Grande importanza, per tutto il mondo del lavoro, che sarà mobilitato il 16 dicembre, ha lo sciopero del 10, che vedrà coinvolto il personale della Scuola a livello nazionale. Uno sciopero indetto da FLCGIL, UIL Scuola, GILDA, SNALS, COBAS, CUB, promosso su piattaforme molto simili con al centro le retribuzioni, la stabilizzazione dei docenti, la fine delle classi pollaio e la vergognosa carenza di insegnanti di sostegno. Un'occasione preziosa per la ricostruzione dell'unità di una categoria, che non solo soffre di una condizione retributiva inferiore di diversi punti a quella dei colleghi europei, ma che ha visto aumentare i carichi di lavoro in un contesto di insicurezza, di confusione normativa, di persistenza delle classi sovraffollate e di un precariato esposto a una girandola di incarichi spesso scriteriati e senza una prospettiva di stabilizzazione nel breve periodo.

Le misure previste per il DDL Bilancio 2022 e l’utilizzo dei fondi europei previsto nel PNRR non danno risposte ai problemi, che affliggono le lavoratrici e i lavoratori della scuola e di riflesso gli alunni e le alunne. Viene messa a disposizione per il contratto, scaduto da tempo, una cifra irrisoria, che per di più dovrebbe premiare la “dedizione al lavoro”, una misura iniqua e inquietante per la sua natura discriminatoria.

Il PRC/SE sostenendo lo sciopero per i diritti del personale della scuola intende tutelare anche quelli delle nuove generazioni.

Loredana Fraleone, responsabile nazionale scuola
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea

La giornata di lotta degli studenti del 18 febbraio, contro un modello di Scuola sempre più distante dal diritto allo studio e contro un’alternanza scuola lavoro che uccide, è importante perché oltre a denunciare l’asservimento della scuola all’impresa accende i riflettori sulle morti sul lavoro.
Una strage continua che questo governo non vuole fermare, perché farlo metterebbe in discussione un modello produttivo nel quale la precarizzazione, il super sfruttamento, la ricattabilità delle lavoratrici e dei lavoratori e l’assenza di controlli sulla sicurezza sono funzionali al progetto di ripresa economica di Draghi e compagnia.
Il governo Draghi non intende rinunciare a due dei pilastri del turboliberismo nostrano che investe tutte le risorse pubbliche a sostegno della ristrutturazione delle imprese senza vincoli sulle tutele per i lavoratori e controriforme, attuate e da attuare, come quella strisciante sulla scuola, in nome della competitività.

Da ciò la repressione già subita e quella preannunciata in modo subdolo, contro eventuali “frange violente”. Ora di fronte al fatto che la protesta di studenti e studentesse contro il perverso rapporto tra formazione e lavoro, causa della morte di Lorenzo Parelli e Giuseppe Lenoci continua, il Viminale si appella ai Dirigenti Scolastici “per un dialogo”, che tradotto vuol dire opera di dissuasione e in molti casi d'intimidazione.

Rifondazione Comunista e le/i Giovani Comuniste/i sostengono la giusta mobilitazione degli studenti e delle studentesse per il diritto allo studio e alla vita, individuando la necessità che i lavoratori e i sindacati si uniscano a questa lotta, occasione importantissima per vincere e superare il senso d’impotenza derivante da anni di denunce e coccodrilli che durano lo spazio di un giorno e poi tutto torna come prima.

Loredana Fraleone, responsabile nazionale Scuola Università Ricerca
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Andrea Ferroni, coordinatoree nazionale Giovani Comuniste/i

I sindacati di base della Scuola scioperano il 9 maggio per respingere gli attacchi, che da tutte le parti tentano di ridurre la Scuola a uno strumento di consenso di chi governa, deprivato di qualunque impostazione culturale critica e della libertà d’insegnamento, come verrà denunciato il giorno successivo, 10 maggio, in un importante convegno a Roma dell’Osservatorio contro la militarizzazione delle scuole e delle università.

Con diverse accentuazioni, ma in un’unica giornata, Cobas, USB, UNICOBAS indicono una giornata di lotta prioritariamente contro l’Autonomia regionale differenziata, che vanificando il dettato costituzionale porterebbe a 20 sistemi scolastici diversi, con diverse risorse e condizioni normative del personale della Scuola.

