di Marco Trotta

Cara Amica, Sorella, Compagna, insomma, sì, decidi tu. Tu che hai esposto i cartelli “Genova 2001, ingiustizia e fatta”, durante il concerto di Patti Smith l’altro giorno a Bologna. Io c’ero, dalle file in fondo. A godermi la serata fresca e l’attesa del concerto. Lasciando da parte i pensieri del giorno. Poi ho visto i tuoi cartelli ed ho pensato: bene così, che ci voleva. Poi ho fatto quello che faccio in questi casi: mi sono girato incuriosito cercando gli sguardi di chi osservava come me. E c’era chi applaudiva convinto e chi era scettico: “Ma come, non li avevano condannati i poliziotti?” e “Un altro: no, no sono i manifestanti condannati”, “Ah be’”.

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di Roberto Ciccarelli

Arrivato a piazza Sant'Andrea della Valle, crocicchio presidiatissimo tra il Senato e Campo de'Fiori, il gruppo di contatto degli studenti ha rivolto alla Digos il fermo invito di spostare la barricata degli autoblindo di polizia e carabinieri. Visto che gli agenti indossavano i caschi, ed erano schierati in tenuta antisommossa, gli è stato chiesto di mostrare il volto. L'ordine è stato impartito, i caschi sono stati sfilati e la muraglia si è aperta. Potrebbe essere questa una delle principali istantanee della trasparente giornata novembrina che il movimento studentesco ha vissuto ieri a Roma. Ventimila studenti, docenti precari, insegnanti, il Quinto Stato dei precari e dei lavoratori

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di Alfio Mastropaolo

È davvero sciocco scandalizzarsi per com'è andato il voto siciliano, come lo è cantare vittoria. È un voto tutt'altro che oscuro, anzi i siciliani hanno parlato forte e chiaro. In uno scenario di crisi drammatica della più grande impresa locale, che è la regione, c'è davvero da stupirsi se 6 elettori su 10 non sono andati a votare? Grazie alla regione campa più di mezza Sicilia. Nulla di male se la regione offrisse dignitosi servizi pubblici e stimolasse lo sviluppo. Invece, la regione è una greppia indecente, in cui sguazza un mediocrissimo ceto politico, che la politica nazionale ha sempre sostenuto.

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di Nando Mainardi, Rita Lodi, Mauro Alboresi

Ieri anche il consiglio comunale di Rimini ha bocciato in modo netto, con venti voti contrari e nove astensioni, l'accorpamento Hera-Aps-Acegas. Diciotto consigli comunali emiliano-romagnoli, tra cui Forlì, hanno bocciato tale operazione: un dato politico assolutamente rilevante, ben distante dalle maggioranze monolitiche con cui anni fa venivano approvate operazioni come, ad esempio, la quotazione in Borsa di Hera. E anche laddove la fusione è passata, i problemi non sono mancati: si pensi a Bologna, dove è passata per due soli voti.

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di Giorgio Faunieri

Sono quattro anni che si valuta di introdurre un tetto agli stipendi dei banchieri ma fino a oggi non si è fatto nulla. Ed è molto probabile che le cose non cambieranno. L’ultima proposta in ordine di tempo è arrivata dal report Liikanen, la proposta per una regolamentazione del settore bancario europeo elaborata dal membro finlandese della Bce, Erkki Liikanen, su mandato della Commissione Europea. La bozza di riforma, presentata pochi giorni fa a Bruxelles, suggerisce, fra le altre cose, di pagare i bonus ai banchieri almeno in parte in azioni e obbligazioni della banca stessa, di modo che, in caso di fallimento di quest’ultima, i manager non percepiscano la parte variabile della loro retribuzione.

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di Eleonora Martini

Se una certa pseudo scienza continua a fomentare irragionevoli luoghi comuni sulle famiglie omosessuali, a sfatarne l'ultimo, il più resistente dei tabù, ci hanno pensato i giudici della Suprema corte di Cassazione, rifiutando senza mezzi termini «il mero pregiudizio che sia dannoso per l'equilibrato sviluppo del bambino il fatto di vivere in una famiglia incentrata su una coppia omosessuale». Ancora una volta, è un tribunale e non la politica a modernizzare uno Stato non adeguato alla società attuale: negli anni scorsi la Corte costituzionale e la stessa Cassazione si sono pronunciate

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di red.

Non è ancora stato firmato, nè tanto meno se ne conoscono i particolari, ma ha già dato ai nervi a molti e lo vogliono impugnare. Parliamo del Decreto per il concorso docenti i cui contenuti anticipati da MIUR e stampa non sono andati giù ai precari storici iscritti in graduatoria. Secondo loro il concorso sarà una truffa e annunciano l'impugnativa davanti ai tribunali. Riportiamo il comunicato integrale. Pubblichiamo, inoltre il comunicato inviatoci da una serie di gruppi FB che chiedono il concorso solo per le classi esaurite.

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di Marika Manti

L'analisi del voto siciliano effettuata dall'Istituto Cattaneo di Bologna restituisce una fotografia per molti versi sorprendente. Il Pdl è distrutto ma il Pd è dimezzato, altro che grande vittoria. L'unico vincitore è Grillo e i suoi voti vengono per lo più dai partiti del centrosinistra e non dall'astensione.
L'istituto bolognese ha confrontato il numero assoluto dei voti con le ultime elezioni regionali del 2008. Tutti i partiti soffrono l'enorme percentuale degli astensionisti.

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di Costantino Cossu

Dietro un muro, separati dal mondo da un blocco di cemento per dire che il mondo così com'è fa schifo, è ingiusto, va cambiato. Dal 12 novembre gli operai in mobilità della Rockwool (una multinazionale danese che opera sul mercato mondiale dell'isolamento termo acustico con prodotti per l'edilizia) sono asserragliati nella galleria Villamarina della vecchia miniera abbandonata di Monteponi, nella zona di Iglesias, Sardegna sud occidentale. Chiedono con forza la ricollocazione promessa un anno fa, quando il gruppo danese ha chiuso il proprio stabilimento in Sardegna, con un accordo rimasto finora lettera morta.

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