ROMA - Succederà attorno a mezzogiorno. Dopo anni di discussioni, proteste di piazza, trucchi, sgambetti e pesanti azioni di lobbying, mercoledì 4 luglio il Parlamento europeo voterà su Acta, l’accordo anticontraffazione. Stavolta é il voto decisivo. E’ assai probabile che Acta venga rigettato grazie al lavoro di convincimento fatto dalle associazioni per le libertà e i diritti digitali, gli internet provider, medici, ricercatori e Ong, sulle cinque commissioni che se ne sono occupate a livello europeo, nessuna delle quali si è espressa a favore dell’accordo. Sulla decisione finale pesa infatti la decisione della commissione per il Commercio interno (INTA) che si è dichiaratamente espressa contro Acta. Lo stesso vale per le altre commissioni e in particolare per quella sulle Libertà civili. E tutto questo nonostante - o forse proprio a causa di - molti tentativi della lobby pro-copyright di influenzare il comportamento degli onorevoli europei come denunciato da Edri.