La giornata del 9 maggio coincide inoltre con la somministrazione nella scuola primaria dei test INVALSI, che oltre a misurare in modo standardizzato capacità che si esprimono invece nei modi più creativi, espropriano gli/le insegnanti della funzione valutativa, la più importante per modulare il processo formativo.

La piattaforma dello sciopero affronta i principali problemi che la Scuola subisce da anni, dai tagli di risorse alle classi pollaio, dal precariato al trattamento economico del personale.

Come sempre, Rifondazione Comunista è a fianco della giornata di lotta del personale della Scuola, a sostegno dell’istituzione che dovrebbe garantire libertà e far crescere l’uguaglianza.

Maurizio Acerbo - segretario di Rifondazione Comunista/SE
Loredana Fraleone - responsabile nazionale Scuola Università Ricerca

Rifondazione comunista partecipa alla manifestazione del 4 marzo a Firenze, con le organizzazioni sindacali confederali e di base, con Priorità alla Scuola, con le organizzazioni studentesche e le cittadine e i cittadini, per denunciare con forza l'aggressione fascista nei confronti di studenti del liceo classico Michelangelo.

A Firenze s'intende respingere al mittente, che riveste il ruolo di ministro dell'Istruzione e del Merito, la censura nei confronti della Preside Annalisa Savino del liceo Da Vinci, che ad avviso del ministro ha avuto il “torto” di rivolgersi con una lettera agli studenti del suo istituto per ricordare le origini culturali e squadriste del fascismo in un clima di indifferenza, richiamando atteggiamenti diffusi anche ai nostri giorni.

Il ministro Valditara ha dichiarato “impropria” quella lettera senza censurare l'aggressione subita dagli studenti, arrivando a minacciare “misure” nei confronti della Savino, se “l'atteggiamento dovesse persistere”. Quando ha giurato sulla Costituzione per l'incarico di ministro evidentemente Valditara lo ha fatto su un testo che non ha letto o non ne ha colto il significato di profonda avversione verso ogni forma di prevaricazione e limitazione delle libertà che vi sono sancite.

Saremo a Firenze anche per gridare la nostra indignazione verso un governo che lascia morire in mare senza soccorso chi fugge dalla guerra.

Piantedosi come Valditara dovrebbe dimettersi.

Rifondazione Comunista sarà a Firenze per rivendicare i diritti universali e l'antifascismo messi fortemente in discussione negli ultimi anni.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Loredana Fraleone, responsabile scuola del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

Care compagne e cari compagni,

inviamo un volantino fronte/retro sulla scuola in versione per la stampa (a colori e b/n) e per i social.

Vi proponiamo, come concordato dal dipartimento scuola, che venga utilizzato per volantinaggi e iniziative il prossimo 20 novembre, in occasione della giornata mondiale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza nei luoghi che riterrete più opportuni.

Invieremo un comunicato da inviare ai media locali per annunciare le iniziative.

Chiediamo di comunicare dove saranno effettuati i volantinaggi alla compagna Loredana Fraleone Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. e le foto via whatsapp al compagno Stefano Galieni 3471777846.

La mobilitazione che vi proponiamo deve impegnare tutto il partito vista la centralità del tema. Il governo Draghi ha scelto con il PNRR di non investire sul rilancio del pubblico e in particolare della scuola pubblica.

Buon lavoro

Maurizio Acerbo, segretario nazionale PRC-SE
Loredana Fraleone, responsabile Scuola PRC-SE

volantino scuola fronte

volantino scuola retro

 

Esprimiamo tutta la nostra rabbia di fronte alla tragica morte di Giuseppe Lenoci un giovanissimo apprendista, vittima di un incidente stradale con il furgone dell'azienda per la quale lavorava e faceva formazione, e sosteniamo con forza gli studenti di nuovo in lotta come per la morte di Lorenzo Parelli.

