111117campagnaacquaSui referendum non permetteremo nessuno scippo. A giugno 27 milioni di donne e di uomini si sono espresse/i in maniera inequivocabile contro la privatizzazione dell’acqua e per una scelta netta per la sua ripubblicizzazione. Un voto che sancisce l'acqua come bene comune dell'umanità da sottrarre alla logica della mercificazione e del profitto .

Oggi, a distanza di cinque mesi da quelle splendide giornate di democrazia e partecipazione dal risultato inequivoco, si sta tentando un volgare scippo del risultato ed un vero e proprio furto di democrazia.

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ParcoNaturaledellaLessiniaLa proposta di legge nr. 451, dei tre consiglieri regionali di maggioranza Alessandro Mantagnoli, Stefano Valdegamberi ed Enrico Corsi, relativa a “Modifica della Legge Regionale 30 gennaio 1990, nr. 12, norme per l’istituzione del Parco Naturale Regionale della Lessinia", finalizzata a modificare le norme di istituzione del Parco della Lessinia, è purtroppo in continuità con le politiche Galan-Zaia che portano il Veneto ad avere il triste primato in Italia per aumento del consumo di suolo.

La mancanza di chiarezza dei proponenti, circa i reali scopi della riduzione del 20% dell'area del Parco, lascia tuttavia presagire, visto il consueto modo di operare della Lega in Veneto, alcuni scenari plausibili, di fronte ai quali Rifondazione Comunista si assume impegni chiari.

Se questa legge fosse approvata - invitiamo il Consiglio Regionale a bocciarla - saremo pienamente partecipi, con i comitati locali e con le associazioni ambientaliste, nelle lotte in contrasto a:

- eventuali riduzioni delle aree boschive e conseguenti speculazioni edilizie e commerciali;

- ulteriori estensioni delle aree di caccia;

- misure finalizzate a rendere l'area Spluga della Preta l'ennesimo "Luna Park" per il turismo di massa.

Siamo a disposizione, come sempre, delle lotte a difesa dell'ambiente e del territorio Veneto, contro chi si riempie la bocca di tutela del territorio ma con i fatti produce sfruttamento e speculazione.

Elena Mazzoni, responsabile nazionale ambiente Prc-Sinistra europea
Gabriele Zanella, responsabile regionale ambiente Prc-Sinistra europea

Venerdì 24 settembre sarà di nuovo Sciopero Globale per il Clima ed in tutte le città di Italia ci saranno mobilitazioni.
È necessaria la nostra partecipazione per affrontare la problematica del cambiamento climatico nell’ottica anticapitalista ed evitare che diventi un green washing di comodo sia per le aziende che per alcune forze politiche.

Ancora di più in un momento in cui il ministro alla finzione ecologica, Cingolani, ed il governo tutto usano la transizione ecologica come scusa per alzare i costi delle bollette per le forniture essenziali.

Inoltre quest’anno, in autunno, si terrà la Cop 26, la conferenza mondiale a cui ogni Stato dovrà portare i propri impegni per la riduzione delle emissioni e per la risoluzione della crisi climatica.

Un evento che ha l'ambizione di progettare un piano per salvaguardare il pianeta, scongiurare l'emergenza climatica, salvare ecosistemi e persone. Tuttavia la conferenza ci appare più come il tentativo di inglobare la lotta delle e degli ambientalist? e studentess? in una pantomima che servirà solo a migliorare l'immagine mediatica dei capi di Stato, delegittimare e assuefarla la lotta, sterilizzarla in modo che chi inquina, devasta possa continuare a farlo arricchendosi. Non ci stupisce infatti che tra gli sponsor della cop26 ci sia Unliver, una delle multinazionali dell'alimentare che è complice di sfruttamento del lavoro nelle piantagioni di zucchero, di deforestazioni e di altri squilibri sociali ed ambientali.

Per questo noi saremo nelle piazze e nelle strade per ribadire che il pianeta può essere salvato dalla devastazione ambientale solo se il sistema venga ribaltato. Per essere ancora più chiari e chiare non ci accontentiamo di vedere degli attivisti all'interno di una conferenza sul clima, vogliamo vedere cambiamenti reali. Il pianeta va verso la catastrofe e noi faremo qualsiasi cosa possibile per salvarlo.

Guardando alla Cop 26 lo sciopero di quest’anno sarà più intersezionale che mai, perché siamo unit? nella nostra lotta per la giustizia climatica, ma dobbiamo riconoscere che non tutt? ne subiamo le stesse conseguenze, né per tipo né per gravità.

La crisi climatica non è una crisi isolata.

