di Claudio Grassi

L’assemblea svoltasi il 1 dicembre a Roma di “Cambiare si può” è riuscita. Non era scontato, viste le differenze di esperienza, di provenienza e di appartenenza dei soggetti coinvolti.
Un primo passo per la costruzione di una lista di sinistra che tenga aperto uno spazio tra il moderatismo della coalizione del centrosinistra e la protesta grillina è stato compiuto.
Adesso il testimone passa ai territori. Nel corso dell’intervento conclusivo di Marco Revelli, infatti, è stato votato un dispositivo dove si propone di fare del 14 e 15 dicembre un “Cambiare si può Day” in tutte le città italiane. Così come è stato deciso che entro dicembre si terrà  una nuova assemblea nazionale per decidere definitivamente se e come procedere.

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di Alfonso Gianni

Si conclusa poco fa la assemblea nazionale di “Cambiare si può”. Teatro Vittoria ovviamente strapieno e insufficiente a contenere le persone, mentre all’esterno funzionava solo l’amplificazione e non il video per la pioggia. Un’assemblea vera, ottimo clima, dove hanno parlato 50 persone, compresi relatore iniziale e finale, con interventi di circa 7/8 minuti ciascuno, dove sono emerse anche le difficoltà e le perplessità in merito alla ipotesi di presentazione di una lista autonoma alle prossime elezioni del 2013.
Né poteva essere diverso data la ristrettezza dei tempi, la complessità della prova e la stessa incertezza sulla legge elettorale. La breve mozione finale approvata all’unanimità riflette gli umori dell’assemblea che si riconvoca entro la fine di dicembre sulla base degli esiti di incontri e assemblee locali che si terranno il 14 e il 15 dicembre.

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Alessandra Quarta e Andrea Aimar
Se è vero che le elezioni segnano il tempo della politica, è chiaro che oggi manca il senso del ritmo. Restare all’ascolto nel tentativo di produrre una diversa melodia obbliga, però, a percorrere una strettoia, schiacciati tra ininfluenze e necessità, tra l’esigenza di forzare le compatibilità del centrosinistra e la ricerca di soluzioni che manifestino l’alterità all’agenda Monti. Quello che adesso servirebbe è, invece, la testimonianza di una differenza che riesca ad influire su scelte importanti, offrendo risposte alla crisi.

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di Angiris Panagopoulos

Syriza come piccola coalizione della sinistra radicale greca ha finito di esistere venerdì sera, quando il presidente del gruppo parlamentare Alexis Tsipras ha aperto il congresso nazionale annunciando la creazione di un partito unitario. Di fronte a 3mila delegati, Tsipras ha detto che «se Syriza riuscirà a vincere le prossime elezioni sarà la scintilla che incendierà tutto il campo del neoliberismo europeo».

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Intervista a Maurizio Landini
di Carlo Lania

«Non credo che il decreto abbia risolto tutti i problemi, credo però che apra una strada per uscire da questa drammatica situazione in cui si trovano l'Ilva e Taranto, e che questo vada fatto nel rispetto del ruolo di tutti. Perché io considero decisivo il lavoro svolto dalla magistratura». Per Maurizio Landini il provvedimento varato venerdì dal governo potrebbe essere come il classico bicchiere mezzo pieno. Un passo in avanti per cercare di rimettere la più grande acciaieria di Europa in grado di tornare a produrre, tenendo però alta l'attenzione sulla salute di lavoratori e abitanti.

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