120316rosarinaldiCare compagne e cari compagni,
questa è la prima riunione del Dipartimento Ambiente-Territorio-Beni Comuni dopo il congresso di Napoli. La prima riunione dopo la stagione dei referendum, che ha prodotto una trasformazione nella cultura collettiva sul privatismo e sulla demercificazione di beni come l’acqua e che ha rimesso a tema la questione della democrazia partecipata, ed oggi , nonostante la vittoria dei referendum, è squadernata la questione della ripubblicizzazione dell’acqua sia da un punto di vista delle norme sulle liberalizzazioni sia per il blocco che molte realtà amministrative frappongono. Un’esperienza, questa, che parla anche al nostro modo di essere e di funzionare. Il nostro congresso aveva come slogan : “ Connettiamoci” e di questa connessione se ne avverte tutta l’urgenza. Perciò ritengo che questo dipartimento, sia per la vastità delle materie di competenza sia per le aderenze che queste hanno con le pratiche e le scelte che si compiono nei territori, debba prevedere una partecipazione alla direzione e alla responsabilità delle compagne e dei compagni impegnati nei territori.
Il senso di questa prima riunione è provare a costruire un profilo programmatico per la nostra azione, che torni a definire coerenze e orientamenti sull’ampio spettro delle materie di cui ci occupiamo, un orientamento che si costruisce attraverso le esperienze locali e gli atti che si assumono, capace di ridefinire coerenze e impostazioni condivise e utili per il partito.

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Ecco il link ai report dei gruppi di lavoro dell'Assemblea nazionale del popolo dell’acqua svolta a Roma il 2 e 3 luglio.

Inoltre il link al testo della mozione finale dell'assemblea nazionale dei movimenti referendari contro il nucleare tenuta a Roma il 9 luglio.

Dopo la vittoria referendaria, la mobilitazione continua!

Roma, 21 Gennaio 2011

Presenze: Confederazione Cobas, Federazione della Sinistra, Comitato Fiorentino Acqua Pubblica, Comitato Abruzzese Acqua Pubblica, WWF Italia, Coordinamento Acqua Pubblica Emilia Romagna, Comitato Italiano Contratto Mondiale Acqua, Comitato Acqua Pubblica Aprilia, Coordinamento Acqua Bene Comune Veneto, Ass. Yaku, Comitato Trentino Acqua Pubblica, Federconsumatori, FP CGIL, Arci, A Sud, Coordinamento Romano Acqua Pubblica, Attac Italia, Comitato di Burgos (Sassari), Segreteria Operativa Comitato Promotore.

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Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

Roma, 22 Gennaio 2012

Presenze: Abruzzo Social Forum, Ass. Yaku, Attac Italia, Comitato Acqua Bene Comune Monterotondo-Mentana, Comitato Acqua Bene Comune Vicenza, LOA Acrobax, A Sud, Attivista Gruppo internazionale Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua, CGIL Bologna, Comitato Acqua Pubblica Bologna, Comitato Italiano Contratto Mondiale Acqua, Comitato Acqua Pubblica Abruzzo, Comitato Acqua Bene Comune Cuneo, Comitato Acqua Bene Comune Sulmona, Comitato Acqua Pubblica Lecco, Comitato Acqua Pubblica Molise, Comitato Acqua Pubblica Napoli, Comitato Acqua Pubblica del territorio cremonese, Comitato Acqua Pubblica Alessandria, Coordinamento Regionale Acqua Pubblica di Basilicata, Comitato Acqua Pubblica Torino, Comitato Acqua Pubblica Salerno, Comitato Acqua Pubblica Baiano (AV), Comitato Acqua Pubblica Modena, Comitato Acqua Pubblica Comuni Provincia Roma Nord, Comitato Roma 16 per i Beni Comuni, Comitato Acqua Pubblica Savona, Comitato Acqua Pubblica Versilia, Confederazione Cobas, Consulta degli Utenti ATO 1 - Marche Nord, Coordinamento Acqua Pubblica Castelli Romani, Coordinamento Campano Gestione Pubblica Acqua, Coordinamento Marchigiano Acqua Pubblica, Coordinamento Romano Acqua Pubblica, Forum Acqua Piceno, Coordinamento Veneto Acqua Pubblica, Forum Fiorentino Acqua, Forum Toscano dei Movimenti per l'Acqua - Ato 1, FP CGIL, Legambiente Lazio, Segreteria Operativa Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua.

