di Bruno Steri

L'altro ieri 7 dicembre, nel tardo pomeriggio, la comunità argentina di Roma ha organizzato un sit-in davanti alla sua ambasciata per festeggiare l’entrata in vigore della cosiddetta “legge dei media”, un importante insieme di norme - fortissimamente voluto dall’attuale presidente Cristina Kirchner - che regola e democratizza l’accesso alla proprietà dei mezzi comunicazione di massa e la ripartizione delle frequenze, sottraendole al monopolio di pochi e potenti gruppi privati (su tutti, il Clarìn e la Naciòn).

Il varo della legge, approvata sin dal 2009 ma ferma in attesa di ottenere la legittimazione costituzionale, ha invece subito un’ulteriore proroga, chiaro segnale di un duro confronto istituzionale e politico tuttora in corso.

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di Eleonora Martini

«Coraggio amici, il meglio è passato». Cita un aforisma di Ennio Flaiano, il direttore generale del Censis Giuseppe Roma per descrivere lo stato d'animo che si respira nella società italiana in questo fine 2012. Una fotografia, quella scattata quest'anno nel 46° rapporto sulla situazione sociale del Paese, che è sotto gli occhi di tutti, in bella mostra nell'album di ciascuna famiglia italiana.
La descrive così Giuseppe De Rita, il presidente del Censis: «Volge al termine un anno segnato da una crisi così grave da imporre l'assoluta centralità del problema della sopravvivenza; una centralità quotidianamente alimentata dalle preoccupazioni della classe di governo, dalle drammatizzazioni dei media, dalle inquietudini popolari».

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di rassegna.it

Le pensioni sono e restano la 'grande paura' degli italiani che per l'81% 'boccia' l'attuale sistema di previdenza. Un timore che nell'ultimo anno e' diventato piu' pressante se in 12 mesi la valutazione negativa ha subito un balzo di 25 punti percentuali, dato di gran lunga superiore a quello medio europeo che si attesta sul 2%. E' questa la fotografia scattata dal Censis, che riprende un'indagine Eurobarometro, nel suo 46° rapporto presentato oggi.

Un timore che guarda al passato, al presente e soprattutto al futuro e che trova la sua sintesi nella paura di essere "condannati" a pensioni basse.

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di Paolo Pini

Mentre i lavoratori metalmeccanici su iniziativa della FIOM scioperavano contro l’esclusione dalle trattative del rinnovo del loro contratto nazionale di lavoro e contro l’Accordo di Produttività sottoscritto il 21 novembre scorso dalle parti sociali ma non dalla Cgil, è arrivata la firma del rinnovo triennale 2012-2014 del contratto nazionale (CCNL) da parte di Federmeccanica e Assistal, per i datori di lavoro, FIM e UILM, per i sindacati dei lavoratori, senza la firma della FIOM. È il primo importante contratto nazionale – riguarda circa 1.600.000 lavoratori, una quota importantissima della manifattura italiana – che viene rinnovato dopo la firma dell’Accordo di Produttività, quell’accordo che, come abbiamo scritto (Antonioli, Pini, 2012) alcune settimane fa, “non contiene nulla (di buono)”.

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di Federico Mello

Ci sono le donne, tante e giovani. C’è il leader No Tav, la sorella di Giancarlo Cancelleri, il fedelissimo di Casaleggio. Non ci sono invece i militanti che avevano fatto sbellicare i navigatori online con video casarecci e un po’ ingenui. Ci sono invece le polemiche, per la mancanza di trasparenza e per la massa striminzita dei partecipanti; ma c’è anche la soddisfazione di molti “storici ” che ripetono su Facebook: poteva andare peggio. Cala il sipario sulle Parlamentarie e nonostante l’esultanza di rito («è il primo movimento o partito politico nel mondo a eleggere i suoi rappresentanti in Parlamento attraverso Internet, questo mentre in Italia non esiste neppure il voto di preferenza » scrive Grillo sul blog) il giudizio su queste primarie elettriche non può risultare netto: un ventaglio di facce belle e pulite si intreccia con tutti i dubbi della democrazia diretta tramite blog.

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