Oggi 22 marzo è la Giornata mondiale dell’acqua e “Diamo valore all'acqua” è il tema con cui le Nazioni Unite hanno deciso di caratterizzare questa giornata. Purtroppo il valore per i governi neoliberisti si misura in profitti per gli azionisti non nella salvaguardia di un bene comune essenziale per la vita di miliardi di esseri umani.

Si stanno accelerando i processi di privatizzazione, mercificazione e finanziarizzazione. A fine 2020 l’acqua è stata quotata in borsa a Wall Street. L'Italia, con le sue grandi multi-utilities, è da anni dentro questi processi grazie alla scelta di entrambi i poli di privatizzare i servizi idrici. Non a caso il governo Pd-M5S-LeU aveva previsto di beneficiare le spa dell'acqua con 4 miliardi di fondi nella bozza di Recovery Plan. Tutte le forze che sostengono l'attuale governo e i precedenti hanno scientemente tradito la volontà espressa dal popolo italiano nel referendum del 2011 e entrambi gli schieramenti sono uniti dalla condivisione delle politiche neoliberiste.

Rifondazione Comunista sostiene la proposta del Forum Italiano dei movimenti per l’acqua, ovvero di un intervento che, nell’arco dei prossimi 5 anni, costruisca investimenti pubblici così ripartiti: 2 mld di € per la ripubblicizzazione del servizio idrico, da utilizzare nel primo anno di intervento; 7,5 mld. di € (cui aggiungere risorse provenienti dai soggetti gestori per circa ulteriori 2,5 mld) per la ristrutturazione delle reti idriche; 26 mld. di € (di cui 50% provenienti dal Recovery Plan e il restante 50% da ulteriori fonti di entrata quali l’applicazione più onerosa del principio “chi inquina paga”, la patrimoniale e l’eliminazione dei SAD.

Sosteniamo l’appello “Quotazione in Borsa dell’acqua: NO grazie”, lanciato dal Forum Italiano dei Movimenti per l’Acqua a fine gennaio e che si può firmare a questo link http://chng.it/8jDc4LwfBD.

L’appello ha già raccolto oltre 42.000 firme che verranno consegnate al Presidente del Consiglio, Mario Draghi, e alla Presidenza di Camera e Senato in un incontro in cui verrà chiesta con forza una presa di posizione ufficiale, del Governo e del Parlamento, contro la quotazione dell'acqua in Borsa, l’adozione di ogni iniziativa utile e misura concreta, al riavvio della discussione della proposta di legge “Disposizioni in materia di gestione pubblica e partecipativa del ciclo integrale delle acque” (A. C. n. 52) fino alla sua approvazione.

In risposta alle attività speculative, intorno al bene comune acqua, l’ONU ha lanciato un appello internazionale, in occasione della giornata mondiale dell’acqua del 22 marzo 2021, per difendere e valorizzare la risorsa idrica, il cui slogan è “#water2me.

C’è bisogno di battersi per un'alternativa al sistema neoliberista basato sullo sfruttamento della natura e delle nostre vite, nel rispetto dell’esito del referendum del 2011, e di investire perché l’acqua sia pubblica, pulita, accessibile a tutte e tutti, sicura e senza profitto #acquainborsaNOgrazie.

Nel sostenere, come sempre, tutte le campagne di movimento riteniamo doveroso aggiungere che proprio la vicenda dell'acqua dimostra che è necessario costruire un'alternativa politica e sociale ai poli esistenti oggi quasi tutti riuniti intorno al banchiere Draghi e che domani torneranno a fronteggiarsi come pesudo-alternative tutte interne al "pensiero unico". Anche per difendere l'acqua bene comune va costruita un'alternativa politica e sociale.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Elena Mazzoni, responsabile ambiente
Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

acqua22

La Senatrice Paola Nugnes – in collaborazione con la federazione provinciale di Sassari e gli organismi dirigenti nazionali del Partito della Rifondazione Comunista – nella giornata di ieri ha depositato un’interrogazione al Ministro per i Beni e le Attività culturali sul "nuovo piano casa".

"Dopo il successo di "Un futuro color mattone", la bella iniziativa organizzata dalla Federazione di Sassari, proprio sul piano casa, e che ha visto i preziosi interventi di Stefano Deliperi, presidente del Gruppo di Intervento Giuridico e dell’architetto Sandro Roggio, abbiamo deciso di alzare il livello del nostro impegno in opposizione a questo deleterio provvedimento, lavorando ad un’interrogazione che ne evidenzia tutti i punti di criticità - spiega la responsabile nazionale ambiente di Rifondazione, Elena Mazzoni - La Sardegna ha bisogno di infrastrutture e misure a sostegno del paesaggio e non dell’ennesima colata di cemento".

