Roma, 6 dicembre 2017

Ai/alle segretari/ie e resp. Organizzazione ed Elettorale
Regionali e delle federazioni del Prc-Se
Alle/ai componenti il Cpn

Car@ compagn@?,

non c’è tempo da perdere. Dopo l’approvazione da parte del Comitato Politico Nazionale della proposta di presentazione di una lista della sinistra antiliberista, alternativa al Pd e alle destre per le prossime elezioni politiche – vedi sul sito il documento approvato - occorre che il Partito sia parte attiva nel processo di costruzione della proposta stessa in un rapporto unitario e di piena collaborazione con tutti/e coloro che intendono lavorare alla ricostruzione di una sinistra di alternativa. I tempi sono molto stretti per quanto riguarda la presentazione delle liste, la raccolta delle firme, l’espletamento dei necessari passaggi di discussione. Le elezioni con tutta probabilità si terranno infatti agli inizi di marzo.

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di Ezio Locatelli -
segreteria nazionale, responsabile organizzazione PRC -SE -

Ne è passata di acqua sotto i ponti. A guardare al numero limitato dei partecipanti alle diverse manifestazioni antiG7 – Taormina, Cagliari, Lucca, Bari, Bologna, Torino, Bergamo, Napoli, Milano - che si sono tenute in Italia si può ben dire che non siamo più, per capacità di mobilitazione, ai tempi del G8 di Genova o ai tempi in cui il movimento di popolo contro la guerra e la globalizzazione neoliberista veniva definito come la “seconda potenza mondiale”. Ovvio, in quest’ultimo caso, non c’è paragone alcuno tra l’impatto emotivamente forte di una guerra e quello connesso allo svolgimento di un summit dei potenti della Terra. Ma anche tenendo conto delle diverse situazioni ciò che emerge, in tutta evidenza, è la debolezza della risposta politica.

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iscriviti rosaAlle/Ai segretari regionali e di federazione
con richiesta di inoltro alle/ai segretarie/i di Circolo Prc-Se

Car@ compagn@,

prendiamo in mano il tesseramento 2017 e portiamolo a compimento! Questa la richiesta pressante che rivolgiamo a tutt@ coloro che hanno una qualche responsabilità di direzione del partito a livello territoriale.
Dopo la prima ondata di iscrizioni connessa allo svolgimento del X congresso nazionale del Partito della Rifondazione Comunista la campagna di iscrizioni è passata in secondo piano rispetto ai molteplici impegni di lavoro cui il Partito ha dovuto far fronte in questi mesi. Ora, in quest'ultimo scorcio di fine anno, è importante recuperare.

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Ezio Locatelli, segretario provinciale di Rifondazione Comunista, e Cadigia Perini, segretaria del Circolo Prc di Ivrea dichiarano:

«esprimiamo grande gioia per la vittoria delle lavoratrici e dei lavoratori della sede Vodafone di Ivrea per l’annullamento dei trasferimenti discriminatori. La loro determinazione nel denunciare il mancato rispetto dei diritti sindacali e dei lavoratori ha avuto il giusto riconoscimento: il Tribunale di Ivrea ha sentenziato in data odierna che “la condotta di Vodafone non è solo discriminatoria, ma anche antisindacale” e di conseguenza ordina a Vodafone di far rientrare i lavoratori nella sede di Ivrea e di astenersi per il futuro da comportamenti analoghi.

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Relazione introduttiva di Ezio Locatelli, responsabile organizzazione nazionale Prc

Teniamo questo incontro in condizioni precarie e per questo vi ringrazio doppiamente di essere presenti. Il primo pensiero va alle morti del nubifragio di questa notte che ha colpito in particolare la provincia di Livorno. Anche questa volta ci diranno di morti causate da eventi straordinari. E invece no. Ancora una volta siamo in presenza di tragedie che hanno, come causa prima, il dissesto e l’incuria del territorio contro cui va condotta – questo uno degli impegni di prima grandezza – una battaglia politica e di movimento.

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Torino-header-231421 210x210di Ezio Locatelli* -

A guardare le molte e variegate iniziative messe in campo contro il G7 di Torino potremmo, per certi versi, richiamarci al vecchio detto di Mao “lascia che mille fiori sboccino”. In effetti sono tante le iniziative messe in campo, contro il summit dei potenti della Terra di fine mese, in tema di industria e di lavoro: assemblee, flash mob, volantinaggi, cortei e manifestazioni varie. Di tutto un po’. Segno di una certa vivacità politica e di movimento nella città che fu per decenni riferimento di lotte e conquiste operaie contro il grande padronato, Fiat in testa. Non era per niente scontato il moto di risposta e di resistenza.
Torino è la città italiana che nell’ultimo decennio ha più duramente subito gli effetti dello smantellamento industriale, delle delocalizzazioni, dell’attacco ai diritti e alle condizioni del lavoro. Sono state portate avanti scelte brutali che hanno creato decine di migliaia di nuovi disoccupati, precari e lavoratori in nero, che hanno creato centinaia di migliaia di nuovi poveri costretti a combattere ogni giorno per la propria sopravvivenza, con le difficoltà di fare spesa, di pagare le bollette, l’affitto e quant’altro. Tutto ciò che è stato sottratto alle lavoratrici e ai lavoratori è andato ai profitti e alle rendite.

