di Daniela Preziosi
Che Casini non sia «nel campo» del centrosinistra, mancherebbe, non ci voleva Bersani per rivelarlo. Né Buttiglione per certificarlo. E che Vendola sia l'alleato prediletto del Pd, per carità sempre meglio farselo dire che no. Ma non basterà a far passare il malumore di cui soffre da qualche tempo la base vendoliana. E anche un pezzo del gruppo dirigente che oggi si ritroverà a Roma nell'assemblea nazionale, una specie di comitatone centrale da oltre 200 persone. Non è ancora un vero dissenso. Ma certo, l'estate è trascorsa a colpi di litigi a mezzo post sul tema dell'alleanza con i moderati, pure smentita da Vendola e dai suoi strettissimi. Leggere nuovaonda.blogspot.it per credere: «Non possiamo ignorare che le dichiarazioni di Vendola, in cui esclude questa ipotesi appaiono poco coerenti con alcuni passaggi del patto di alleanza con il Pd da lui sottoscritto, nel quale il riferimento ad un successivo accordo di governo con il polo centrista è assolutamente esplicito, vincolando ad esso i contraenti del patto».