Una lettera di Roberto Mazza di “Salviamo il Paesaggio” per chiedere il rilancio di Marinella di Sarzana, territorio dalle grandi potenzialità e finora poco cementificato, che potrebbe diventare un possibile laboratorio di un modo nuovo di interpretare il territorio: turismo “slow”, litorale curato, agricoltura, ripristino di antiche tradizioni agricole e sostegno a quelle nuove, con ricadute positive anche per l’occupazione giovanile.
Caro Sindaco,
spesso Ella fa riferimento ala necessità di fermare il consumo di suolo ed alla rivitalizzazione dell’agricoltura locale, nel tentativo di dare alla nostra città una impronta slow ed eco-sostenibile. Ma non sempre a tali intenti seguono disposizioni urbanistiche e politiche coerenti.
Grazie all'art. 35 del decreto sviluppo targato Passera-Monti, riprende la folle corsa all'oro nero nei mari italiani!
Pubblichiamo il dossier "Un pugno di taniche" che Legambiente ha presentato ieri nella tappa siciliana della Goletta.
E' la Strategia energetica nazionale voluta dal governo Monti, contro ogni principio ecologico, di salvaguardia dei mari, del territorio e del paesaggio, che il governo Letta pedissequamente prosegue!
Si definiscono il governo del fare ma invece di innovazione producono devastazione!
Noi continueremo a lottare con il movimento NO Trivella e con quegli amministratori che hanno a cuore la salvaguardia del territorio e del paesaggio.
Rosa Rinaldi
resp. Ambiente - Territorio - Beni Comuni
Oggi, lunedì 8 luglio, il Coordinamento calabrese Acqua Pubblica “Bruno Arcuri” ha consegnato al Consiglio regionale le circa 11mila firme raccolte a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare avente come oggetto la “Tutela, il governo e la gestione pubblica del ciclo integrato dell’acqua”.
È un risultato importante, cui va aggiunto il formale accoglimento da parte di 12 consigli comunali (Acquaformosa, Carlopoli, Casole Bruzio, Castrovillari, Celico, Maida, Mendicino, Saracena, Serra Pedace, Sersale e Spezzano Piccolo,) e due giunte comunali (Amantea e San Pietro in Guarano), e l’adesione convinta di diversi amministratori comunali, provinciali e regionali: è la dimostrazione lampante che anni di mobilitazione a livello nazionale e regionale, grazie anche alla “storica” campagna referendaria del 2011, hanno reso palese l’impossibilità di monetizzare la gestione di un bene fondamentale come l’acqua, incardinandola in un freddo bilancio economico. A favorire questa presa di coscienza nella nostra regione è stata paradossalmente proprio la società che gestisce le forniture idriche ai comuni, la Sorical, e la sua azionista privata, la francese Veolia. La Sorical, attualmente in liquidazione, da quando ha fatto la sua entrata in scena ha inanellato una serie di scandali, rimanendo coinvolta in diverse inchieste, tra cui ricordiamo per la sua drammatica attualità l’accusa di avvelenamento colposo dovuta alla gestione dell’invaso dell’Alaco e alla distribuzione nelle reti idriche vibonesi di acqua non potabile.
E proverete la differenza di respirare e proffittar.
Mi perdoneranno mai le mondine di Novellara per l'ardita parafrasi? Ma questo significa ENEL alla Spezia, un impianto enorme, partito da 1800 MW di potenza installata, arrivati oggi a 1200 (di cui 640 a gas pressoché inutilizzati, il resto, neanche a dirlo, ancora a carbone), ed una storia di una provincia, dei suoi lavoratori nel ventre caldo delle sue caldaie, dei suoi abitanti nei quartieri limitrofi del levante di quel Golfo che pare ormai tutto men che dei poeti. Così le emissioni dell'unica ciminiera rimasta della “Eugenio Montale”, simboleggia l'ennesimo ricatto ambiente-lavoro, il tradimento democratico di un referendum dimenticato che sanciva il no di una città.
Ciminiere, bastano pochi sbuffi d'emissioni, penduli da un'autorizzazione integrata ambientale, sul delirio del mare. Oltraggio per oltraggio, la richiesta di AIA risale al 2007, ed in questi 6 anni la centrale ha continuato a funzionare senza alcuna limitazione, se non l’osservazione della norma.