Relazione introduttiva di Ezio Locatelli, responsabile organizzazione nazionale Prc

Teniamo questo incontro in condizioni precarie e per questo vi ringrazio doppiamente di essere presenti. Il primo pensiero va alle morti del nubifragio di questa notte che ha colpito in particolare la provincia di Livorno. Anche questa volta ci diranno di morti causate da eventi straordinari. E invece no. Ancora una volta siamo in presenza di tragedie che hanno, come causa prima, il dissesto e l’incuria del territorio contro cui va condotta – questo uno degli impegni di prima grandezza – una battaglia politica e di movimento.

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Torino-header-231421 210x210di Ezio Locatelli* -

A guardare le molte e variegate iniziative messe in campo contro il G7 di Torino potremmo, per certi versi, richiamarci al vecchio detto di Mao “lascia che mille fiori sboccino”. In effetti sono tante le iniziative messe in campo, contro il summit dei potenti della Terra di fine mese, in tema di industria e di lavoro: assemblee, flash mob, volantinaggi, cortei e manifestazioni varie. Di tutto un po’. Segno di una certa vivacità politica e di movimento nella città che fu per decenni riferimento di lotte e conquiste operaie contro il grande padronato, Fiat in testa. Non era per niente scontato il moto di risposta e di resistenza.
Torino è la città italiana che nell’ultimo decennio ha più duramente subito gli effetti dello smantellamento industriale, delle delocalizzazioni, dell’attacco ai diritti e alle condizioni del lavoro. Sono state portate avanti scelte brutali che hanno creato decine di migliaia di nuovi disoccupati, precari e lavoratori in nero, che hanno creato centinaia di migliaia di nuovi poveri costretti a combattere ogni giorno per la propria sopravvivenza, con le difficoltà di fare spesa, di pagare le bollette, l’affitto e quant’altro. Tutto ciò che è stato sottratto alle lavoratrici e ai lavoratori è andato ai profitti e alle rendite.

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di Ezio Locatelli* -

Possiamo, una volta tanto, non limitarci a guardare i dati di superficie? Occorrerebbe, come sinistra, fare come i vulcanologi i quali, per sondare l’imminenza o meno dei fenomeni eruttivi, più che guardare la sommità dei vulcani prestano attenzione alle turbolenze che sono nel profondo. Certo, a prima vista, la situazione appare un poco paradossale. Siamo nel pieno di una crisi del capitalismo e del neoliberismo come modalità di governo della società. Una crisi insostenibile che sta devastando l’esistenza di una immensa quantità di persone. Eppure, in Italia, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, poco si muove nella realtà con qualche eccezione: la recente manifestazione nazionale contro l’imbroglio dei voucher, lo sciopero nel settore dei trasporti, le vertenze a livello di aziende e di territori. Ed ancora, non ci sono allo stato attuale forze politiche e di movimento in grado di essere, di per sé, punto di riferimento. Anche qui con qualche eccezione. L’assemblea del Brancaccio del 18 giugno, con la sua idea di costruire una larga coalizione sociale, di sinistra, antiliberista, uno spiraglio l’ha aperto.

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170607man voucherCar@ compagn@,

come abbiamo già avuto modo di comunicare Rifondazione Comunista aderisce e partecipa alla manifestazione indetta dalla Cgil sabato 17 giugno a Roma per protestare contro l’imbroglio sui voucher ordito dal Pd e dalla maggioranza di governo con l’appoggio di Forza Italia e Lega. Voucher dapprima abrogati, per evitare il voto referendario, e poi reintrodotti sotto mentite spoglie a conferma della volontà di proseguire nelle politiche di precarizzazione del lavoro. Un atto gravissimo, uno scippo del diritto al pronunciamento referendario, così come sancito dall’art. 75 della Carta Costituzionale. Per questo l’impegno da parte di Rifondazione Comunista deve essere nel senso di garantire la massima mobilitazione e partecipazione.