Una condizione, quella di Giuseppe e Lorenzo, diversa da quella dei coetanei che frequentano le scuole, diversa nel percorso di formazione ma non per il lavoro sempre più insicuro, con condizioni materiali e di insicurezza mortali. Gli studenti, esprimendo al meglio gli antidoti ancora presenti nella scuola, concentrano giustamente le loro critiche sull’alternanza Scuola Lavoro e l'apprendistato, ovvero ciò che il Jobs Act e la Buona Scuola hanno contemporaneamente e congiuntamente prodotto: l'asservimento di Scuola e Formazione Professionale all'indiscusso primato dell'impresa e del mercato.

La Formazione Professionale è sempre stata la Cenerentola dei sistemi di apprendimento, e non è sufficiente giustificarne il ruolo di argine all'abbandono di qualsiasi percorso da parte dei giovani.

È ora di rimettere in discussione la canalizzazione precoce, riprendendo il cammino che, in linea con l’articolo 3 della Costituzione, sessant’anni fa portò all'elevazione dell'obbligo scolastico alla terza media e alla soppressione dell'avviamento professionale. Obbligo scolastico che venne elevato a sedici anni, per un brevissimo periodo, dall'ultimo governo Prodi, per essere poi travolto da quello successivo con l'obbligo formativo, che poteva essere espletato anche nella Formazione Professionale e, dopo il Jobs Act, coperto in gran parte dall'apprendistato.
Elevare l'obbligo scolastico e abolire l'alternanza Scuola Lavoro è dunque urgente e maturo, con quest'obiettivo Rifondazione Comunista sarà in piazza con gli studenti.

Loredana Fraleone, responsabile nazionale Scuola Università Ricerca
Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea

La morte di Lorenzo Parelli, in una fabbrica di Udine, mentre era impegnato in uno Stage al quarto anno di un percorso di formazione professionale, oltre ad addolorare per la giovane età del ragazzo, 18 anni appena compiuti, colpisce in modo particolare, perché si inserisce in un contesto in cui l'istruzione viene sempre più piegata alle esigenze del modello aziendale dominante, quello dove la figura del lavoratore deve essere del tutto asservita all'impresa e dove si rischia persino la vita, com'è testimoniato dalle morti che ammontano ormai a più di mille l'anno.

La reazione spontanea degli studenti di questi giorni, ha colto questo problema di fondo e segnala una giusta avversione all'alternanza Scuola -Lavoro (ipocritamente ridefinita (Percorsi per le Competenze Trasversali e l'Orientamento), che ha introdotto “esperienze” di lavoro per i liceali e aumentato le ore di “allontanamento dalle scuole” per gli studenti degli Istituti Tecnici e Professionali di Stato.

Sia nel caso degli apprendisti in formazione che in quello degli studenti di scuole statali siamo al lavoro gratuito, giustificato da una presunta formazione, che ha la chiara finalità di formare lavoratori senza diritti.

La Scuola e una formazione improntata ai principi costituzionali hanno bisogno di ben altri interventi, come l'abolizione dell'alternanza Scuola -Lavoro e una ridefinizione del ruolo della formazione professionale.

Rifondazione Comunista sostiene le iniziative di mobilitazione del giorno 28, promosse dai Cobas Scuola e dalle organizzazioni studentesche.

Loredana Fraleone responsabile Scuola Università Ricerca PRC/SE
Nello Patta responsabile Lavoro PRC/SE

