Domani, lunedì 29 luglio, conferenza stampa alle ore 11.00 davanti a Palazzo Madama, lato Corsia Agonale.
Da 7 mesi è ferma in Senato la proposta di legge di iniziativa popolare per il salario minimo sottoscritta da 70.000 cittadine/i.
Domani andremo in Senato per consegnare una lettera a tutte/i componenti della decima commissione dove la proposta di legge è ferma per chiedere di avviare l’esame in tempi celeri.
E’ molto grave che i partiti presenti in parlamento tengano chiusa la proposta di legge in un cassetto invece di discuterla e di confrontarsi con i proponenti.
Eppure l'Italia è il paese dei bassi salari e del lavoro povero con milioni di lavoratrici e lavoratori che ricevono retribuzioni che li collocano sotto la soglia di povertà. In vari casi sentenze della magistratura hanno evidenziato questa aperta violazione dell’art 29 della Costituzione.
Non è accettabile rinviare ancora la discussione della proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione del salario minimo legale a 10 euro l’ora agganciato automaticamente all’inflazione.
Ricordiamo che la proposta di legge era stata presentata il 28 novembre 2023. Oggi a distanza di sette mesi dobbiamo constatare con amarezza che la discussione della proposta di legge non è stata nemmeno calendarizzata nella commissione mentre a termini di regolamento avrebbe dovuto essere consegnata alla discussione dell’aula del Senato entro 90 giorni.
Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro del Partito della Rifondazione Comunista/Sinistra Europea



Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) nel 2012 ha toccato il record assoluto. Il livello si è, infatti, attestato al 35,3%, il livello più alto da 35 anni, ovvero dal 1977, inizio delle serie storiche ricostruite dell’Istat.
Dichiarazione di Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista



