dei rifiuti. Il nostro modello di sviluppo subisce crisi di approvvigionamento di materie prime ed è una follia energetica pensare di smaltire i materiali invece di riutilizzarli come afferma la legislazione europea.

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Noi, partecipanti a Firenze 10-10, riuniti nell'incontro per promuovere la costruzione del network antinucleare europeo

Esprimiamo la nostra convinzione che l'Europa dei cittadini necessita della "battaglia" antinucleare, per un modello energetico "giusto", cioè gestito come un bene comune e pubblico nelle sue infrastrutture fondamentali, decentrato e rinnovabile, decarbonizzato, efficiente e dedito al risparmio e quindi fondamentale nel contrasto al cambiamento climatico, non predatorio rispetto alle risorse del Sud del mondo e quindi efficace nel combattere la povertà e nel prevenire i conflitti, rispettoso, alla fin fine, della salute dei cittadini e del territorio.

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Care compagne e cari compagni,
di seguito l'invito a partecipare all'assemblea nazionale del Forum Italiano dei movimenti per
l'acqua che si terra' a Roma il 24 e 25 novembre, un appuntamento
importante sia a valle dell'importante vittoria referendaria sia
perché, come sappiamo, la lotta per la ripubblicizzazione continua ed Il testo della campagna di "obbedienza civile" prevista in tutta Italia per il 17 e 18 novembre.

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121016acquaCare compagne e cari compagni,
parte oggi una campagna europea per la "demercificazione" dell'acqua e perche' venga riconosciuta come "diritto umano universale".
Per poter presentare una "Iniziativa dei Cittadini Europei (ICE uno strumento di democrazia diretta) dobbiamo raccogliere un milione di firme in Europa, lo si puo' fare in pochi minuti andando sul sito: www.acquapubblica.eu

Rifondazione Comunista aderisce all'iniziativa, vi invitiamo a diffonderla attraverso i vostri siti e tutti gli strumenti a nostra disposizione.

Grazie per l'attenzione e buon lavoro.

Rosa Rinaldi
segr. naz. PRC
resp. Ambiente, Territorio, Beni Comuni

Il risarcimento dei danni al lavoratore morto per amianto, non va determinato in misura fissa ma, deve essere rapportato al grado di sofferenza patita.


Di Massima Di Paolo
10/10/2012

Articolo tratto da http://www.lavoroediritti.com

La Cassazione, con sentenza nr. 17092 dello scorso 8 ottobre 2012, torna a decidere sul triste tema delle morti per esposizione all’amianto; affermando che, il risarcimento del danno biologico e morale, da riconoscere ai lavoratori esposti all’amianto non può essere determinato in misura fissa sulla base della durata della malattia ma, deve essere rapportato “all’intensità della sofferenza provata”.
Così, gli Ermellini hanno dato ragione agli eredi di un lavoratore del Porto di Venezia, morto per un mesotelioma pleurico, contratto per inalazione ed esposizione a fibre di amianto. La Corte d’appello, aveva riconosciuto ai famigliari della vittima, una somma a titolo di risarcimento, a dir poco ridicola, pari a 19.800,00 € di cui 13 200 per danno biologico e 6000 per danno morale.
In pratica, il danno biologico veniva quantificato solo sulla base dei giorni di malattia del lavoratore, nella misura di 150,00€ giornalieri.

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