roma foto«La risposta di questo attivo è che ci sono i termini per proseguire come Rifondazione. E il congresso che si farà sarà sul “come”, non sul “se”».
Dopo trentatrè interventi, Paolo Ferrero, conclude l’attivo dei segretari di circolo del Prc dell’Italia centrale nella sala romana di Via Dancalia, al quartiere Africano, sede dell’associazione Articolo Tre. «Il rilancio avverrà in una forma non settaria ma, se non ci fosse, Rifondazione andrebbe reinventata».
In sala oltre centocinquanta militanti venuti da Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise e, ovviamente, Lazio. Parecchi i giovani segretari, una trentina le donne. Un dibattito fitto che ha composto un puzzle di contesti diversi nei quali operano quotidianamente circoli di dimensioni differenti e con diversi livelli di radicamento, di città e paesi in cui la crisi dà luogo a reazioni diverse del quadro politico.

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napoli foto assembleadi Romina Velchi - La fuori c’è un mondo che chiede di entrare; c’è una realtà in carne e ossa che chiede di contare, di avere voce in capitolo. A Napoli va in scena il confronto tra il centro e la periferia “dell’impero”, per stare alla metafora usata da Rosa Rinaldi aprendo i lavori dell’assemblea dei segretari dei circoli di Rifondazione delle regioni del sud (Campania, Basilicata, Puglia, Calabria: presenti 85 circoli. Per la Sicilia e la Sardegna assemblee analoghe si sono svolte il 19 maggio), convocata nella bella sala Gemito, proprio di fronte al museo nazionale della città partenopea. Un pezzo del percorso verso il congresso straordinario che si svolgerà in autunno.
Nonostante il pessimismo che qua e là affiora negli interventi, il dibattito è tutto un incalzare, un chiedere, un interrogare, un pretendere che il partito, e cioè i suoi vertici, dia un chiaro segno di svolta. Non solo o non tanto al congresso, urgente è capire «chi siamo e dove andiamo».

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Care compagne, cari compagni,
visto che si sono tenute le riunioni dei segretari di circolo a livello nazionale, a cui noi abbiamo partecipato virtualmente via skype (grazie per avere previsto questa opportunità), ho deciso di inviarvi il nostro intervento in proposito.
Non è stato possibile farlo dal vivo, ma credo che sia opportuno condividere con voi le nostre idee. Abbiamo già inviato il questionario ma credo che questa mail vada un po’ oltre ed approfondisca certi temi.

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Invito di partecipazione alla Conferenza d'Organizzazione del Che Guevara

CONFERENZA D'ORGANIZZAZIONE del Circolo CHE GUEVARA
Venerdì 14 giugno presso la sede di Via Fontanellato 69 alle ore 17.30 si terrà la Conferenza d'Organizzazione del circolo Che Guevara.

I lavori si baseranno sul documento politico per la conferenza (che inviamo in allegato) elaborato ed approvato dal Direttivo del circolo Che Guevara.

I lavori della conferenza si svolgeranno nelle seguenti modalità:
1) Relazione del segretario del circolo (massimo 30 minuti)
2) Interventi (massimo 10 minuti)
3) Eventuale replica del segretario del circolo (massimo 10 minuti)
4) Eventuali proposte di contributi o modifiche
5) Votazioni del documento (previste per le ore 20.30)

Se lo svolgimento dell'assemblea dovesse richiedere più tempo la Conferenza proseguirà nella giornata di Sabato 15 giugno a partire dalle ore 10.30.

Invitiamo iscritti e simpatizzanti alla massima partecipazione.
Luca Fontana - Segretario del Circolo Che Guevara del PRC di Roma

conferenza14

graficoSabato 1 giugno si svolgeranno le Assemblee delle/dei segretarie/i di circolo di Rifondazione Comunista. Per favorire la partecipazione, rispondendo anche alla necessità di ridurre gli spostamenti e i costi conseguenti, le Assemblee si articoleranno territorialmente: a Milano per il Nord, a Roma per il Centro, a Napoli per il Sud.

