di Checchino Antonini
Ha smosso le acque a sinistra l'appello cosiddetto dei 70, "Cambiare si può" leggi qui, perché nasca una lista per le prossime politiche che sia nettamente contro il governo Monti e quei trattati europei che stabiliscono vent'anni di recessione per i popoli del Sud dell'Europa. Sullo spazio del web frequentato dalla sinistra che un tempo si diceva radicale, i 70 sembrano aver fatto elaborare in fretta il "lutto" per il divorzio tra i soci fondatori della Fds.
Sembra che questo scorcio di 2012 assista allo sprigionarsi di energie come non era successo nelle ultime stagioni. Vuoi per l'approssimarsi della stagione elettorale, vuoi per dei fermenti sociali che la piazza del No Monti day ha contribuito a esprimere e che nella giornata di mobilitazione europea del prossimo 14 novembre potrebbero manifestarsi di nuovo ampliando ulteriormente la partecipazione, vuoi per la definitiva archiviazione, in alcuni settori, della tentazione per le primarie, cosa a cui alludevano esperienze di breve durata come Uniti per l'alternativa.