mali esercitodi Gina Musso
La Francia manda rinforzi. E allo stesso tempo aumenta la pressione sulle nazioni africane che sul terreno dovranno sostituire la Legione straniera. Conti alla mano. Ieri il ministro della Difesa transalpino Jean-Yves Le Drian ha stimato in 30 milioni di euro il costo dei primi 12 giorni di guerra ai jihadisti nel nord del Mali. Ma ha dato anche per imminente lo schieramento della forza militare della Cédéao (Ecowas), la Comunità economica degli stati dell'Africa occidentale, che consentirà alle truppe d'élite francesi di lasciare il fronte. «La Francia proseguirà il suo impegno - ha ribadito ieri davanti all'Assemblea nazionale il premier Jean-Marc Ayrault - ma non ha alcuna aspirazione a restare nel Nord Mali».

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COMUNICATO STAMPA

ERASMUS - PRC: ""TECNICI" NON TROVANO SOLUZIONE "TECNICA" PER GARANTIRE DIRITTO FONDAMENTALE DEMOCRAZIA"

Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione comunista, ed Eleonora Forenza, responsabile università di Rifondazione comunista, dichiarano:

"Il Consiglio dei Ministri nega la possibilità di voto a 25mila studenti Erasmus: è vergognoso. Il governo "dei tecnici" non è riuscito a trovare una soluzione tecnica per garantire l'esercizio di un diritto fondamentale a chi è all'estero per ragioni di studio. L'ennesima riprova di quanto il governo Monti sia nemico delle giovani generazioni e di come non rispetti la democrazia".

 

 

22 gennaio 2013

aeegADESIONE ALLA MOBILITAZIONE NAZIONALE CONTRO IL NUOVO METODO TARIFFARIO TRANSITORIO PER L’ACQUA

 

“Il PRC aderisce alla mobilitazione nazionale del Forum italiano dei movimenti per l’acqua del 25/26 gennaio prossimi nelle principali città italiane contro il nuovo metodo tariffario per i servizi idrici introdotto proditoriamente dall’Autorità per l’energia il 28 dicembre 2012.” “ Denunciamo il nuovo metodo tariffario adottato nel più clamoroso silenzio dei media, ci impegniamo a  contrastarlo, –dichiara la Responsabile nazionale Ambiente e Beni comuni Rosa Rinaldi –  perché, eludendo il risultato del referendum del giugno 2011 viola la volontà popolare di 27 milioni di cittadini che si sono espressi, inequivocabilmente, per abrogare le norme volute dal Governo Berlusconi che favorivano il ricavo di profitti dalle tariffe sull’acqua.

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mali esercitodi Emanuele Giordana
Raccapriccianti testimonianze che inchiodano, oltre ai jihadisti, le forze di sicurezza
A una settimana dall'inizio dell'offensiva francese in Mali si affaccia il volto più odioso della guerra: le violenze sui civili. Commesse dalla guerriglia islamista, cosa già nota da tempo, ma anche dalle forze regolari maliane. Una denuncia che si basa su prove raccolte dalle maggiori organizzazioni per la difesa dei diritti umani e che comincia a fare i conti anche con i bombardamenti indiscriminati.
La prima messa in guardia su quanto accadeva e poteva accadere in Mali, Amnesty International l'aveva già detta e scritta il 14 gennaio scorso, chiedendo «a tutte le parti coinvolte nel conflitto armato del Mali di garantire che i civili siano protetti perché vi è il concreto timore che gli scontri possano dar luogo ad attacchi indiscriminati o altri attacchi illegali in zone in cui i membri dei gruppi armati islamisti sono mescolati alla popolazione civile» e che dunque «le forze che prendono parte agli attacchi armati devono a ogni costo evitare bombardamenti indiscriminati e fare il massimo per evitare vittime civili».

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algeria attaccodi Manlio Dinucci
Le drammatiche immagini dell'attacco al campo gasiero in Algeria, da parte di un commando definitosi jihadista, fanno il giro del mondo. Tecnici della Bp e della Statoil legati a esplosivi al plastico, uccisi dai sequestratori o durante gli scontri. Effetto garantito. Il ministro degli esteri francese Fabius lancia l'allarme sulla drammatica situazione algerina. Il premier britannico Cameron convoca il «Comitato Cobra» per le situazioni di emergenza. Il presidente Obama dichiara che l'attacco ci ricorda ancora una volta la minaccia posta da Al Qaeda in Africa e che gli Usa si muoveranno per far sì che fatti analoghi non si ripetano. Secondo notizie diffuse da fonti non ben identificate, il commando terrorista riceveva gli ordini tramite telefono satellitare dall'emiro Moctar Belmoctar, ex capo di «Al Qaeda del Maghreb islamico», ora a capo di una nuova formazione che ha base in Mali. Proprio dove (guarda caso) sta intervenendo militarmente la Francia e dove l'Unione europea sta per inviare una «missione di addestramento», formata da 450 specialisti della guerra (italiani compresi), che fornirà anche «consulenza alle operazioni di comando».

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