Tensioni socio-economiche come il razzismo, il sessismo, l’abilismo, le disparità sociali ed economiche, sono tutti fenomeni che amplificano gli impatti della crisi climatica e che, viceversa, saranno amplificati da essa.

I MAPA (Most Affected People and Areas, le persone e le aree più colpite) stanno già vivendo le conseguenze peggiori della crisi climatica senza possibilità di adattamento. Questo a causa di élite privilegiate del Nord globale, che hanno distrutto le terre dei MAPA attraverso il colonialismo, l’imperialismo e il capitalismo più aggressivo.

Come per la pandemia da Covid-19 e in tutte le grandi crisi della storia, i paesi sovrasfruttati e le persone emarginate vengono sistematicamente abbandonate a loro stesse.Per questo la protesta sarà al fianco dei MAPA che già da tempo lottano contro varie forme di sfruttamento e oppressione perpetrate da secoli contro di loro e le loro terre, come le comunità indigene, ultimo baluardo della difesa della foresta amazzonica.

L’ultimo rapporto IPCC del 9 agosto 2021 ha confermato che l’enorme intensificarsi di eventi climatici estremi è strettamente legato alla crisi attuale.
Quest'estate abbiamo potuto osservare con i nostri occhi i danni che gli eventi estremi causano in tutto il mondo: in Canada, in Germania, in Cina, ma anche in Sardegna e in Sicilia.
È necessario scendere in massa per le strade per supportare chi lavora e chi difende l’ambiente e chiedere il risarcimento delle aggressioni capitalistiche subite nei secoli dai MAPA; l’abbattimento drastico delle emissioni nei paesi del Nord globale; l’accesso ai vaccini e alle cure per tutt?; la cancellazione del debito e dei sussidi ambientalmente dannosi; diritto all’occupazione fuori dal ricatto ambiente-lavoro; giustizia climatica e giustizia sociale.

Di seguito la lista ad oggi delle piazze confermate, in alcuni casi sedi di presidi statici, in altre punto di partenza dei cortei:

Alessandria Piazza Marconi 9.00
Ancona Teatro delle Muse 10.00
Andria Largo torneo 9.00
Aversa Piazza Municipio 10.00
Aosta Arco di Augusto 9:00
Asti davanti al comune ore 10:00
Bergamo 7.30 Flash Mob in Piazzale Guglielmo Marconi - 11.30 manifestazione statica in Piazza Vittorio Veneto - 15:30 Flash Mob sulle mura
Bologna Piazza Verdi 9.00
Bolzano Piazza Tribunale, Gerichtsplatz, alle 11
Brescia Piazza Duomo 10.00
Brindisi Stazione 8:30
Cagliari piazza dei Centomila 9:00
Casteddu (Cagliari) piazza dei Centomila 9.00
Catania Piazza Stesicoro 9.00
Catanzaro Piazza Matteotti alle 9.15
Chieri Liceo Monti 8.00
Chieti Piazzale Mazzini (Villa Comunale) 9.30
Comiso Vittoria (RG), Piazza del Popolo 9.00
Cuveglio Palazzo Verbania, via Dante Alighieri 5, Luino 9.00
Firenze piazza S.Maria novella 9.30
Forlì Piazzale della Vittoria alle ore 9:00
Genova Piazza Brignole 9.00
Gorizia Parco della Rimembranza 10.00
Lecce Piazza Sant'Oronzo 10.00
Lucca piazzale Verdi alle 9:30
Mantova Piazza Sordello 10.00
Massa Comune di Massa alle 9.30
Messina Piazza Duomo 9.00
Milano Largo Cairoli 9.00
Modena parco cittadino NOVI SAD alle ore 18:00
Mogliano Veneto Skate park via Coielli 8.00
Monza Piazza Trento e Trieste 9.00
Napoli Piazza Dante 9.00
Novara Piazza Garibaldi 9.00
Palermo Piazza Giuseppe Verdi 9.30
Padova Piazzale stazione 9.00
Pavia Piazza della Vittoria 9.30
Parma Piazzale Rondani 9.00
Pescara comune 8:30-10:30 e piazza unione 10:45-12:30
Piacenza Piazza Cavalli 9.00
Pisa Piazza Guerrazzi 9.00
Prato Piazza delle Carceri 9.00
Ravenna piazza del Popolo alle ore 9
Roma Piazza Vittorio Emanuele 9.30
Sanremo Piazza Colombo 10.30
Torino Piazza Statuto 9.30
Treviso Stazione dei treni 9.00
Venezia piazzale Roma ore 9:00
Verona Piazza Cittadella ore 9:30
Vicenza Piazzale stazione 9.30

Mappa in continuo aggiornamento sul sito di Fridays for Future https://fridaysforfutureitalia.it/mappa/

In allegato a questa comunicazione trovate grafica social e volantino.

