
ROMA - Succederà attorno a mezzogiorno. Dopo anni di discussioni, proteste di piazza, trucchi, sgambetti e pesanti azioni di lobbying, mercoledì 4 luglio il Parlamento europeo voterà su Acta, l’accordo anticontraffazione. Stavolta é il voto decisivo. E’ assai probabile che Acta venga rigettato grazie al lavoro di convincimento fatto dalle associazioni per le libertà e i diritti digitali, gli internet provider, medici, ricercatori e Ong, sulle cinque commissioni che se ne sono occupate a livello europeo, nessuna delle quali si è espressa a favore dell’accordo. Sulla decisione finale pesa infatti la decisione della commissione per il Commercio interno (INTA) che si è dichiaratamente espressa contro Acta. Lo stesso vale per le altre commissioni e in particolare per quella sulle Libertà civili. E tutto questo nonostante - o forse proprio a causa di - molti tentativi della lobby pro-copyright di influenzare il comportamento degli onorevoli europei come denunciato da Edri.
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da L'Unità
di Martina Pennisi
di Mirella Castigli
di Filippo Vendrame
Riparte la mobilitazione della rete contro il regolamento Agcom. Ieri mattina in Senato il presidente dell'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni Corrado Calabrò ha avuto una audizione davanti alle commissioni Cultura e Comunicazioni. Ieri una delegazione di Agorà Digitale, associazione per la libertà dell'informazione e i diritti digitali, e Avaaz, la più grande organizzazione internazionale per l'attivismo in Rete con 13 milioni di membri nel mondo, ha consegnato gli oltre 53 mila messaggi al Presidente dell'Autorità che però "non ha voluto rispondere alle domande che gli venivano poste", spiega Luca Nicotra segretario di Agorà Digitale. Allo stesso tempo è stato consegnato un documento con tutte le posizioni contrarie al regolamento di Agcom, incluse le numerose critiche della Commissione Europea.
di Alessandro Longo



