di pubblicogiornale.it

E’ una bomba l’intervista strappata da Piazzapulita, il programma de La7 condotto da Corrado Formigli, a Giovanni Favia, consigliere regionale dell’Emilia Romagna e diventato volto e “numero due” del moVimento.
“Casaleggio prende per il culo tutti perché da noi la democrazia non esiste. Grillo è un istintivo, lo conosco bene, non sarebbe mai stato in grado di pianificare una cosa del genere. I politici, Bersani, non lo capiscono. Non hanno capito che c’è una mente freddissima molto acculturata molto intelligente dietro, che di organizzazione, di dinamiche umane, di politica se ne intende”.
“E’ Casaleggio la vera mente del movimento? Il problema è suo” spiega Favia. “Quindi o si levano dai coglioni oppure il movimento gli esploderà in mano.

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di Marco Zerbino

«Far contare il lavoro». È questa, in estrema sintesi, la richiesta della Fiom alla politica. Ed è anche il titolo del dibattito che, alla festa dei metalmeccanici Cgil che si apre domani a Torino, vedrà impegnati Nichi Vendola e Maurizio Landini. Ma il presidente della regione Puglia non è certo l’unico esponente politico invitato a «Fiumana 2012», la dieci giorni di discussioni, musica, teatro e gastronomia organizzata dalla Fiom nel capoluogo piemontese dal 7 al 16 settembre. Saranno presenti infatti anche il responsabile economia e lavoro del Partito Democratico Stefano Fassina, il presidente dell’Italia dei valori Antonio Di Pietro e il segretario nazionale di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero. Un parterre che sembra rimandare a un nodo centrale: quale spazio ci sarà per i temi del lavoro all’interno della futura coalizione di centrosinistra?

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di Laura Maragnani

Il leader del Prc spiega la spending review in casa comunista e chiama a raccolta gli anti Monti.
«Questo Paese ha bisogno di una sinistra di buon senso»: Paolo Ferrero, 52 anni, segretario di Rifondazione («1500 circoli») per l’autunno si è dato un obiettivo da niente: rimettere in piedi la sinistra. Corteggia Fiom, Sel, Idv. Cinguetta con il gruppo Alba sui beni comuni. Assicura: «La sinistra sta rinascendo non solo in Francia e in Grecia ma anche in Italia, grazie alle nostre proposte».
Quali?
No al fiscal compact, patrimoniale sopra il milione di euro, niente Imu sulla prima casa. Tetto di 5 mila euro per pensioni, stipendi di parlamentari e manager pubblici. Salario sociale ai disoccupati. Riassetto del territorio. Lavoro per i giovani.

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di Mario Pianta

Domani i ricchi e famosi d'Italia si trovano a Cernobbio, sul lago di Como, per fare affari e pensare alle elezioni.
Le nuvole sull'Italia sono nere: ieri l'Ocse ha stimato al 2,4% la caduta del Pil nazionale nel 2012.
Una piccola schiarita in Europa, con Mario Draghi che dichiara «faremo tutto il necessario per l'euro, che è irreversibile», annunciando il programma di acquisto illimitato da parte della Bce di titoli di stato fino a tre anni, a condizione che i paesi interessati firmino un accordo con il Fondo salva-stati europeo per drastiche politiche di austerità. Champagne per la finanza, e Borse tutte in salita. Musi lunghi invece tra gli industriali che guardano al crollo della produzione. I guai della Fiat (e il superbonus di Marchionne) li ha raccontati ieri l'articolo di Pitagora sul manifesto e sbilanciamoci.info.

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di Salvatore Cannavò

Il primo licenziamento della riforma Fornero ha 44 anni, si chiama Antonio e fa il giornalista. Anzi, faceva, al momento è in disoccupazione. La sua società, la Tecnomovie, gli ha inviato una lettera dall'oggetto inequivocabile: comunicazione di licenziamento per giustificato motivo oggettivo. Siccome è calato il fatturato, si legge, e la società a cui Tecnomovie fornisce servizi informativi, Sisal Tv, ha deciso di non avvalersi di alcuni servizi, “non è possibile proporLe una soluzione di ricollocazione”. Scatta quindi il motivo economico regolato dall'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori e che è stato riformato dalla Fornero. La differenza? Ora non c'è più il reintegro del lavoratore in caso di ingiustificato motivo, ma solo un indennizzo stabilito dal giudice. Un rischio che vale la pena correre.

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