di Maria R. Calderoni

Perfette. Attualissime. E perciò le trascrivo, sono solo diciassette righe. «Mezzo milione di emigrati, vale a dire quasi tutta la popolazione valida; l'agricoltura completamente abbandonata; le zolfare chiuse e sul punto di chiudere le saline; il petrolio che è tutto uno scherzo; gli istituti regionali che folleggiano; il governo che ci lascia cuocere nel nostro brodo...Stiamo affondando, amico mio, stiamo affondando...Questa specie di nave corsara che è stata la Sicilia, col suo bel Gattopardo che rampa a prua, coi colori di Guttuso nel suo gran pavese, coi suoi più decorativi pezzi da novanta cui i politici hanno delegato l'onore del sacrificio, coi suoi scrittori impegnati, coi suoi Malavoglia, coi suoi Percolla, coi suoi loici cornuti, coi suoi folli, coi suoi demoni meridiani e notturni, con le sue arance, il suo zolfo e i suoi cadaveri nella stiva: affonda, amico mio, affonda...».

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di Rassegna.it

Uno studio dell'Ires Cgil, ha definito l’area del “vero” disagio occupazionale che coinvolge ormai quasi 4 milioni e mezzo di persone. L’inattività è un fenomeno molto più diffuso nel nostro paese rispetto al resto dell’Europa, dentro al quale si trova una parte rilevante di esclusi dal mondo del lavoro non formalmente riconosciuti come disoccupati. Sarebbe altrimenti inspiegabile un tasso di disoccupazione nella media e un tasso di occupazione molto più basso di quello europeo.
“Le motivazioni dell’inattività sono molteplici – spiegano Raffaele Minelli, presidente dell'Ires e Fulvio Fammoni, presidente della Fondazione Di Vittorio - ma la forza lavoro potenziale rilevabile al suo interno è appunto di oltre 3 milioni di persone”.

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di Paolo Ferrero

Ancora Keynes?! Miseria o nuovo sviluppo? Si tratta di un piccolo saggio di Giovanni Mazzetti, delle edizioni Asterios – 8 euro -  che io consiglio a tutti di leggere. Quello di Mazzetti è infatti un libro che si occupa della crisi e delle vie di uscita dalla stessa ma lo fa in modo non contingente, lo fa in una prospettiva storica. Così in meno di 100 pagine ci presenta le ragioni di fondo della crisi, l’impossibilità di uscire dalla stessa attraverso le politiche monetariste ma anche attraverso la pura riproposizione delle politiche keynesiane classiche. Il saggio di Mazzetti ci aiuta quindi innanzitutto a capire, attraverso una analisi delle ragioni della crisi che a me pare molto convincente.

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di Franco Astengo

Il tema del rinnovamento, più o meno generazionale, sta agitando il sistema politico italiano, anche per via del fatto che – bene o male – tra qualche mese si celebreranno comunque le elezioni.
Il soggetto maggiormente colpito dal fenomeno “rinnovatore”, che qualcuno definisce “rottamatore”, è il PD, anche per via del fatto che in questo partito (e collaterali) è stato messo in moto il meccanismo delle primarie, che nella versione all’italiana, solletica le ambizioni personali più diverse e disparate, comprese quelle meno legittime sul piano politico.
In realtà il tema del rinnovamento del sistema politico andrebbe affrontato in maniera affatto diversa da come sta avvenendo: partendo da una valutazione seria di come è stato governato il paese nel corso di questi ultimi 25 anni.

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di Antonio Rispoli

Da quando nel 2009 un colpo di Stato depose il Presidente Manuel Zelaya Rosales, regolarmente eletto, ma inviso dagli Stati Uniti, per i cittadini dell'Honduras la vita è peggiorata giorno dopo giorno: salari sempre più ridotti, sempre meno libertà, ed un Presidente, Porfirio Pepe Lobo, legato a doppio filo con gli Stati Uniti.
Il quale, seguendo le indicazioni di un economista americano, Paul Romer, ha deciso di vendere pezzi del proprio Paese. Infatti ha siglato un accordo con la società immobiliare statunitense Mgk per vendere loro un pezzo di terreno, sulla zona costiera, affinchè la Mgk possa costruire una intera città.
Non solo case, ma anche scuole, ospedali, negozi... tutto il necessario.

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