120928j aime l europedi Pierre Laurent, segretario nazionale del PCF
Un'ondata di licenziamenti, l'inasprirsi della crisi finanziaria, la rabbia in Spagna e le contestazioni di massa ai piani d'austerità per tutta l'Europa, perplessità crescenti degli “esperti” sui principi che disciplinano il bilancio...Mostrano ogni giorno di più l'urgenza di un riorientamento dell'Europa.
Questa esigenza di rifiutare l'austerità assieme alla necessità di un cambiamento dell'Europa sono il cuore della mobilitazione unitaria contro la ratifica del bilancio dell'UE. La quale si espande costantemente ed ora unisce 65 organizzazioni e centinaia di comitati locali, sindacati, associazioni, intellettuali, attivisti politici.
Si tratta di un movimento dal basso a sinistra capace di rendere credibile e convincente la possibilità di un riorientamento europeo. Coloro che vogliono contribuire non possono non partecipare alla manifestazione del 30 settembre a Parigi.

Leggi tutto...

monti confindustriadi Luca Telese
Nel giorno in cui gli statali invadono Roma, il più antistatale dei premier che abbiano abitato Palazzo Chigi (in questa vocazione batte anche Silvio Berlusconi) spiega che al monotono posto fisso da premier lui in fondo ci si sta abituando: «Non mi presenterò alle elezioni - spiega infatti Mario Monti - non ce n’è bisogno perché sono senatore a vita». Poi il presidente ha fatto cadere con sapienza le parole che segneranno la campagna elettorale, i posizionamenti di facciata e quelli veri, il sentiero tortuoso della campagna elettorale: «Non mi presenterò - aggiunge - ma sarò là e, se si creeranno le circostanze per cui potrò dare un aiuto dopo le elezioni, non precludo nulla».
Mica male per il professore compassato che nella sala multimediale della presidenza del Consiglio, nel dicembre scorso, irrideva la politica, ripeteva a nastro di non essere interessato a tornare presidente del Consiglio, spiegava che non avrebbe mai preso parte a una campagna elettorale.

Leggi tutto...

120928stato socialedi Felice Roberto Pizzuti – da il manifesto
L’editoriale di Alberto Alesina e Francesco Giavazzi pubblicato sul Corriere della Sera di domenica scorsa con il titolo «C’era una volta lo stato sociale» ribadisce con chiarezza alcuni luoghi comuni conformi alla visione neoliberista la cui applicazione ha concretamente contribuito alla crisi globale; la loro convinta riproposizione è un segno della difficoltà di uscire da quella visione e dalle sue conseguenze (per timore che ciò possa accadere, in un precedente articolo Giavazzi ha proposto perfino che il Parlamento attuale blindi per la futura legislatura quanto già attuato della «Agenda Monti»!). Secondo i due economisti, il nostro sistema di welfare non è compatibile con la crescita, dunque dovrebbe essere «profondamente» ripensato affinché garantisca i suoi servizi solo alle classi meno abbienti e non anche alle classi medio-alte le quali, però, dovrebbero essere sgravate dai corrispondenti oneri fiscali e contributivi; in tal modo si eliminerebbe quello che viene definito «un giro di conto» che «scoraggia il lavoro e la produzione»: «… se anziché essere tassato con un’aliquota del 50% dovessi pagare un premio assicurativo a una compagnia privata, lavorerei di più per non rischiare di mancare le rate».

Leggi tutto...

120927graficodi Gabriele Pastrello
I soggetti della speculazione finanziaria sono più d'uno. E qualche volta i governi danno una mano.
Il nuovo rialzo dello spread sui titoli spagnoli, dopo il calo recente, ha rialimentato sulla stampa i timori sull'euro e le domande sull'efficacia dello scudo di Draghi. Ma bisogna tenere i nervi saldi e ragionare.
Il punto di partenza è ricordare che sul mercato agiscono fondamentalmente due gruppi, più uno. Il primo gruppo, il nocciolo duro della speculazione al ribasso che ha animato le cronache nell'ultimo anno, è costituito da investitori o pool di investitori che mobilitano ingenti risorse, ma soprattutto che le moltiplicano prendendo a prestito i titoli che poi riversano sul mercato per farne cadere il prezzo, con l'obbiettivo di ricomprarli e restituirli a uno molto minore. Questo è il nucleo dinamico, che si porta dietro un secondo gruppo composto da una massa di investitori, magari individualmente non piccoli, ma non in grado di orientare il mercato.

Leggi tutto...

120928fiom tarantodi Gia. Le.
«Uno sciopero di cui non sono chiare le ragioni rischia di generare divisioni tra i lavoratori e contrapposizioni con la magistratura»
Lo strappo tra la Fiom e Fim Cisl-Uilm Uil ha una data e un luogo precisi: giovedì 2 agosto, piazza della Vittoria, Taranto. Quel giorno i sindacati metalmeccanici persero la piazza durante il comizio dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil per l'irruzione pacifica del comitato «Cittadini e operai liberei e pensanti».
Da quel giorno nulla è stato più come prima. La Fiom imputa alla Fim e alla Uilm di avere un atteggiamento poco chiaro, soprattutto nei confronti della magistratura, preferendo la strada delle assemblee dei lavoratori all'interno del siderurgico per mettere pressione al Gruppo Riva invitandolo ad effettuare investimenti chiari e ingenti rispetto a quelli sin qui presentati dall'azienda e puntualmente bocciati dai custodi giudiziari, dalla Procura e dal gip Todisco.

Leggi tutto...

Cerca

Sostieni il Partito


 

COME SOTTOSCRIVERE

  • tramite bonifico sul cc intestato al PRC-SE al seguente IBAN: IT74E0501803200000011715208 presso Banca Etica.
  • attivando un RID online o utilizzando questo modulo
  • con carta di credito sul circuito sicuro PayPal (bottone DONAZIONE PayPal sopra)

Ricordiamo che le sottoscrizioni eseguite con la causale erogazione liberale a favore di partito politico potranno essere detratte con la dichiarazione dei redditi del prossimo anno