di Roberto Gramiccia
Alla chetichella e senza troppo clamore, è passata al Senato ed è quindi diventata legge della Repubblica la più evanescente e strampalata riforma sanitaria della storia del nostro paese. Sull’impianto di questa legge abbiamo già espresso la nostra opinione. Oggi che il guaio è fatto, ci limitiamo a riferire il commento a caldo di Ignazio Marino il quale, a differenza dei suoi colleghi del Pd, meritoriamente ha fatto mancare il suo voto in senato. Dice Marino: “Non posso votare una riforma della sanità a costo zero. Una riforma in cui si garantisce per legge ai cittadini ciò che non si può mantenere”. Affermazione, come si vede, di non poco conto, alla quale Marino aggiunge: “questo decreto non stanzia un euro per l’apertura di ambulatori medici 24 ore al giorno, rendendo fin dall’inizio questa auspicabile innovazione lettera morta. (…).