di Lorenzo Dilena

Mai sentito parlare di «trasformazione delle attività per imposte anticipate iscritte in bilancio»? In soldoni, è un miracolo fiscale che tramuta crediti a babbo morto in moneta sonante, immediatamente spendibile per saldare qualsiasi tipo di tributo. È l’effetto di un codicillo in aiuto delle banche in perdita, introdotto da Tremonti e poi confermato da Monti. Ma solo adesso se ne cominciano a vedere gli effetti. Così mentre partite Iva e Pmi attendono da anni rimborsi fiscali e pagamento delle forniture, quest’anno i cinque maggiori istituti avranno un beneficio superiore a 2,5 miliardi. Gli esperti di fisco la chiamano «trasformazione delle attività per imposte anticipate iscritte in bilancio in crediti di imposta». In concreto, è un miracolo fiscale che tramuta crediti a babbo morto in moneta sonante, immediatamente spendibile per pagare qualsiasi tipo di tributo. Anche le ritenute mensili sugli stipendi dei dipendenti.

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di Giorgio Faunieri

Non solo Draghi e Monti. I tedeschi hanno la guardia alta e la memoria lunga con tutti. Naturale, quindi, che a cinque anni esatti dallo scoppio della bolla dei mutui concessi senza garanzie reali, i cosiddetti subprime, che sono stati la causa remota della crisi che stiamo vivendo ancora oggi, il quotidiano economico tedesco Handelsblatt  nei giorni scorsi sia andato a vedere che cosa fanno oggi “i piromani” che hanno dato fuoco alle polveri della crisi del debito. Stanno ovviamente tutti bene e nessuno passa le proprie giornate in galera. Vale comunque la pena ricordare i loro nomi e le loro facce, perché gran parte della colpa di quanto sta accadendo ora è proprio di questi signori. Richard Fuld Conosciuto tra gli addetti ai lavori come “il Gorilla di Wall Street”, l’ex ad di Lehman Brothers ancora non si capacita come mai il governo di Washington abbia lasciato fallire solo la “sua” banca:

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di globalist.it

Gli under 35 sono tra i più colpiti dalla crisi. Sono già un milone e mezzo quelli rimasti senza lavoro. Nel secondo trimestre del 2012 l'occupazione giovanile ha avuto un crollo verticale, rispetto allo stesso periodo del 2007. Sono passati da 7 milioni 333 mila a 5 milioni 876 mila unità, pari al 19,9%. Lo rivela l'ultima indagine dell'Istat.
In particolare dice lo studio, sono 1 milione e 386 mila i giovani che cercano lavoro, ovvero più della metà dei disoccupati (51,2%). Una tendenza che viene confermata anche nel secondo trimestre dell'anno. Ma i dati sull'occupazione sono preoccupanti anche per gli adulti, dove il tasso dei senza lavoro avanza sempre più velocemente, rilevando 1 milione e 320 mila disoccupati tra gli over 34.

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di Sergio Cesaratto

L’Europa non ha un’idea chiara di dove andare, o forse sì. Che a un certo punto la situazione possa precipitare per l’insostenibilità finanziaria o sociale ha portato il flemmatico Hollande e la Merkel a creare una commissione che dovrà stilare proposte entro ottobre. Ma come questa possa conciliare un’Europa più unita nel rigore tedesco con l’apprezzabile difesa del popolo francese della propria indipendenza non si sa. Più concretamente le dichiarazioni di Draghi che avrebbe fatto di tutto per difendere l’euro hanno evitato la paventata crisi agostana. Ma ora i mercati vogliono vedere i fatti. I giornali ci raccontano dello scontro fra una Merkel convertita a un moderato intervento della BCE e una Bundesbank custode dell’ortodossia.

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di Sergio Triglia*

Leggendo la stampa cittadina di oggi, non mi stupiscono certo le affermazioni del dott. Giovanni Berneschi, l’ autorevole presidente di Banca Carige che interviene alla festa del Partito Democratico e sprona le istituzioni locali alla realizzazione delle grandi opere, gronda, terzo valico, pontremolese considerandole a suo dire opere fondamentali per la città e per lo sviluppo delle attività portuali liguri.
Mi stupiscono invece le parole sprezzanti nei confronti dei cittadini che protestano, proprio quei cittadini genovesi che ormai sono diventati la maggioranza e che hanno capito che con le grandi opere non c’è sviluppo, ma anzi sperpero di denaro, disastri ambientali e desertificazione del territorio, mentre a guadagnarci sono sempre i soliti.

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