Contributo introduttivo a cura R.Lembo ( Cicma)

La campagna è partita con un Manifesto-Appello di denuncia sui rischi sottostanti la proposta  di costruzione di una grande Multiutility del Nord- appello che attraverso iniziative territoriali a livello Milanese ed in altre città ed il successivo lancio attraverso il sito del Forum ha visto l’adesione di diverse miglia ai di persone ed il coinvolgimento di diverse personalità.

Gli obiettivi alla base della Campagna possono essere cosi riassunti :

-      denunciare il rischio di annullamento delle conquiste referendarie  rispetto al rilancio della autonomia dei Comuni e delle modalità di gestione diretta sotto il controllo dei cittadini di importanti servizi pubblici locali come l'acqua, i rifiuti, del TPL, l'energia

-      evidenziare la natura finanziaria, lobbistica e verticistica di istituzioni, managers e correnti di partiti, sottostante il progetto di creazione di un Multiulity  percorso avviato espropriando dal dibattito  i consigli comunali delle città ( Milano e Torno) .

-      far conoscere  i rischi del progetto (finanziarizzazione e privatizzazione dei servizi pubblici locali che interessano i cittadini) e richiamare l’attenzione sui limiti del progetto : le economie di scala derivanti dalle fusione non compensano i  forti livelli di indebitamento delle aziende oggetto del processo di fusione

-      sollecitare nelle città il coinvolgimento dei cittadini attraverso momenti di confronto pubblico finalizzati a stimolare il pronunciamento da parte dei consigli comunali, delle forze politiche, dei sindacati  e  recuperare la mobilitazione dei gruppi e di quanti hanno sostenuto il referendum sull’acqua

-      coinvolgere e mobilitazione contro il progetto altri comitati sensibili ed impegnati  a difesa dei  beni comuni  come i  Comitati  energia, rifiuti, trasporti  etc…

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Sulla questione delle risorse idriche in Calabria dobbiamo passare all’azione se non vogliamo che la giunta regionale  reazionaria del presidente Scopelliti, con l’appoggio degli ambienti del centro-sinistra cointeressati alla gestione privatistica dell’acqua pubblica, proceda speditamente in direzione della vanificazione degli esiti referendari.

Una sintetica cronistoria. Nel 1997 il consiglio regionale della Calabria ha approvato la legge regionale 3 ottobre 1997 n. 10, recante: "Norme in materia di valorizzazione e razionale utilizzazione delle risorse idriche …".

All’articolo 40 la citata legge prevede che l’acqua dei calabresi possa diventare oggetto di profitto capitalistico. Si riportano nel seguito i commi fondamentali.

1. La Giunta regionale è autorizzata, ai sensi dell'art. 22, comma 3, lett. e), della legge n. 142 del 1990, a costituire una società mista a prevalente capitale pubblico, per garantire su tutto il territorio regionale un equilibrio del bilancio idrico e la priorità negli usi, in attuazione di quanto previsto dagli articoli 2, 3, comma 1 e 2, e 10, comma 7, della legge n. 36 del 1994, nonché dagli articoli 3 e 10 della legge n. 183 del 1989.

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redazionale

La presentazione del libro del segretario di Rifondazione Comunista Paolo Ferrero, Pigs! La crisi spiegata a tutti (edizioni Derive Approdi) - svoltasi a palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma - non ha deluso le attese di quanti erano interessati a verificare, su punti essenziali di analisi e di proposta politica, lo stato della discussione a sinistra. La prospettiva di un confronto senza sconti è stata infatti confermata dalla presenza, accanto all’autore, del responsabile economico del Pd, Stefano Fassina, e dell’economista (marxista) Riccardo Bellofiore, sollecitati dalle domande di Roberta Serdoz, giornalista del Tg3: la defezione (causa un’acuta bronchite) dell’annunciato ex ministro berlusconiano Giulio Tremonti ha poi ulteriormente favorito il concentrarsi del dibattito sul versante sinistra/centrosinistra.

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di Emilio Molinari

La multiutility del Nord è una realtà che nel silenzio generale va costruendosi pezzo per pezzo ed io, permettetemelo, sono indignato e sono sicuro che lo sarebbero 27 milioni di italiani del referendum del giugno scorso, se solo lo sapessero. La multiutiliy del Nord: si chiama così un mostro finanziario figlio del ministro Passera, dell'assessore Tabacci di Milano e del sindaco Fassino di Torino. Molto oltre la privatizzazione e la vendita della maggioranza delle quote azionarie di una Spa partecipata da comuni, come sta avvenendo per Acea a Roma e Sea a Milano.
Parlo di un progetto che via via, porterà alla finanziarizzazione di tutti i servizi pubblici locali strategici e, in senso lato, dei beni comuni essenziali: acqua, energia e smaltimento dei rifiuti.

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di Enrico Galatini

Spending review è un termine che nei fatti non vuol dire nulla, che viene utilizzato per coprire operazioni di altra natura, in questo caso di semplice taglio, perché quello che è importante per l’Europa sono i saldi. La vera operazione sarebbe stata, se dobbiamo usare sempre l’inglese, uno “zero base budget”, un bilancio a base zero, dove ogni voce di bilancio delle diverse categorie di enti, dallo Stato agli enti locali, viene riesaminata per valutarne l’utilità ai fini della collettività. Questo esercizio, che qualche paese ha fatto e fa, sia pure una volta ogni cinque-dieci anni, da noi non è mai stato fatto. E così ci trasciniamo una struttura di bilancio che è stata rivista – credo – solo una volta in più di cento anni e dove i cambiamenti, che ci sono stati, sono stati quasi tutti aggiuntivi.

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