di Alfonso Gianni

Fino a qualche tempo fa andava di moda sostenere che bisognava abolire il Cnel, il Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro, giudicato un ente pletorico ed inutile. Non se ne fece niente anche perché, trattandosi di un organo costituzionale, sarebbe stato necessario modificare o sopprimere l'articolo 99 della nostra Costituzione.
Certamente si tratterebbe di attuare una profonda riforma nel suo funzionamento, rimotivarlo e snellirlo, cosa che si può fare senza toccare il dettato costituzionale, ma soprattutto bisognerebbe ascoltarlo quando fa qualche cosa di buono. E' il caso del ponderoso rapporto (350 pagine) sul mercato del lavoro presentato in questi giorni. Gli argomenti trattati sono molti. Tra questi alcuni attirano l'attenzione soprattutto per comprendere le cause della profonda recessione che attraversa l'Europa e in particolare il nostro paese.

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di Francesco Piccioni

Fare la spesa tutti i giorni è diventato un problema, ma se per caso volete comprare un pacchetto-vacanza non avrete problemi; ve lo tirano dietro.
Nonostante sia costretta a servirsi soprattutto di ricercatori precari - a causa dei continui tagli al bilancio - un giorno o l'altro bisognerà proporre un monumento all'Istat, che riesce a sfornare report illuminanti sullo stato comatoso del paese anche in poche righe. E qualche numero.
I dati provvisori sull'inflazione, diffusi ieri, sono una sintesi chiarissima di come stiano cambiando la pelle e l'anima della società italiana.

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di Romina Velchi

«Un appuntamento a suo modo storico, si tratta di un passo decisivo per avvicinare le istituzioni ai cittadini per davvero e non con le chiacchiere». «Questa riforma accorcia le distanze tra cittadini e istituzioni», sarà «una democrazia più “a portata di mano“». Queste parole profetiche furono pronunciate da Francesco Rutelli e Walter Veltroni (all’epoca leader dell’Ulivo l’uno, sindaco di Roma l’altro) alla vigilia del referendum confermativo della riforma costituzionale voluta, in zona cesarini e in tutta fretta, dall’allora centrosinistra al governo.
Si tratta della famigerata modifica del Titolo V della Costituzione, che ampliava a dismisura poteri e autonomia delle regioni, approvata a maggioranza sul finire della legislatura Amato nel marzo 2001, tra scrosci di applausi tra i banchi della maggioranza.

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di Alfiero Grandi e Mario Tronti

“Negli ultimi anni si sono verificate numerose occasioni di divisioni tra le organizzazioni sindacali confederali, e non solo, che pongono un problema tuttora irrisolto di regolazione della contrattazione della contrattazione e in particolare della sua efficacia verso i lavoratori interessati. L’articolo 39 della Costituzione dalla sua entrata in vigore in realtà non ha avuto una reale attuazione, stante una costituzione materiale diversa da quella ipotizzata dai costituenti e questo ha lasciato irrisolto un problema tanto più cogente nella fasi come questa di crisi e difficoltà economiche, tanto più in presenza di una crisi dell’unità sindacale che ha caratterizzato un’intera epoca delle relazioni sindacali nel nostro paese.

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di Maria R. Calderoni

Fascistopoli a Roma, il tema merita una seconda puntata; e senza muoversi da lì, la Cloaca detta impropriamente Regione Lazio, in era Polverini.
Chi compare infatti dietro il capogruppo Pdl testé sostituito, quel tal noto Francesco  Battistoni ormai salito alle cronache per via degli aperitivi "rinforzati" da 1450 euro e per essere uno «da quattro volte in aula al mese e cene da cinquemila euro» ?
Compare il "volto nuovo" per antonomasia, Chiara Colosimo detta Chiaretta, 26 anni appena, già più giovane consigliere regionale del Pdl e oggi più giovane capogruppo regionale del medesimo Pdl. Volto nuovo slogan "nuovo": «Basta coi privilegi, taglio alle spese!», si è messa subito a declamare, fiutata l'aria.

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