In ragione di ciò vi chiediamo di:
1) predisporre volantinaggi (in allegato il volantino da riprodurre a cura delle Federazioni e dei Circoli) su tutto il territorio nazionale, davanti a fabbriche, luoghi di lavoro, mercati, piazze;
2) predisporre volantinaggi alle partenze degli autobus e dei treni organizzati dalla Cgil;
3) fare riferimento in primis alle Camere del Lavoro territoriali (lo abbiamo concordato a livello centrale) per organizzare la partecipazione delle compagne e dei compagni alla manifestazione di Roma;
4) di organizzare il massimo di visibilità alla presenza di Rifondazione Comunista all’interno del corteo del 17 giugno chiedendo a tutte/i di portare bandiere o striscioni di partito.

Il ritrovo a Roma è previsto a partire dalle ore 9 in piazza della Repubblica e Piazza Ostiense da dove partiranno due cortei con appuntamento alle ore 12 in Piazza San Giovanni. Nelle due piazze saremo presenti con due punti ritrovo a cui fare riferimento per informazioni o, all’occorrenza, ritiro di bandiere e materiali.

Ulteriori informazioni saranno date nei prossimi giorni.
Un caro saluto.

Roberta Fantozzi
resp. politiche economiche e del lavoro/programma

Enrico Flamini
resp. lavoro

Ezio Locatelli
resp. organizzazione

torino-allarme-bomba-piazza-san-carlo-1170x700-300x179di Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc di Torino -
La questione è molto semplice. Ammassare 30 mila tifosi in una piazza di 12 mila metri quadrati vuol dire dilatare a dismisura il rischio di incidenti gravi . Questo è quello che è successo sabato sera a Torino, la ragione di fondo dei 1527 feriti, 900 dei quali feriti da cocci di vetro, senza che Prefetto, Questore e Sindaca Appendino abbiano avuto alcunché da ridire. Poteva succedere di peggio. Vedete la differenza? Il primo maggio tutti impegnati a impedire, a viva forza, l’entrata in piazza San Carlo di un pezzo del corteo del Primo Maggio, per il timore di contestazioni verbali. Sabato nulla da dire per una piazza, la stessa San Carlo, affollata all’inverosimile, trasformata in una polveriera. Invece che riconoscere l’errore marchiano, il gioco in questi giorni è allo scaricabarile oppure si invocano misure repressive risibili tipo quelle rivolte contro l’ultima ruota del carro, i venditori ambulanti di bibite varie. Basta con le fanfaluche. Quanto accaduto a Torino è di una tale gravità che non può rimanere senza che siano accertate le reali mancanze e responsabilità.

a 1fbb35f4ee027a4d83616995ee85a56f-77846 210x210Ezio Locatelli*,
Quanto successo ieri a Torino ci colpisce e addolora. Quello che doveva essere un gioioso ritrovo collettivo dei tifosi juventini in occasione della finale di Champions si è trasformato in una tragedia con più di mille feriti di cui alcuni in gravissime condizioni. Stando ai primi accertamenti la causa scatenante del ferimento di centinaia e centinaia di persone travolte dalla folla di tifosi sarebbe stata la paura per un attentato terroristico che non c’è stato. Ecco il punto. Com’è stata possibile una tragedia di così grandi proporzioni in assenza di un pericolo reale? Quali sono le misure adottate per prevenire incidenti o danni alle persone in una piazza dove si sono accalcate trentamila persone? Sia detto, a scanso del solito gioco delle parti politiche che è in corso in queste ore tra esponenti Pd e M5S, non è da oggi che la Piazza San Carlo viene data per queste iniziative, più o meno alle stesse condizioni e con gli stessi rischi. Prima lo faceva Fassino, adesso l’ha fatto la sindaca Appendino. Il fatto è che non si può sempre rammaricarsi e piangere il giorno dopo, a tragedie avvenute. Come minimo vanno date delle risposte, vanno accertate responsabilità.
Torino, 4 giugno 2017
*Segretario provinciale di Rifondazione Comunista, S.E. di Torino

Fca auto afpEzio Locatelli, segretario provinciale di Torino e Enrico Flamini, responsabile nazionale lavoro, ambedue della segreteria nazionale Prc-Se hanno rilasciato la seguente dichiarazione sul recente accordo Governo- FCA:

“Siamo ai soliti proclami privi di qualsiasi riscontro. Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte e Claudio Calenda, Ministro per lo Sviluppo, sbandierano l’accordo intervenuto in sede governativa in base al quale FCA (ex Fiat) si impegna a spendere 300 milioni circa in ricerca e innovazione a beneficio di Mirafiori e del centro di ricerca di Orbassano (Torino) nonché dei siti di Pomigliano d’Arco (Napoli) e Trento.

