di Chiara Ricci

«Ormai anche dal fornaio si discute dell'Europa che ha salvato le banche ma che taglia i fondi per la sanità, l'assistenza, la scuola e i servizi pubblici. Ma la discussione si ferma lì, a un punto morto. Perché nessuno conosce le proposte di politiche alternative. Quando dici che esistono, che sono realistiche e c'è chi le fa, ti rispondono che forse è così ma non se ne parla». Non è uno sfogo quello di Anna davanti al banchetto del manifesto, nella grande piazza di una Fortezza da Basso più affollata e vivace rispetto a ieri. Piuttosto una fotografia.
Che ritrae il distacco fra ciò di cui si parla in questa quattro giorni - riconquista di una effettiva democrazia, diritti e dignità del lavoro da preservare, difesa del modello sociale europeo - e una società in grandissima parte impaurita. Anche di pensare possibile un domani diverso e migliore.

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di Roberto Gramiccia

Il taglio annunciato ieri di altri 7.389 posti letto a livello nazionale rappresenta un’ulteriore odiosa tappa di un processo di smantellamento della sanità pubblica che, negli ultimi anni, ha visto la liquidazione di oltre 45.000 posi letto, oltre 20.000 a partire dal 2009. Bene ha fatto quindi Paolo Ferrero a denunciare ieri con forza la vergogna di questo ulteriore colpo di scure. Se poi si analizza più in dettaglio la notizia si vede che, se possibile, lo scandalo diventa ancora di più insopportabile. Si apprende infatti che ad essere falcidiati saranno soprattutto posti letto per acuti che risultano, sul piano nazionale, relativamente eccedenti rispetto a quelli per postacuzie, se riferiti agli standard arbitrariamente rintracciati e imposti dalla spending review.

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di Marco Pasqua

Marceranno, da piazza Risorgimento a piazza Cavour, lungo via Crescenzio. Nonostante gli appelli, attraverso l’Huffington Post e via Facebook, dei giovani ebrei dell’Ugei, dell'Anpi e del presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, i piani dei neofascisti dell’Mse restano invariati. Appuntamento alle 16, sabato, nella piazza simbolo della destra estrema - non lontano da dove venne ucciso Miki Mantakas - sfilata con cori e striscioni nel cuore di Prati. E tutto a poche centinaia di metri da un presidio antifascista, nei pressi di Castel Sant’Angelo, indetto nelle ultime ore dal Prc-Federazione della Sinistra.

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di Francesco Paternò

I mercati oscillano paurosamente tra il precipizio fiscale degli Stati Uniti e la bancarotta di Atene, ma c'è chi è già finito sfracellato fuoristrada. È la popolazione greca, poco più di 11 milioni di persone di cui la maggioranza in età lavorativa non è più al lavoro. Accade in un paese dell'Europa, non chissà dove: secondo gli ultimi rilevamenti fermi ad agosto scorso, in Grecia la disoccupazione ha investito 1,3 milioni di persone, con un tasso del 58% fra i giovani con meno di 24 anni. A questi vanno aggiunti 3,4 milioni di adulti registrati come inattivi. Vuol dire che 4,7 milioni di persone oggi in Grecia non sono al lavoro, contro 3,7 milioni ancora occupati. Una tragedia senza fine.

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In questo momento di notevole impegno politico determinato dall’imminenza delle scadenze elettorali, nazionali e regionali, dalla mobilitazione per i referendum e dalle innumerevoli iniziative di lotta in campo, vi chiediamo un ulteriore ultimo sforzo in merito al tesseramento 2012.

Come potrete vedere dalla tabella sottostante, al 30/10/2012 siamo al 56,24% rispetto all’anno precedente; è assolutamente necessario mobilitarsi, nel poco tempo che rimane alla fine dell’anno, che vi ricordo, è il termine tassativo per la chiusura definitiva, per di raggiungere il 100%.

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