di ilfattoquotidiano.it

“A che serve votare se la politica per i prossimi cinque anni deve restare quella del governo Monti, che ha prodotto solo povertà, disoccupazione e recessione? Non parliamo poi di che fine fanno anche le ultime parvenze di democrazia di fronte al tentativo oggettivamente eversivo di prefigurare una presidenza del Consiglio Monti anche per la prossima legislatura. Il tutto senza chiedere ai cittadini elettori se sono d’accordo o no, ma solo in base a un patto inconfessabile e a uno scambio di favori tra poteri forti”. Lo scrive sul suo blog il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, in un post in cui annuncia che “domani il comitato referendario ripresenterà in Cassazione i quesiti che noi dell’Italia dei Valori avevamo già presentato, da soli, in agosto”.

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di Marco Sferini

Uno dei pregi del digitale terrestre è certamente la presenza di canali come Rai News che ti consentono di seguire in diretta (e anche in differita) eventi nella loro completezza che altrimenti passerebbero solo di striscio nelle tv cosiddette “generaliste” o, al massimo, avrebbero un buon servizio giornalistico e qualche battuta di approfondimento nei programmi di attualità che in questi giorni riprendono la loro marcia sul teleschermo.
Per questo l’altra sera, invece di guardare Avatar (sarebbe stata comunque una ri-visione personale), zigzagando tra i canali ho preferito ascoltare tutto il comizio di Pierluigi Bersani alla Festa democratica a Reggio Emilia.

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di Franco Astengo

Le drammatiche vicende legate al progressivo processo di ulteriore de-industrializzazione in atto nel nostro Paese chiamano ad una riflessione attorno alla possibilità di avanzamento di una proposta di politica economica, unitariamente sorretta nel mondo sindacale e in quello politico, tale da rappresentare una alternativa, aggregare soggetti, fornire respiro ad una iniziativa “di periodo”.
Il concetto di fondo che è necessario portare avanti e rilanciare è quello della programmazione economica, combattendo a fondo l'idea che si tratti di uno strumento superato, buono soltanto – al massimo – a coordinare sfere private fondamentalmente irriducibili.

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di Luca Sappino

Lo sapeva, Sergio Cofferati, che sarebbe finita così. Se gli chiedi se a dieci anni dalla piazza del Circo Massimo, dall’oceanica manifestazione in difesa dell’art. 18, Sergio Cofferati, allora segretario della Cgil e oggi europarlamentare del Partito Democratico, si sarebbe aspettato di dover tornare a difendere lo stesso identico punto, lui confessa: «l’avevo messo in conto. Perché era già all’epoca evidente che esisteva un’avversità ideologica ai diritti che erano maturati nel mondo del lavoro». Altro che  ”ce lo chiede l’Europa”, dunque. Altro che emergenza: era tutto già scritto. I referendum convocati dall’Italia dei Valori, per ripristinare l’art.18 e il contratto nazionale, a cui hanno aderito Nichi Vendola, la Federazione della sinistra, i Verdi e – ovviamente – la Fiom, «ci ricordano intanto che non è un caso se siamo arrivati a questo punto».

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di Leonardo Martinelli

E la tassa sui super ricchi, dov’è finita? Era una delle promesse più eclatanti di François Hollande durante la campagna delle presidenziali: una di quelle giudicate più «di sinistra», che di sicuro hanno contribuito a portare al secondo turno al leader socialista i voti (determinanti) di Jean-Luc Mélenchon, del Front de gauche. Ebbene, entro la fine del mese il Governo francese deve presentare il suo progetto per la finanziaria 2013, da far approvare al più presto al Parlamento. Dovrebbe consistere in una profonda riforma fiscale, proprio l’occasione per introdurre anche la tassa sui super ricchi. Ma, dalle prime indiscrezioni in circolazione, Hollande e compagnia starebbero per alleviare le condizioni previste inizialmente: insomma, vorrebbero fare retromarcia. Mentre in questi giorni, pressione in più in questo senso, è emerso che proprio Bernard Arnault, il più ricco di tutti in Francia (ma pure il numero uno a livello euopeo e quarto nel mondo), ha chiesto la nazionalità belga. In fuga dal fisco del suo Paese.

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