di globalist.it

E' una notizia passata quasi sotto silenzio, nei giorni dell'asilo politico ad Assange, nei giorni di Wikileaks e dell'arresto di uno dei fondatori di Pirate Bay. Ma è una notizia destinata a cambiare, e molto il mondo della rete. E non solo. Viene dalla Norvegia e racconta che nel paese nordico, d'ora in poi, si potrà scaricare qualsiasi cosa praticamente senza conseguenze. Sia chiaro: non c'è stata alcuna "legalizzazione" dello sharing di file coperti da copyright. Nulla di tutto questo: semplicemente nessuna autorità norvegese è più autorizzata a monitorare il comportamento degli utenti sul Web. Disco verde, insomma, al download.
Ed è una novità di non poco conto.

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di Paolo Giordano

Il pullman che ci porta a Sabra e Shatila è di quelli turistici: bianco, nuovo, lucidato in ogni parte — così ingombrante che al primo tentativo di svolta nelle stradine anguste del campo rimane incastrato in diagonale, bloccando il traffico nelle due direzioni. Una pessima figura. Noi passeggeri — una ventina, di nazionalità diverse e per la maggior parte di carnagione chiarissima — scendiamo in fila, imbarazzati, e abbandoniamo l’autista al suo destino, mentre una folla di abitanti innervositi gli cresce intorno. Il nostro ingresso nell’area palestinese di Beirut non è stato dei più appropriati, né dei più sobri. Certo, non l’atteggiamento che si dovrebbe adottare varcando la soglia di uno dei luoghi di più grave sofferenza al mondo.

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di Gian Marco Pisa

Molto bistrattato dalla propaganda “tutta occidentale” di un certo circuito informativo nel quale siamo immersi, eppure importante, per la sua storia e per quello che può rappresentare ancor oggi nella “bilancia del potere” tra i vari Stati e Comunità di Stati all'interno della “Comunità Internazionale”, il Movimento dei Non Allineati è tornato di recente a fare sentire la propria voce.
Costituito formalmente nel 1961, ma lanciato idealmente con la celebre Conferenza di Bandung (Indonesia) del 1955, il Movimento dei Paesi Non Allineati rappresenta ancora oggi un'aggregazione multi-statuale e policentrica del tutto originale nel panorama mondiale.

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di Costantino Cossu

Alcoa, ultimo atto. Sarà completato tra alcune settimane il processo di fermata del forno, della fonderia e del reparto produzione anodi della fabbrica di alluminio primario del Sulcis, che Alcoa ha annunciato di voler avviare a partire da domani. «I dipendenti continueranno a essere impiegati fino alla fine del 2012 - si legge in una nota diffusa in serata dalla multinazionale americana - per mettere in sicurezza l'impianto e assicurare la possibilità di un suo futuro riavvio, da parte di un nuovo operatore, nel corso dei 12 mesi seguenti il completamento del processo di fermata». Ai manager Usa non basta l'invito del governo Monti a considerare l'offerta di acquisto arrivata in extremis dal gruppo svizzero Glencore. Di fatto la trattativa ancora non è stata neppure aperta, anche perché gli elvetici chiedono al governo garanzie sul costo (da ridurre) dell'energia e sulle infrastrutture (trasporti) che difficilmente l'esecutivo presieduto da Mario Monti potrà concedere in tempi utili.

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di Moni Ovadia

Moltissimi italiani hanno visto indiretta o in differita il provocatorio gesto autolesionista di un minatore della CarboSulcis asserragliato con i suoi compagni nella miniera imbottita di esplosivo. Quel minatore ha mostrato a tutti noi il colore del suo sangue proprio lì nel cuore del terminale della virtualità mediatica, lo schermo del televisore e, di colpo ha riportato al centro del nostro sguardo la realtà prima e ultima: «L’essere umano è fatto di carne e sangue, di affetti e di sentimenti, di dignità, di pensiero, ma anche di budella. Prima di infliggersi la ferita al braccio quel minatore ha detto che non si sarebbe fatto togliere la vita da chi detiene il potere su quella miniera che è fonte del suo lavoro e quindi della sua vita e di quella dei suoi cari.

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