Ciò segue analoghe iniziative svolte il 19 maggio in Sicilia e in Sardegna. Queste assemblee si inseriscono nel percorso congressuale straordinario, deciso dal Comitato politico nazionale, che si concluderà entro l’anno e che si sta articolando con i seminari tematici promossi dalla Commissione politica già insediata, con gli attivi regionali, le assemblee e le riunioni degli organismi di circolo e di federazione che si sono svolte all’indomani delle elezioni politiche.

Le assemblee delle/dei segretarie/i di circolo sono importanti sia come momento di “ascolto” del Partito, dei dirigenti, dei militanti, delle realtà di base che rappresentano il punto di forza di Rifondazione, sia come momento di confronto e orientamento sulla proposta di rilancio di Rifondazione e della ricostruzione di una sinistra alternativa anche nel nostro Paese.

Sinistra alternativa che, come dimostrano anche le recenti elezioni amministrative, può articolarsi mettendo in rete le esperienze territoriali, in modo unitario e partecipato, capace di avanzare proposte in grado di rispondere anzitutto alla crisi sociale che interessa il nostro Paese e l’Europa.

Su questo è bene che emerga un piano di lavoro, di iniziative precise che consentano al Prc ed alle forze della sinistra di misurarsi con proposte concrete e la costruzione di consenso, condivisione, messa in campo di forze.

Queste assemblee sono state precedute dall’avvio di una “Inchiesta sul Partito” che tende a ricostruire con maggior dettaglio la presenza e la qualità dell’azione diffusa del Prc.

E’ utile precisare a chi si rivolgono queste Assemblee, cioè quali sono le articolazioni del Prc:

  • dal congresso del dicembre 2011 emerge una articolazione in 1.415 circoli (605 al Nord, 440 al Centro, 254 al Sud, 59 in Sicilia e 57 in Sardegna sulla base delle suddivisioni regionali precedentemente indicate per lo svolgimento delle Assemblee)
  • gli iscritti al 31/12/2012 sono 31.901 (per ulteriori dati è possibile consultare le tabelle e i grafici che trovate in fondo).


Rifondazione da sola, lo abbiamo sempre detto, non è certo forza sufficiente, ma questi dati segnalano un importante radicamento che si traduce nella presenza attiva del Prc in tutte le lotte.

Mettere a valore la risorsa delle/dei nostri militanti è il primo modo concreto per cambiare noi stessi e contribuire alla ricostruzione di una sinistra che abbia nei comunisti un punto di forza.

Marco Gelmini
Responsabile Organizzazione Prc

Allegati
Chiusura tesseramento 2012
Grafici

"Alternatives à Bruxelles"
En partenariat avec
L'Association Culturelle Joseph Jacquemotte
organise un débat autour de l'ouvrage:

"La pertinence de l’escargot, en route vers la décroissance !"

Mardi 26 mars, à 20:00



Les auteurs de ce livre, se définissent comme objecteurs de croissance, et engagés pour un monde plus solidaire, reviennent sur leur parcours et apportent un regard critique sur l'évolution de la société, des années 1970 à aujourd'hui. «La pertinence de l’escargot » est un livre plein d’érudition et qui, par l’engagement de ses auteurs, en appel à la construction cohérente et progressive de nos vies à l’image de l’escargot et non d’une coquille vide de sens.

Un livre pour comprendre que la décroissance n'est pas uniquement une idée, mais aussi et surtout une manière d'envisager notre avenir pour donner de l'espoir aux générations futures
     
En présence des auteurs :
Jean Cornil, essayiste et ancien parlementaire
Bernard Legros, enseignant, essayiste et militant associatif

Ouverture des portes: 18:30   On peut manger sur place (réservation obligatoire au 0472.67.13. 28 ou par mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. )  
Entrée Gratuite
Au Garcia Lorca, 47/49 rue des Foulons - 1000 Bruxelles (métro : Anneessens)

Alternatives à Bruxelles est un cadre de cadre de travail commun, initié par le PSU (Parti Socialiste Unifié (Maroc) section Belgique, la Fédération de Belgique de Izquierda Unida-Bruxelles et la Fédération de Belgique  de Refundazione Comunisti Italiani et Die Linke Bruxelles, dans le but de coordonner des actions avec d'autres collectifs progressistes de Bruxelles