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di Ezio Locatelli * -

Quanto di positivo abbiamo fatto con l’ultimo congresso nazionale del partito va messo a frutto puntando, tra le altre cose, a un incremento degli iscritti per il 2017 a Rifondazione Comunista. L’obiettivo è a portata di mano tenuto conto che in occasione dei congressi di Circolo il 66% delle compagne e dei compagni iscritti nel 2016 ha scelto di rinnovare l’iscrizione per l’anno in corso. Una partenza per così dire “bruciante”. Se così è stato nel primo periodo dell’anno allora vuol dire che è possibile lavorare da subito e nei mesi a venire per un allargamento dei punti di contatto e delle adesioni. Già ora non sono poche le realtà territoriali che registrano un aumento d’interesse intorno al partito.
Non sottovalutiamo quello che è sempre di più un dato di fatto. Esaurita qualsiasi spinta propulsiva il liberismo odierno si regge sull’idea di una “mancanza di alternative”. Un’idea frammista a insofferenza per le tante promesse tradite, per una crisi fondata sempre più su disuguaglianze, disoccupazione, povertà. La vittoria del "N0" al referendum del 4 dicembre scorso ci dice di una crisi di rigetto che sta covando nel profondo della società, specie in quella parte più colpita dalle politiche di austerità e dalla spoliazione di diritti. Ebbene, là dove si è impegnati a ricreare legami, resistenza, a mettere in campo una risposta politica viene anche meno, in una certa qual misura, il senso d’impotenza, di sottomissione, si aprono spiragli di cultura critica.
Niente di particolarmente vistoso ma segnali che vanno colti, che cominciano a esserci in controtendenza ai processi di crisi della politica. Compagne e compagni di diversa provenienza che vedono in Rifondazione Comunista un appiglio, una delle poche forze organizzate a livello di territorio e, al contempo, una forza unitaria a livello di movimento e di sinistra antiliberista. Insisto su quest’ultimo punto: la necessità che abbiamo come Rifondazione e sinistra tutta di un salto di dimensione, di un’uscita dall’insignificanza politica cui ci vogliono costringere. La lotta per il cambiamento richiede la ricostruzione di grandi forze. Ecco perché l’impegno al rilancio di Rifondazione Comunista non può che andare di pari passo all’impegno per la ricomposizione delle forze antiliberiste e di sinistra alternativa. Non due piani di impegno separati ma complementari, necessari l’uno all’altro. Prestiamo attenzione alle potenzialità positive che rendono possibile, oltre che necessario, svolgere questo lavoro di ricostruzione politica.

* segreteria nazionale, responsabile organizzativo Prc-Se

tesseramento2017 400Car@ compagn@,

la presente per sollecitare la prosecuzione della campagna di tesseramento 2017. Già in occasione dei primi mesi dell’anno, in concomitanza del Congresso tenuto dal partito, il 66% dei compagne e delle compagne ha scelto di rinnovare l’iscrizione per l’anno in corso. Decisamente una buona partenza a cui deve fare seguito l’impegno per ogni segretari@ di Federazione e di Circolo a completare e possibilmente superare il numero delle iscritte e degli iscritti dell’anno precedente. Un obiettivo a portata di mano visto una serie di segnali positivi, di crescita di attenzione riscontrati in tutta una serie di realtà nei confronti di Rifondazione Comunista.

Nel raccomandare ai regionali il ritiro delle tessere inoltrando la richiesta a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. e il relativo pagamento al nazionale (5 euro per adulti e 2,50 per giovani comunisti) chiediamo ai provinciali (chiedendo le tessere ai rispettivi regionali) di garantire una puntuale distribuzione delle stesse ai Circoli territoriali, di curare la predisposizione di momenti o iniziative specifiche dedicate la tesseramento (alleghiamo la locandina da riprodurre e affiggere nelle sedi, feste, bacheche), di utilizzare a tal proposito le feste di partito, di prendere contatto con tutti i compagni e le compagne iscritti/e 2016 che non hanno ancora rinnovato l’iscrizione. Vogliamo sottolinearlo: l’iscrizione a Rifondazione Comunista, oltre ad essere un atto di adesione a un progetto politico, è anche una importantissima, indispensabile fonte di autofinanziamento per il Partito.