L’interrogazione della Senatrice Nugnes sottolinea che il piano casa sarebbe stato approvato in violazione del principio di co-pianificazione obbligatoria dei beni paesaggistici, previsto dal Codice preposto e degli artt. 9, 117 e 118 della Costituzione.

"Con questa normativa si aggirano divieti previsti da sempre dal Codice Urbani e dal Piano paesaggistico regionale, si autorizzano ampliamenti di residenze a partire da 301 metri dalla costa e si concede l'abitabilità di mansarde e seminterrati, mascherando il tutto da misura a sostegno del turismo, dimenticando che il turismo si sostiene con infrastrutture, trasporti, economia circolare e non con concessioni edilizie" - dichiara Nicolino Camboni, segretario della Federazione di Sassari.

*Elena Mazzoni, responsabile nazionale ambiente Rifondazione
Nicolino Camboni, segretario provinciale federazione di Sassari

Qui il testo dell'interrogazione

Esprimiamo solidarietà e vicinanza agl* attivist* del Climate Camp di Roma, che sono stati tratt* in stato di fermo, per aver aperto uno striscione davanti alla Nuvola dove si svolgerà il G20, con scritto: “la catastrofe arriva, è ora di agire!”.
Le stesse forze dell'ordine, che permettono la devastazione della sede nazionale della CGIL, reprimono con violenza il dissenso espresso con un semplice striscione.
Tale sfoggio di forza muscolare non ci spaventa perchè è parte del problema e del sistema contro cui ci opponiamo e non ci fermerà. Tutt* in corteo sabato 31 alle 15:00 con partenza da Piramide, risprendiamoci il Pianeta.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale, Elena Mazzoni, responsabile ambiente Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

climate26

Il consiglio dei ministri sta discutendo il tema delle concessioni balneari come se si trattasse soltanto di decidere l’applicazione o meno della normativa europea sulla concorrenza. I partiti in parlamento fanno da megafono solo alle rivendicazioni dei concessionari.
C’è molto di più, trattandosi di regolamentare l’utilizzo di un bene comune come il demanio marittimo che dovrebbe essere tramandato integro alle generazioni future e che ha anche un enorme valore paesaggistico e naturalistico. La spiaggia è di tutte/i e delle generazioni future.
Segnaliamo alcuni punti fondamentali:
1) Stop alla cementificazione: bisogna porre l'attenzione alla riqualificazione ambientale e paesaggistica dopo anni di cementificazione e recinzione selvagge degli arenili incentivate da una normativa nazionale clientelare che ha dato ai titolari delle concessioni la sconsiderata possibilità di un rinnovo automatico delle concessioni. Inoltre stato, regioni e comuni hanno sanato abusi e consentito la sostanziale privatizzazione delle spiagge e l'oscuramento della vista mare. Le nuove concessioni devono prevedere la riduzione dell'occupazione dell'arenile con costruzioni e recinzioni.
C'è bisogno di un piano per la riqualificazione delle spiagge e la materia sarebbe auspicabile che tornasse tra le competenze dello stato perchè gran parte delle regioni hanno portato avanti una visione clientelare del Piani Demaniali Marittimi.
2) Gestione pubblica e spiagge libere: non è vero che l'alternativa è tra le gare e l'attuale situazione di privilegio feudale. In Italia bisogna dare, come ovunque nel mondo, la possibilità ai cittadini di fruire di spiagge libere gestite dai comuni e soprattutto bloccare ogni nuova concessione per salvaguardare i tratti di spiaggia ancora non antropizzati. I comuni possono decidere di non rimettere a gara e di procedere alla gestione diretta coinvolgendo chi ha per tradizione lavorato nel settore o cooperative.
3) Regole contro lavoro nero e illegalità Rifondazione Comunista ritiene che questa dovrebbe essere l’occasione non solo per una gestione trasparente dei bandi, ma anche per prevedere norme antievasione e soprattutto contro lo sfruttamento delle lavoratrici e dei lavoratori del settore più volte agli onori della cronaca perché in nero, malpagati e con turni estenuanti. I regolamenti dei bandi devono per questo prevedere una chiara definizione di clausole ad hoc sull’applicazione, pena la decadenza della concessione, dei contratti di lavoro di settore al personale impiegato negli stabilimenti balneari.
4) garantire accesso occorre porre fine alla situazione per cui lunghi tratti di littorale sono di fatto privatizzati a tutti gli effetti con l’impedimento dell’accesso se non a pagamento. Chiediamo che si preveda di inserire nei bandi l’obbligo di destinare almeno il 30% dei litorali balneabili ad uso libero.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Antonello Patta, responsabile lavoro
Elena Mazzoni, responsabile ambiente
Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