Dovrebbe essere ormai chiaro a tutti che stiamo assistendo a una vera crisi di regime con i partiti tradizionali che hanno ricevuto dalle urne una clamorosa bocciatura in favore del M5S di Beppe Grillo, segno di una caduta verticale di credibilità e consenso che investe tutte le istituzioni della Repubblica. I grillini sono, oggi come oggi, i demolitori del sistema, ma non saranno loro a goderne, ma soggetti individuali e/politici che oggi non è ancora possibile individuare, ma che sposteranno notevolmente adestra l’asse del sistema politico. Non pochi osservatori affermano che l’Italia, in Europa, è quella che più si è americanizzata. Ma delle differenze ci sono, e notevoli: gli USA sono molto più ricchi del nostro paese e non hanno un mezzogiorno preda del dominio di una borghesia mafiosa, piuttosto hanno sacche di povertà a macchia di leopardo; il paese di Obama ha una solida tradizione liberale, l’Italia no; ha, come credo dominante, il protestantesimo, nelle sue varie sfaccettature e non ha il Vaticano; gli USA sono uno stato forte di cui i cittadini hanno paura, come dice una cittadina nordamericanaresidente a Parigi, nel film di Michael Moore, “Sicko”. Quindi la forma di democrazia autoritaria che eventualmente potrà imporsi nel nostro paese sarà molto più pericolosa e intrisa di elementi di fascismo di quanto  sia il sistema politico nordamericano.

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121024nomonti volL’alternativa c’è. Partecipiamo al NOMONTIDAY per contribuire a costruirla. A chi dice che non ci sono alternative alle politiche di austerity volute dalla Merkel e dalla Troika, rispondiamo che dalla crisi non si esce tagliando i diritti e il futuro, soprattutto delle giovani generazioni. Il Fiscal Compact, che chiede al nostro paese tagli di 45 miliardi l’anno per i prossimi 20 anni, è un trattato contro i popoli d’Europa, contro le conquiste sociali che fanno parte della storia europea. Le politiche di austerity peggiorano la crisi economica e creano una crisi di civiltà, una barbarie in cui si distruggono tutti i diritti sociali e del lavoro e si distrugge assieme la democrazia. In Italia centrodestra e centrosinistra uniti nel montismo hanno approvato il Fiscal Compact, così come il pareggio di bilancio in Costituzione.
Manifestiamo nel NOMONTIDAY perché ci sentiamo parte di quel movimento europeo che ha visto i popoli manifestare contro l’austerity, dalla Spagna alla Grecia, al Portogallo, alla Francia e ad altri paesi. Vogliamo connettere le lotte dei popoli europei e costruire anche qui in Italia un’opposizione sociale e politica forte e unitaria. Dobbiamo irrompere nel vergognoso racconto a reti unificate di un paese senza opposizione.

Vogliamo unire il Paese che resiste, le tante realtà di lotta contro le politiche di Monti, Fornero, Profumo, contro i tagli alla sanità, alla conoscenza, al sistema di welfare. Contro politiche che producono solo il peggioramento della disoccupazione, della recessione, della disperazione sociale, della solitudine.

Partecipiamo al NOMONTIDAY perché vogliamo:
più democrazia: le politiche di austerity espropriano la sovranità dei popoli ed instaurano una sorta di tecnocrazia autoritaria, nel solo interesse delle élites del capitalismo finanziario. Noi pensiamo che un’altra Europa sia possibile, fondata sulla democrazia e sulla partecipazione. Noi difendiamo la nostra Costituzione, figlia della Resistenza, da ogni manomissione e proponiamo, nel rispetto dello spirito della Costituzione, una legge elettorale proporzionale: la sola che garantisca il principio per cui tutti i voti hanno pari dignità.
più giustizia sociale: diciamo NO al FISCAL COMPACT. Sono le politiche monetarie e di bilancio a dover essere compatibili con i diritti sociali acquisiti, con il diritto all’esistenza degna di donne e uomini. Il futuro delle giovani generazioni non si costruisce con la precarietà e la cancellazione dei diritti operata dalle riforme delle pensioni e del lavoro a firma Fornero. Consideriamo, dunque, fortemente connesse le campagne referendarie per il ripristino dell’art. 18 e l’abrogazione dell’art. 8, contro la riforma delle pensioni e contro la precarietà, e la legge di iniziativa popolare per un reddito minimo garantito. È sui contenuti e sulla partecipazione che si può unire la sinistra d’alternativa e d’opposizione all’austerity.
un’altra Europa possibile: diversa dalla gerarchizzazione dei Paesi d’Europa voluta dalla Germania, dalla distruzione dello stato sociale imposta dall’austerity, dalla speculazione voluta dalle grandi finanziarie. Vogliamo l’Europa dei diritti e della democrazia.

