di Felice Roberto Pizzuti

La vicenda dei cosiddetti esodati e il continuo manifestarsi di problematiche economiche e sociali ad essa collegate costituiscono una esemplificazione delle gravi contraddizioni e degli effetti controproducenti delle politiche economiche e sociali attuate nel nostro paese. Effetti che sono stati esasperati dall'Agenda Monti. In una crisi economica così profonda, diffusa e protratta, mentre il sistema produttivo è sempre più incapace di creare le posizioni lavorative che per quantità e qualità sarebbero necessarie ad assorbire l'offerta di lavoro esistente e a soddisfare bisogni anche primari che sempre più rimangano inappagati, un punto di riferimento e di masochista soddisfazione della politica economica e sociale attuata nel nostro paese continua ad essere l'innalzamento dell'età di pensionamento.

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di Franco Frediani

Neppure la condanna a quattro anni inflitta a Silvio Berlusconi ci farà cambiare idea. Entrare in giudizi di merito OGGI, sarebbe ininfluente e depisterebbe l'attenzione, come già in altre occasioni avevamo affermato, da quella che è la realtà nuda e cruda. Il dato certo è che, malgrado le tante "requiem" di solidarietà provenienti dal mondo politico di centrodestra, nessuno ha intenzione di sostenere ancora un "cavallo zoppo" qual'è ormai l'ex premier. 
Poco importa se c'è un nesso tra la decisione di non ricandidarsi o meno; il futuro dei più "accorti" sostenitori del conservatorismo liberista, hanno da tempo compreso che non ci sono più le condizioni (con Berlusconi) per riconquistare la fiducia della Gente. 

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di Gianni Rossi

Professor Rodotà, non le sembra una ricerca di vendetta del mondo politico contro i giornalisti?
Prima ancora di parlare di vendetta, devo confessare che sono estremamente sconcertato e  scandalizzato per il modo in cui si è discusso al Senato tutta la vicenda della legge sulla diffamazione. A parte la trasparente volontà di utilizzare come occasione o pretesto il salvataggio di Sallusti, per operare una stretta sulla libertà di informazione, sono sconcertato dalla pochezza tecnica  e dalla inconsapevolezza delle conseguenze di una serie di norme.
Purtroppo è fatale che quando si scrivono leggi “ad personam” si legifera male: questa è la conferma  che questo rischio si forma sempre.

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I minatori andranno in pensione un anno più tardi. Lo ha stabilito qualche ora fa il Consiglio dei ministri, su proposta della titolare del Lavoro Elsa Fornero. La notizia era nell’aria da qualche giorno. Da quando martedì scorso il pre-Consiglio aveva esaminato lo schema di regolamento per armonizzare i requisiti di accesso al nuovo sistema pensionistico di alcune particolari categorie professionali (con «requisiti diversi rispetto a quelli in vigore nell’assicurazione generale obbligatoria»). Ma certo, leggere nero su bianco in un comunicato ufficiale del governo che chi lavora in miniera dovrà andare in pensione più tardi fa il suo effetto. Dopotutto anche nell’immaginario popolare è questa la professione usurante per eccellenza.

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di Barbara Ciolli

L'Onu ha chiesto un'unità investigativa speciale per far luce sulle denunce di vittime civili dei droni americani. E il governo pachistano ha dichiarato che l'80% di morti nei raid degli aerei senza pilota sono civili innocenti. Denunce gravi, che rischiano di andare a vuoto.

IL PIANO DISPOSITION MATRIX. Nei prossimi anni, la guerra contro il terrorismo del Nobel per la pace Barack Obama - e non solo la sua, se il presidente non sarà riconfermato alla Casa Bianca - sarà sempre più coperta e scrupolosamente programmata.

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