Nella Giornata mondiale dell'acqua dobbiamo denunciare che il governo Draghi e i partiti che lo sostengono stanno portando avanti la definitiva privatizzazione con il ddl Concorrenza.
Il governo Draghi e la Commissione Europea sono complici dell'assalto delle multinazionali e della finanza all'acqua bene comune. La quotazione in borsa dell'acqua esprime questa logica neoliberista di saccheggio e espropriazione dei beni comuni.
Nel silenzio generale il governo procede verso la privatizzazione di tutti i servizi pubblici.

Oggi parteciperemo al convegno, organizzato al Forum dei movimenti per l'acqua, “Il DDL concorrenza e la sorte dei servizi pubblici locali” che si svolgerà dalle ore 12.00 alle ore 15.00 presso la Sala Zuccari del Senato.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Elena Mazzoni, responsabile ambiente del Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

Il DDL concorrenza e la sorte dei servizi pubblici locali

22 Marzo 2022
ore 12.00 – 15.00
Sala Zuccari – Palazzo Giustiniani – Via della Dogana Vecchia, 29 - Roma

PFAS rinvio a giudizio, per tutti i capi di imputazione, per i 15 manager della ex Miteni, questo ha stabilito ieri il tribunale di Vicenza sulla questione Pfas.
Il nostro Partito, protagonista attivo della battaglia fin dal primo momento, in tutte le sedi istituzionali, dal consiglio provinciale di Vicenza al Parlamento europeo, e nelle strade e nelle piazze, si unisce alla soddisfazione delle Mamme NoPfas e di tutti e tutte coloro che, in questi anni, si sono impegnati ed impegnate nella battaglia per la giustizia e contro i crimini ambientali della Miteni, in quella che è la più vasta contaminazione da Pfas del mondo.

Aspettiamo l'inizio del maxi processo il 1 Luglio 2021 sempre dalla parte dell'ambiente, del lavoro e dei diritti delle persone e dei territori e contro chi inquina, icenzia, liquida e scappa.

Elena Mazzoni, responsabile nazionale ambiente
Paolo Benvegnù, segretario regionale Veneto Rifondazione
Comunista-Sinistra Europea

pfas27

Ci uniamo alla preoccupazione delle associazioni ambientaliste ed agroalimentari, in vista del voto del 13 gennaio in Commissione Agricoltura della Camera, dei decreti sulle New Breeding Techniques.

L'approvazione dei 4 decreti, proposti dal Ministro dell’Agricoltura Teresa Bellanova e già approvati il 28 dicembre dalla Commissione Agricoltura del Senato, rappresenterebbe un grave attacco alla filiera agroalimentare, al principio di precauzione, ai diritti dei contadini ed anche una violazione della sentenza del 2018 della Corte Europea di Giustizia che equipara nuovi e vecchi OGM.

La Ministra, con il pretesto di aggiornare le misure fitosanitarie, apre la strada alla diffusione degli Organismi Geneticamente Modificati (OGM) e dei cosiddetti “nuovi” OGM, mettendo in pericolo produzioni biologiche, varietà tradizionali, sapienze e territorialità ed impedendo ai cittadini di poter scegliere prodotti OGM free perché i prodotti ottenuti con le nuove tecniche non saranno etichettati come OGM e quindi saranno irriconoscibili per i consumatori.

Chiaramente dietro a questi decreti c'è la volontà del Governo di favorire un ristrettissimo numero di imprese multinazionali, che vogliono ottenere il controllo delle filiere agroalimentari ed intendono mettere agricoltori e consumatori davanti al fatto compiuto, con prodotti brevettati, non tracciabili e privi di certezze qualitative, violando il Principio di precauzione posto a garanzia della salute, dell’ambiente e della biodiversità, per di più in assenza di qualunque analisi d’impatto sul sistema agricolo nazionale.

Ci opponiamo e ci opporremo, assieme alle associazioni di settore, come abbiamo sempre fatto, a queste misure scellerate che mettono il profitto prima delle persone e dei diritti.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Elena Mazzoni, responsabile nazionale PRC-S.E.

A causa del maltempo in varie zone del nostro paese l'Assemblea nazionale del Comitato Sì alle Energie Rinnovabili, prevista per venerdì 3, è stata spostata a venerdì 17 febbraio, con inizio alle 14, il programma resta invariato mentre la sede dell'Assemblea sarà nella sala in via Buonarroti 51 c/o Cgil Lazio l 2° piano e non più presso la provincia di Roma.

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