121003diazdi Franco Frediani
La V sezione penale della Cassazione ha ufficializzato ieri (mart.2 ottobre, ndr.) le ragioni attraverso le quali convalida le condanne per falso aggravato nei confronti dei vertici della Polizia, riguardo ai fatti avvenuti la sera del 21 luglio del 2001 in occasione del G8 di Genova. Quello che accadde alla Diaz, con l'irruzione, la violenza (di ogni tipo e grado), è stata ripercorsa, analizzata e siglata, una volta per tutte, come "massacro ingiustificabile". Qualora ve ne fosse stato bisogno, è stata provata l'intenzionalità dei pestaggi, degli atti premeditati al punto da etichettarli come eventi avvenuti a seguito di una "carta bianca" rilasciata dai vertici delle Forze dell'ordine ai propri agenti.
Le 186 pagine prodotte dalla Cassazione, descrivono ciò che accadde la notte del 21 luglio del 2001 alla scuola Diaz, come un "puro esercizio di violenza" portato avanti dagli operatori di Polizia.
I relatori, Piero Savani e Stefano Palla, hanno più volte ripresa l'ormai tristemente nota espressione di "macelleria messicana", coniata a suo tempo dall'allora capo del settimo nucleo di polizia che fece irruzione nella stessa scuola genovese, Michelangelo Fournier.

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121002europadi Gianni Ferrara
Per essere un veterano della critica all'Europa dei Trattati e dei mercati spero che l'intervento di Habermas, Bofinger e Nida-Ruemelin (la Repubblica del 4 agosto) così come la presa di posizione di Balibar (su questo giornale del 20 settembre) assieme alla crisi di rigetto che si estende nella varie nazioni del Continente ridestino la coscienza europea dal sonno delle ragioni della democrazia.
Quelle ragioni che il neoliberismo dei Trattati ha sottratto ai popoli europei istituzionalizzando della democrazia una autentica mistificazione, quella dell'Ue. La cui legittimazione sarebbe derivata dalla democraticità degli stati di appartenenza. Come se la rappresentanza politica dei Parlamenti di questi stati potesse essere trasferita ai rispettivi governi, usati come tramite per una successiva investitura di rappresentatività operata a favore delle istituzioni intergovernative dell'Unione.

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121002ilvadi Duccio Valori
Taranto, Porto Vesme, Pomigliano, aree delle defunte «Partecipazioni Statali»...
Nell'esaminare le maggiori aree di crisi produttiva ed occupazionale in Italia (Taranto, Porto Vesme, Pomigliano, ecc.) non si sfugge all'impressione che tutte siano appartenute al defunto sistema delle Partecipazioni Statali. Infatti Taranto (allora Italsider, oggi Ilva) era controllata dalla Finsider, del gruppo Iri; Porto Vesme (allora Alsar, oggi Alcoa), faceva parte della filiera Carbosulcis- Eurallumina-Alsar del gruppo Efim; Pomigliano era l'impianto Alfasud, sempre dell'Iri, poi ceduto alla Fiat. La stessa Fiat, oggi in crisi produttiva e occupazionale, pur non essendo tecnicamente a partecipazione statale, ha sempre attinto abbondantemente alle finanze pubbliche, senza peraltro mai cedere il controllo azionario allo Stato.

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121002hobsbawndi Gennaro Carotenuto
Per chi, come chi scrive, ha cominciato a riflettere sulla storia, a pensare la storia e a pensare di fare della storia una professione avendo tra i propri riferimenti intellettuali principali quello di Eric Hobsbawm, lo storico britannico scomparso oggi a 95 anni, la morte di questi oggi a Londra lascia un senso di vuoto anche umano, oltre che scientifico e professionale.
Occidentale ma non occidentalista, aveva studiato l’Occidente nel tempo nel quale questo è stato al centro del mondo, motore del progresso, sociale, politico, tecnologico, economico. Irriducibilmente marxista e anti-colonialista aveva sempre percepito (anche nel suo lavoro sul Novecento come l’età degli estremi, tradotto solo in italiano come “secolo breve, il più noto ma non il più importante) la centralità di questo come un fenomeno storico, non un destino.

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121002renzibersanidi Daniela Preziosi
Il sindaco di Firenze evoca la scissione. Bersani nega il rischio, ma i suoi non nascondono che il successo di Renzi terremoterebbe il partito.
«Divisione» mai, «scissione» per carità di dio, «noi siamo il comitato Bersani ma possiamo anche parlare come nuova classe dirigente e di divisioni non vorremmo proprio sentirne». Alessandra Moretti, la portavoce del comitato Bersani per tutti oggi da Rimini parte per il tour delle primarie, dove le capiterà di parlare al posto del candidato «sul programma e sull'Italia, senza guardare al nostro ombelico». Spiega che «dobbiamo battere il centrodestra», che verso Renzi «non diciamo una parola che non sia rispettosa e che non rafforzi il Pd» ma certo «sosteniamo Bersani perché crediamo che sia il candidato migliore per unire, e non solo il Pd ma anche il centrosinistra».

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