Giustizia climatica è giustizia sociale

Saluti comunisti

Maurizio Acerbo, segretario nazionale PRC-SE
Elena Mazzoni, Segreteria nazionale, responsabile nazionale Ambiente PRC-SE
Marco Cassatella, responsabile Ambiente Giovani Comunist* PRC-SE

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Ancora una condanna per Eni, dopo la maxi multa di 5 milioni di euro dello scorso anno per “pratica commerciale ingannevole” in merito alla pubblicità “ENIdiesel+”, che spacciava per non impattante, bio, green e rinnovabile un diesel esattamente identico agli altri. La sentenza questa volta, arrivata ieri in tarda serata, condanna il colosso per traffico illecito di rifiuti nel centro Oli di Viggiano e dispone una confisca da 44,2 milioni. La vicenda del polo Oli di Viggiano era al centro del caso che portò alle dimissioni dell’allora ministra dello Sviluppo Federica Guidi e che vide coinvolto Roberto Cerreto, il renziano ora braccio destro di Cingolani al nuovo super ministero della transizione ecologica.

Un manager di Eni sarebbe stato scelto come referente del tavolo ambiente e energia e dei lavori preparatori dei diversi delegati ministeriali per il G20 Ambiente, clima e energia che si terrà a luglio a Napoli. Se confermato sarebbe l'ennesima vergogna, affidare a una big del gas fossile e del petrolio, con varie condanne per pratiche illecite, le trattative del tavolo ambiente ed energia del G20.

Eni è un’azienda con grossi interessi internazionali nell’ambito del mercato delle fossili e le cui attività hanno un impatto negativo sul clima del Pianeta e una delle aziende italiane con il più alto livello di emissioni di Co2 al mondo, nonché tra le realtà principalmente responsabili dell’emergenza climatica in corso: le sue emissioni globali sono maggiori di quelle dell’Italia. Nei suoi piani futuri non prevede affatto la svolta green che sbandiera con spot o interventi sui media, ma intende continuare a puntare sul gas fossile, una delle cause della crisi climatica.

Abbiamo sempre denunciato questo modo di agire, inquinante ed illecito, permesso dal totale silenzio dei governi se non addirittura con il loro sostegno. L'Italia ed il Pianeta hanno bisogno di una vera svolta green e non può essere affidata a chi è la causa stessa del problema.

Elena Mazzoni, Responsabile nazionale ambiente PRC-S.E.

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Il nostro Paese, già devastato dal punto di vista ambientale, climatico, sanitario e sociale, continua ad essere preda di politiche estrattiviste, portate avanti con logiche padronali che ampliano il conflitto fra lavoratori e cittadini con il ricatto occupazionale.

Rifiutiamo la contrapposizione tra Ambiente e Lavoro che in realtà tende a occultare l'attacco a entrambi da parte di un modello economico fondato sulla logica del profitto. Difendiamo ambiente e lavoro - non qualsiasi lavoro ma i diritti di chi lavora - partendo dalle zone più fragili e soggette a ricatto, esercitare conflitto e discussione, lotta e proposta e passare all’attacco proponendo con forza le nostre soluzioni sostenibili, quelle uscite dall’assemblea di Marghera nell’ambito della seconda edizione del Climate Change Camp di Venezia.

Il Partito della Rifondazione Comunista, da sempre attivo dentro le vertenze ambientali è stato presente in tutte le tappe della Campagna "Per il Clima, fuori dal Fossile!", eravamo il 4 a Civitavecchia come nella "Carovana No Hab del Gas di questa estate terminata a Sulmona. Insieme lottando per la conversione ecologica, contro trivelle e uso di idrocarburi in Italia, contro le multinazionali predatorie di diritti e territori, che inquinano e sfruttano indisturbate, con la complicità dei governi e delle politiche europee falsamente Green. Aderiamo e parteciperemo alla due giorni di mobilitazione organizzata dalla Rete fuori dal fossile e dal Movimento No Tap di Brindisi.

Saremo presenti, sabato 24 alle 15:00, al sit-in di lotta e presidio fuori la centrale Enel di Cerano e collegati via web all’Assemblea nazionale di domenica 25.