Il costo della tessera per ogni iscritto è di 20 euro per studenti, cassaintegrati, disoccupati, pensionati al minimo, di 20 euro per i giovani comunisti, di 40 euro per lavoratori e lavoratrici o compagne e compagni che hanno un reddito. Dunque, prestiamo la massima cura per il buon esito della campagna 2017.

Chiediamo, altresì, di compilare con la necessaria attenzione i moduli allegati al tesseramento e di predisporre un indirizzario mail di tutti/e gli/le iscritti/e da trasmettere alla mail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Cogliamo l’occasione per chiedervi di far pervenire (per chi non l’avesse ancora fatto) all’organizzazione nazionale (in specifico al compagno Luca Fontana: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. ) i dati definitivi e i cedolini del 2016.

A disposizione per eventuali chiarimenti o problemi, porgiamo i nostri più fraterni saluti.

Ezio Locatelli, responsabile organizzazione nazionale
Luca Fontana, responsabile tesseramento nazionale

di Ezio Locatelli* -

Raccogliamo le nostre forze e mettiamoci in movimento. Facciamolo con rinnovata fiducia. L’aver fatto un buon congresso non era per niente scontato dopo anni di resistenza vissuta affrontando difficoltà a non finire, le difficoltà derivanti da un quadro di sconfitta sociale, di estromissione dalle istituzioni. Dopo aver percorso il tratto più difficile della nostra storia diversi segnali – la vittoria referendaria in difesa della Costituzione, le manifestazioni promosse dalle donne in tutte le maggiori città del mondo e qui in Italia, l’affermazione delle sinistre antiliberiste in diversi Paesi d’Europa – dicono che siamo giunti a un punto da cui si può ripartire, superando una fase di rassegnazione. C’è un fatto di novità. La fine del “credo” in un sistema che ha disatteso le tante promesse di prosperità, democrazia, pace apre a un momento di possibilità. O più precisamente, per usare le parole di Samir Amin, un “momento in cui tutto è possibile, il meglio e il peggio. I giochi sono aperti. Le lotte politiche e sociali, con i loro successi e insuccessi, determineranno quello che sarà il futuro prossimo”.

E’ proprio in ragione di ciò che vanno rifiutati tutti i discorsi che cercano di convincerci della nostra impotenza, i discorsi intrisi di negatività, che parlano solo di crisi ma non della possibilità di liberarsene, discorsi che sono in ritardo rispetto a una realtà in ebollizione, discorsi che non individuano e agiscono i nuovi conflitti, le nuove possibilità di rompere il cerchio, di costruire il cambiamento. Sta a noi vedere e interpretare questa nuova fase, lavorare per una opposizione sociale che rovesci la crisi su chi l’ha prodotta, avendo chiaro che la strategia del meno peggio non regge più. Una strategia siffatta finisce per diventare elemento di logoramento e di continua perdita di attendibilità. E ancora, sta a noi lavorare a un processo di ricostruzione che insieme al rafforzamento di Rifondazione Comunista assuma il tema della costruzione di una sinistra della trasformazione sociale, di una sinistra che deve riguadagnare la forza di trasformare la contestazione all’esistente in un progetto di cambiamento.

Perché questo avvenga occorre lavorare, in ogni realtà e luogo in cui siamo presenti, a un forte dispiegamento organizzativo. L’obiettivo è ricostruire, in forme aggiornate, una cultura della partecipazione e della militanza politica come cultura di liberazione collettiva. Come diceva Marx “la storia non fa niente”. Quello che conta sono gli uomini e le donne che agiscono nelle condizioni date per crearsi un avvenire con la propria azione concreta. Sta a noi consentire che un nuovo senso del possibile e del cambiamento si faccia strada.

*segreteria nazionale, responsabile organizzazione Prc-Se

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