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di Ezio Locatelli* -

Possiamo, una volta tanto, non limitarci a guardare i dati di superficie? Occorrerebbe, come sinistra, fare come i vulcanologi i quali, per sondare l’imminenza o meno dei fenomeni eruttivi, più che guardare la sommità dei vulcani prestano attenzione alle turbolenze che sono nel profondo. Certo, a prima vista, la situazione appare un poco paradossale. Siamo nel pieno di una crisi del capitalismo e del neoliberismo come modalità di governo della società. Una crisi insostenibile che sta devastando l’esistenza di una immensa quantità di persone. Eppure, in Italia, contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, poco si muove nella realtà con qualche eccezione: la recente manifestazione nazionale contro l’imbroglio dei voucher, lo sciopero nel settore dei trasporti, le vertenze a livello di aziende e di territori. Ed ancora, non ci sono allo stato attuale forze politiche e di movimento in grado di essere, di per sé, punto di riferimento. Anche qui con qualche eccezione. L’assemblea del Brancaccio del 18 giugno, con la sua idea di costruire una larga coalizione sociale, di sinistra, antiliberista, uno spiraglio l’ha aperto.

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170607man voucherCar@ compagn@,

come abbiamo già avuto modo di comunicare Rifondazione Comunista aderisce e partecipa alla manifestazione indetta dalla Cgil sabato 17 giugno a Roma per protestare contro l’imbroglio sui voucher ordito dal Pd e dalla maggioranza di governo con l’appoggio di Forza Italia e Lega. Voucher dapprima abrogati, per evitare il voto referendario, e poi reintrodotti sotto mentite spoglie a conferma della volontà di proseguire nelle politiche di precarizzazione del lavoro. Un atto gravissimo, uno scippo del diritto al pronunciamento referendario, così come sancito dall’art. 75 della Carta Costituzionale. Per questo l’impegno da parte di Rifondazione Comunista deve essere nel senso di garantire la massima mobilitazione e partecipazione.

In ragione di ciò vi chiediamo di:
1) predisporre volantinaggi (in allegato il volantino da riprodurre a cura delle Federazioni e dei Circoli) su tutto il territorio nazionale, davanti a fabbriche, luoghi di lavoro, mercati, piazze;
2) predisporre volantinaggi alle partenze degli autobus e dei treni organizzati dalla Cgil;
3) fare riferimento in primis alle Camere del Lavoro territoriali (lo abbiamo concordato a livello centrale) per organizzare la partecipazione delle compagne e dei compagni alla manifestazione di Roma;
4) di organizzare il massimo di visibilità alla presenza di Rifondazione Comunista all’interno del corteo del 17 giugno chiedendo a tutte/i di portare bandiere o striscioni di partito.

Il ritrovo a Roma è previsto a partire dalle ore 9 in piazza della Repubblica e Piazza Ostiense da dove partiranno due cortei con appuntamento alle ore 12 in Piazza San Giovanni. Nelle due piazze saremo presenti con due punti ritrovo a cui fare riferimento per informazioni o, all’occorrenza, ritiro di bandiere e materiali.

Ulteriori informazioni saranno date nei prossimi giorni.
Un caro saluto.

Roberta Fantozzi
resp. politiche economiche e del lavoro/programma

Enrico Flamini
resp. lavoro

Ezio Locatelli
resp. organizzazione

torino-allarme-bomba-piazza-san-carlo-1170x700-300x179di Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc di Torino -
La questione è molto semplice. Ammassare 30 mila tifosi in una piazza di 12 mila metri quadrati vuol dire dilatare a dismisura il rischio di incidenti gravi . Questo è quello che è successo sabato sera a Torino, la ragione di fondo dei 1527 feriti, 900 dei quali feriti da cocci di vetro, senza che Prefetto, Questore e Sindaca Appendino abbiano avuto alcunché da ridire. Poteva succedere di peggio. Vedete la differenza? Il primo maggio tutti impegnati a impedire, a viva forza, l’entrata in piazza San Carlo di un pezzo del corteo del Primo Maggio, per il timore di contestazioni verbali. Sabato nulla da dire per una piazza, la stessa San Carlo, affollata all’inverosimile, trasformata in una polveriera. Invece che riconoscere l’errore marchiano, il gioco in questi giorni è allo scaricabarile oppure si invocano misure repressive risibili tipo quelle rivolte contro l’ultima ruota del carro, i venditori ambulanti di bibite varie. Basta con le fanfaluche. Quanto accaduto a Torino è di una tale gravità che non può rimanere senza che siano accertate le reali mancanze e responsabilità.

a 1fbb35f4ee027a4d83616995ee85a56f-77846 210x210Ezio Locatelli*,
Quanto successo ieri a Torino ci colpisce e addolora. Quello che doveva essere un gioioso ritrovo collettivo dei tifosi juventini in occasione della finale di Champions si è trasformato in una tragedia con più di mille feriti di cui alcuni in gravissime condizioni. Stando ai primi accertamenti la causa scatenante del ferimento di centinaia e centinaia di persone travolte dalla folla di tifosi sarebbe stata la paura per un attentato terroristico che non c’è stato. Ecco il punto. Com’è stata possibile una tragedia di così grandi proporzioni in assenza di un pericolo reale? Quali sono le misure adottate per prevenire incidenti o danni alle persone in una piazza dove si sono accalcate trentamila persone? Sia detto, a scanso del solito gioco delle parti politiche che è in corso in queste ore tra esponenti Pd e M5S, non è da oggi che la Piazza San Carlo viene data per queste iniziative, più o meno alle stesse condizioni e con gli stessi rischi. Prima lo faceva Fassino, adesso l’ha fatto la sindaca Appendino. Il fatto è che non si può sempre rammaricarsi e piangere il giorno dopo, a tragedie avvenute. Come minimo vanno date delle risposte, vanno accertate responsabilità.
Torino, 4 giugno 2017
*Segretario provinciale di Rifondazione Comunista, S.E. di Torino

FB Ezio Locatelli

 

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