Rafforziamo la Campagna “Per il clima, fuori dal fossile”, affinché diventi punto di riferimento nazionale e internazionale sui temi dell’abbandono del fossile e di contrasto ai cambiamenti climatici.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Elena Mazzoni, Responsabile Nazionale Ambiente
Nicola Cesaria, segretario regionale
Partito Rifondazione Comunista -Sinistra Europea

Il Partito della Rifondazione Comunista sarà presente domani, 14 maggio, insieme al Forum dei movimenti Acqua Pubblica e tutte le altre realtà che compongono la campagna contro il DDL Concorrenza in circa 50 città d' Italia per la giornata di mobilitazione nazionale.

Il DDL Concorrenza, in nome della crescita e del profitto, aggredisce i beni comuni, i diritti e la democrazia ed è uno strumento nelle mani dei privati per fare ancora più ricchezza a danno dei cittadini e degli enti locali.

Veniamo da un periodo di emergenza sanitaria, siamo immersi dentro una drammatica crisi eco-climatica e dentro un drastico peggioramento delle condizioni di vita delle persone, ed ora anche dentro una nuova guerra all'interno dell'Europa.

Affrontare queste sfide richiede un radicale stop a un modello sociale basato sui profitti, per costruire un'altra società fondata sul prendersi cura, sulla riappropriazione sociale dell'acqua e dei beni comuni, sulla gestione partecipativa di tutti i servizi pubblici.

Per questo respingiamo il DDL Concorrenza a partire dall'art. 6 e dai provvedimenti su sanità, servizi sociali, trasporti, rifiuti, energia, porti e telecomunicazioni e invitiamo alla più ampia e partecipata mobilitazione per impedire un esito di diffuse privatizzazioni.

Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale
Elena Mazzoni, responsabile, ambiente, Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Mercoledì 1 settembre verrà lanciata, in oltre 80 città di tutto il Mondo, la campagna #PlantBasedTreaty, progettata per mettere i sistemi di produzione alimentare in prima linea nella lotta contro la crisi climatico-ecologica, sostenuta da associazioni, movimenti ed artisti di fama internazionale come il musicista Moby. Ci saremo anche noi del Partito della Rifondazione Comunista, e dei/le Giovani/e Comunisti/e con il Segretario nazionale Maurizio Acerbo. Parteciperà anche Paolo Berdini, unico candidato sindaco ecologista a Roma. L'appuntamento a Roma, dalle 10:30, in piazza del Campidoglio insieme a diverse altre associazioni e movimenti tra cui Animal Save Roma, Fairwatch, Fridays for Future e Extinction Rebellion, per ribadire l'insostenibilità sociale, ambientale ed etica dell'attuale sistema economico ed alimentare. Abbiamo deciso di impegnarci attivamente attraverso la cooperazione con le diverse associazioni che si occupano e preoccupano di curare il pianeta dalle scelleratezze del sistema capitalista. La lotta per salvare il Pianeta e garantire la sopravvivenza della nostra specie non può non passare per la lotta in favore del cibo che crediamo sia giusto produrre e mangiare per noi stess? e per il pianeta.

Elena Mazzoni, responsabile nazionale ambiente PRC-SE
Marco cassatella, responsabile nazionale ambiente Giovani/e Comunisti/e

plan30

Domani, 9 dicembre alle ore 11:00, Rifondazione Comunista sarà in piazza Montecitorio insieme ad Animal Save, Agorà degli Abitanti della Terra, Transform! Italia, Movimento Blu, rappresentanti istituzionali ed altre realtà, per la campagna internazionale "Il valore non è prezzo-Liberiamo l'acqua dalla Borsa", che si oppone, a livello globale, alla scandalosa quotazione in borsa di un bene comune ed essenziale per la vita, chiedendo che sia slegato dalla logica del profitto, pubblico ed accessibile a tutti e tutte.
La campagna internazionale ha già avuto nella giornata di ieri momenti di mobilitazione a Bruxelles, Parigi, Montreal, Rosario ecc...ed è sostenuta da una petizione di successo su Change https://chng.it/p8w8y4qP
che ha raggiunto in pochi giorni le 50.000 firme.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Elena Mazzoni, responsabile ambiente
Partito della Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

ilmiovotodi Rosa Rinaldi

Il 12 e il 13 giugno gli italiani hanno scelto di mettere l'acqua fuori dal mercato e di togliere profitti dall'acqua.

Dal 21 luglio è in vigore l'abrogazione della norma che consentiva ai gestori di caricare sulle bollette anche la componente della "remunerazione del capitale investito".

distanza di parecchi mesi i gestori non hanno però ancora applicato la normativa uscita dal referendum per diminuire le tariffe del servizio idrico, anzi la tendenza generalizzata e' l'elusione del risultato referendario.

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