 

Siamo persone che lottano, organizzazioni sociali e sindacali, forze politiche e movimenti civili, e ci siamo assunti l'impegno di dare voce e visibilità alle tante e ai tanti che rifiutano e contrastano Monti e la sua politica di massacro sociale, dando vita il 27 ottobre a Roma a una giornata di mobilitazione nazionale, NO MONTI DAY.
Scendiamo in piazza per dire:

- NO a Monti e alla sua politica economica che produce precarietà, licenziamenti, disoccupazione  e povertà, no alle controriforme liberiste, oggi e domani.
- NO all'Europa dei patti di stabilità, del Fiscal Compact, dell'austerità e del rigore, che devastano da anni la Grecia e ora L'Italia.
- NO all'attacco autoritario alla democrazia, no alla repressione contro i movimenti ed il dissenso,  no allo stato di polizia contro i migranti.
- Sì al lavoro dignitoso, allo stato sociale , al reddito, per tutte e tutti, nativi e migranti.
- Sì ai beni comuni, alla scuola e alla ricerca pubblica, alla salute e all'ambiente, a un'altra politica economica pagata dalle banche, dalla finanza dai ricchi e dal grande capitale, dal taglio delle spese militari e dalla cancellazione delle missioni di guerra, dalla soppressione dei privilegi delle caste politiche e manageriali, sì alla cancellazione di tutti i trattati che hanno accentrato il potere decisionale nelle mani di una oligarchia.
    Sì alla democrazia nel paese e nei luoghi di lavoro, fondata sulla partecipazione, sul conflitto e sul diritto a decidere anche sui trattati europei.

Vogliamo manifestare per mostrare che, nonostante la censura del regime informativo montiano, c'è un'altra Italia che rifiuta la finta alternativa tra schieramenti che dichiarano di combattersi e poi approvano assieme tutte le controriforme, dalle pensioni, all'articolo 18, all'IMU, alla svendita dei beni comuni, così come c'è un'altra Europa che lotta contro l'austerità e i trattati UE.
Un'altra Italia che lotta per il lavoro senza accettare il ricatto della rinuncia ai diritti e al salario,che difende l'ambiente ed il territorio senza sottomettersi al dominio degli affari.
Un'altra Italia che lotta per una democrazia alternativa al comando autoritario dei governi liberisti e antipopolari europei primo fra tutti  quello tedesco, della BCE  della Commissione Europea e del FMI, del grande capitale e della finanza internazionale.
Promuoviamo una manifestazione chiara e rigorosa  nelle sue scelte, che porti in piazza a mani nude e a volto scoperto tutta l'opposizione sociale a Monti e a chi lo sostiene, per esprimere il massimo sostegno a tutte le lotte in atto per i diritti, l'ambiente ed il lavoro, dalla Valle Susa al Sulcis, da Taranto a Pomigliano, dagli inidonei e precari della scuola, da Cinecittà occupata ai tanti esempi di cultura condivisa come il Teatro Valle occupato e le tante altre in giro per l'Italia, a tutte e tutti coloro che subiscono i colpi della crisi.
Vogliamo che la manifestazione, che partirà alle 14,30 da Piazza della Repubblica, si concluda in Piazza S. Giovanni con una grande assemblea popolare, ove si possa liberamente discutere di come dare continuità alla mobilitazione.
Proponiamo a tutte e tutti coloro che sono interessati a questa percorso di costruirlo assieme, specificandone e ampliandone i contenuti, fermi restando i punti di partenza e le modalità qui definiti.

Il comitato promotore NO MONTI DAY ROMA 27 OTTOBRE

Per aderire mail a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.
www.nomontiday.it

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