bavaglio_webDi Gianfranco Mascia

L'allarme è partito dall'amico Guido Scorza, sempre attento e vigile. Una nuova"leggina" fatta solo di un articolo tenta di mettere un nuovo bavaglio alla Rete.

Il Senatore Alessio Butti (Pdl) l'ha depositata al Senato "l'utilizzo o la riproduzione, in qualsiasi forma e con qualsiasi mezzo, di articoli di attualità – recita il DDL Butti – pubblicati nelle riviste o nei giornali, allo scopo di trarne profitto, sono autorizzati esclusivamente sulla base di accordi stipulati tra i soggetti che intendano utilizzare...

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Daniele Raimondi

120223anoniIl 2012 si è aperto con un vero e proprio terremoto digitale. In pieno dibattito sul controverso SOPA (Stop Online Piracy Act), il 19 gennaio è stato chiuso dal Dipartimento di Giustizia Americano uno dei maggiori siti di file sharing a livello mondiale, il famoso Megaupload, che offriva servizi a circa 500 milioni di utenti al giorno. La reazione del web a questo provvedimento non si è fatta certo attendere e ha ovviamente colpito dal web: il famigerato gruppo Anonymous ha messo in atto un colossale attacco DDoS (Distributed Denial of Services), portato a termine da numerosi utenti che, volontariamente o meno, cercano di interrompere il servizio offerto da un sito web bersaglio, sovraccaricando i suoi server con un numero ingestibile di richieste.

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120609grilloNel pomeriggio era circolata la voce secondo cui Anonymous avrebbe bloccato il blog di Beppe Grillo, inagibile da oggi pomeriggio. Ma in serata è stato il comico stesso a lanciare il suo ‘sos’ via Facebook e Twitter, precisando che “l’attacco non è opera di Anonymous”. Per questo, ha proseguito il blogger, “chiedo aiuto alla Rete, e ovviamente anche ad Anonymous, per identificare il gruppo che ha bloccato il sito”. Nel pomeriggio però sul blog ufficiale di Anonymous Italia si leggeva che l’attacco sarebbe durato fino a “stasera”. “Anonymous oggi ha deciso di regalarti un po’ della sua attenzione – avevano scritto gli hacker nel post, rivolgendosi a Grillo -.

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twittdi Anna Lisa Bonfranceschi

Non sempre il fallimento di un progetto significa la sua fine. Anzi, per Twitter fu decisamente l'inizio. Il servizio di podcasting ideato dalla startup della Silicon Valley, Odeo, non decollava: e in più, a complicare le cose c'era la concorrenza di quello offerto da iTunes. C'era bisogno di rivitalizzare l'azienda, e per questo servivano nuove idee. Tutti a rapporto dunque, per una giornata di brainstorming. Si dice che Twitter sia nato proprio così, da un'idea che Jack Dorsey propose al gruppo di Odeo un giorno d'inizio 2006.

Era vecchia di almeno sei anni, eppure sembrava buona.

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cappellonidi Claudio Grassi

Domenica mattina, 12 febbraio, ci ha lasciato per sempre il compagno Guido Cappelloni. Aveva 87 anni. È morto nella sua abitazione di Grottammare dove viveva solo, ormai da diversi anni. E da diversi anni aveva un tumore al polmone. Ma non si è spento lentamente, nel senso che la sua morte è stata veloce e, per certi versi, inaspettata. Lo avevo sentito venerdì al telefono: una lunga chiacchierata, come al solito, sulla politica.

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puntointerrogativodi M. Mantellini
 - Di pirateria, di copia abusiva e legale, parlano tutti. Non sempre centrando il punto, ma non tutto il male viene per nuocere. È ora che questi temi diventino agenda: il futuro non aspetta
Roma - Partiamo da un dato di fato: tutte le discussioni che riguardano il futuro della condivisione della conoscenza attraverso la tecnologia sono discussioni buone. Lo sono per una ragione molto semplice: i conservatori dell’esistente, i pochi potenti imbalsamatori della realtà all’anno zero della Rete, non hanno mai avuto alcuna passione per simili discussioni. Preferiscono un consolatorio “È così e basta” ed il ribaltamento di ogni possibile tavolo dialettico.

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anonymous5di M. Mantellini

Roma - La rete Internet è grande, sito web più o sito web meno cosa volete che cambi? Un retropensiero simile forse è passato nella mente del giudice bellunese Aldo Giancotti che nei giorni scorsi ha deciso una serie di misure insolitamente ampie per tutelare in via preventiva il buon nome dell'Onorevole Maurizio Paniz, avvocato bellunese e parlamentare del PDL che si è sentito diffamato da una frase comparsa sul sito vajont.info. Ne hanno parlato ampiamente le cronache di questi giorni, ieri persino la filiale italiana di Anonymous ha deciso di occuparsene defacciando la homepage di Paniz e creando così ulteriore attenzione sull'accaduto...

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SIAEDi Guido Scorza*

Roma - Con una bella Sentenza del 2 febbraio scorso il Consiglio di Stato ha scritto una pagina importante in una delle tante vicende italiane legate al diritto d'autore nelle quali logica, buon senso ed interesse collettivo cedono, sfortunatamente, il passo ad incomprensibili scelte adottate in nome degli interessi di pochi.

La vicenda in questione è quella legata all'obbligo di apposizione del contrassegno SIAE, l'odiosa - ed anacronistica - pecetta adesiva in nome della quale si continuano a deturpare le copertine di CD e DVD e, soprattutto, a far confluire milioni di euro all'anno nelle casse della SIAE. Prima di parlare della Sentenza, varrà la pena spendere qualche bit in un breve riassunto delle puntate precedenti a beneficio di quanti le avessero - per loro fortuna - perse.

Nel novembre del 2007, la Corte di Giustizia dell'Unione Europea accerta l'illegittimità della disciplina italiana in materia di obbligo di apposizione del contrassegno SIAE, in vigore dal 2000 e, conseguentemente, ne dichiara l'inopponibilità ai privati.

In forza di quelle disposizioni di legge, tuttavia, migliaia di imprenditori italiani - e non - negli ultimi sette anni (all'epoca) erano stati costretti a versare alla SIAE una media di dieci milioni di euro all'anno per l'acquisto delle meravigliose pecette adesive.

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di Fulvio Sarzana -

Un cartone animato francese uscito nelle sale italiane a novembre del 2012, rischia di divenire una delle più grandi pietre di scandalo della storia recente di internet. Almeno in Italia. Il cartone animato in questione si chiama Un mostro a Parigi (Un monstre à Paris) ed è  un film d’animazione del 12 ottobre 2011, uscito in Italia  il 22 novembre 2012.

Un cartoon come tanti altri, forse più bello degli altri. Fatto sta che il 27 febbraio (più di due mesi dunque dall’uscita nelle sale) di quest’anno la società italiana di distribuzione italiana del film ha deciso di denunciare alla Procura della Repubblica di Roma le violazioni del copyright che aveva riscontrato sulla rete.

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