di *Loredana Fraleone -

Sono passati 22 anni, da quel 18 febbraio del 2000, in cui “Liberazione” uscì con un inserto intitolato: “La Scuola sfiducia Berlinguer”. Era il giorno dopo il riuscitissimo sciopero della Scuola, indetto dai Cobas, Usi, Cub e Sin.Cobas e la poderosa manifestazione dei centomila a Roma, che aveva visto la partecipazione anche di molti iscritti alla CGIL Scuola, nonostante la posizione del loro sindacato, associazioni, una bella partecipazione del PRC, che da mesi contestava il maxiconcorso (ribattezzato concorsaccio) del ministro Berlinguer e il complesso delle sue politiche scolastiche.
Avevamo votato in solitudine contro la legge di parità, contro l'autonomia scolastica, con lo sguardo rivolto ai principi costituzionali e al futuro della Scuola pubblica, di cui vedevamo tutte le ferite che ne avrebbero compromesso la tenuta futura.
In venti anni molto è cambiato, il sistema politico è stato modificato per non avere opposizione in parlamento, la sequela di sconfitte subite da una categoria che da sola in due decenni ha cercato di resistere alle politiche liberiste ne ha fiaccato la combattività, l'impermeabilità dei governi di centrodestra e centrosinistra alle istanze sociali ha generato sconforto e passività. Il contesto fa sì che approfittando dell'estate e dell'attenzione rivolta alle prossime elezioni, il governo dei “migliori”, in tutta la sua compagine, compresi i ministri dei 5Stelle, voti un Decreto legge che, nello spirito del concorsone del ministro Luigi Berlinguer, introducendo la categoria dell'insegnante “esperto”. Si dividono così gli insegnanti tra esperti, non più di ottomila l'anno, che dopo tre percorsi formativi, riceveranno questa qualifica e un aumento retributivo di circa 450 euro mensili, e tutti gli altri
Ci sono voluti 20 anni per realizzare un progetto che non ha nulla a che vedere con la qualità dell'insegnamento di tutti/e, ed ha l'unico scopo di dividere, sottomettere, gerarchizzare ciò che solo se paritario garantisce libertà d'insegnamento, cooperazione, equità. Si tratta però di un provvedimento che dovrà essere confermato dal Parlamento, da quello rieletto, che potrebbe avere di nuovo forze d'opposizione al suo interno. Questa volta anche la FLC-CGIL è fermamente contraria al provvedimento, oltre ai sindacati di base, e la partita si potrebbe riaprire.
Rifondazione Comunista farà tutto il possibile perché l'ennesimo golpe agostano contro la Scuola della Repubblica sia rispedita ai mittenti.

* Responsabile Scuola Università Ricerca PRC/SE

Oggi 9 giugno 2021 mobilitazione con presidi in molte città italiane tra cui Roma, davanti a Montecitorio tra le 15 e le 18, per chiedere modifiche al decreto Sostegni bis, la cui conversione in legge è cominciata alla Camera e prevede la stabilizzazione di appena 9.000 precari rispetto alle oltre 100 mila cattedre vacanti.
La protesta è organizzata da diversi sindacati tra cui Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola che contestano “I criteri per le stabilizzazioni costruiti scientemente a tavolino proprio per ridurre il numero delle persone da assumere in pianta stabile”.
Si pretende contemporaneamente il possesso dell’abilitazione o della specializzazione nel sostegno e l’anzianità di servizio di 36 mesi quando è noto che: gli abilitati sono pochi perché i corsi abilitanti non si fanno dal 2014.
Per il sostegno è altrettanto noto che dei circa 30 mila specializzati disponibili, che permetterebbero di coprire i 25 mila posti in organico scoperti, pochi hanno l’anzianità di servizio richiesta.
E’ evidente che, dietro la retorica sull’importanza dell’istruzione e della formazione è ancora una volta in atto un'operazione di risparmio ai danni della scuola…. mentre si danno miliardi alle imprese.
Con i provvedimenti in campo, concorso Azzolina, decreto sostegni bis e immissioni in ruolo si arriverebbe all’inizio della scuola con almeno 60 mila cattedre da assegnare rispetto alle 110 mila attualmente vacanti. Altro che “ci rivediamo a settembre” per studenti e insegnanti! La girandola degli incarichi, la perdita di continuità didattica, la condizione di precariato per decine di migliaia di insegnanti segnerà anche il prossimo anno scolastico, alla faccia della centralità della Scuola decantata dal ministro Bianchi e da Draghi.
Rifondazione Comunista sostiene tutte le mobilitazioni del personale precario della scuola, docente e ATA, che va stabilizzato sia se in possesso di abilitazione senza i tre anni di servizio, sia non abilitato con i tre anni di servizio, inserendolo in un percorso di formazione durante l'anno di prova. Va abolita la distinzione tra organico di fatto e organico di diritto e coperto subito almeno quello di fatto che ammonta a circa 100.000 cattedre vacanti. Va abolita la norma assurda e incostituzionale che vieta la di ripresentarsi a successivi concorsi ordinari.

Loredana Fraleone, responsabile Scuola
Antonello Patta, responsabile lavoro
Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea

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