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(DIRE) Roma, 23 mar. - "Il Giudice di pace di Roma ha accolto il ricorso pilota, presentato dal collettivo legali di Rifondazione Comunista, per ottenere il rimborso dell' Iva pagata sulla tassa Tarsu per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, condannando l'Ama alla restituzione delle dell'Iva". Cosi' in una nota il coordinamento legali del Prc/Fds di Roma.
"Il Giudice ha applicato il principio stabilito dalla Corte Costituzionale, e ribadito piu' volte dalla Corte di Cassazione, secondo cui sia la Tarsu, quanto la Tia, sono tributi e non corrispettivi per un servizio a carattere economico, e come tali non sono soggetti ad Iva- spiegano- E' una decisione importante perche' apre la strada alle richieste di rimborso da parte di tutti i cittadini romani per l' Iva pagata in passato. Negli anni scorsi, su iniziativa sia di Rifondazione Comunista che di diverse organizzazioni dei consumatori, migliaia di cittadini romani avevano inviato all'Ama atti di diffida e messa in mora, ma l'Azienda non ha mai risposto. Ora possono rivolgersi al Giudice".
"Cosi' come per la tariffa dell'acqua, le aziende di servizio pubblico non si preoccupano della legalita' delle proprie azioni.
Una ragione di piu' per richiedere che i lavoratori e gli utenti siano rappresentati nella governance delle aziende- continuano- La non applicabilita' dell'Iva e' gia' stata stabilita piu' volte, da ultimo dalla Corte di Cassazione con una sentenza del 9 marzo, senza che mai le aziende pubbliche si preoccupassero di restituirla. La Tarsu e' stata abolita dal Comune di Roma dall'1 gennaio 2003 e sostituita dalla Tari sulla quale pure e' stata applicata l'Iva. L'azienda ha illecitamente riscosso l'Iva, con una aliquota del 10%, per una somma di circa 50/60 milioni di euro all'anno".
"Ogni cittadino romano, ha ora diritto alla restituzione di centinaia di euro a famiglia. Il Prc chiede che l'Ama provveda a restituire autonomamente alle famiglie quanto devono avere, sulle prossime bollette. Proprio per questo nei prossimi giorni- concludono- organizzeremo una campagna di informazione ed i nostri legali sono da subito disponibili per sostenere eventuali ricorsi per il recupero del denaro ingiustamente versato".

Come avevamo denunciato il ministro della transizione ecologica Cingolani non ha nulla a che fare con l'ambientalismo. Ci vuole una faccia davvero tosta per dichiarare in parlamento che non ci sono problemi a fare ricerche del titanio in una Zona di Protezione Speciale europea.
Il ministro dice che si può dare il via libera al permesso di ricerca di titanio nell'area del Beigua nonostante nell'area siano vietate le attività estrattive e l'apertura di nuove cave.
Non si capisce perchè si autorizzi dunque in zona protetta la ricerca di una società multinazionale volta a realizzare un'attività espressamente vietata.
Si va verso la realizzazione di una enorme miniera a cielo aperto un passo alla volta?
Molto più serio comunicare alla multinazionale che non sono autorizzabili ricerche perchè quelle aree sono comunque intoccabili e che il titanio rimarrà lì sotto.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale
Elena Mazzoni, responsabile ambiente
Rifondazione Comunista - Sinistra Europea

beigua

 

Con lo slogan #PeopleNotProfit il 25 Marzo torna lo SCIOPERO GLOBALE PER LA GIUSTIZIA CLIMATICA e sociale indetto dai Fridays For Future.

Si tratta di una scadenza di particolare valore mentre il dramma della guerra Russia-Ucraina viene utilizzato per bloccare tutti i cambiamenti che la crisi economica, climatica, sociale e sanitaria aveva mostrato essere necessari e per cancellare ogni ipotesi di transizione ecologica, riaprire le centrali a carbone e riavviare le trivellazioni per produrre gas nazionale, rilanciare il nucleare.

La guerra in corso è un prodotto di un modello economico e sociale insostenibile fondato sull’accumulazione infinita di capitale che genera devastazione ambientale, crisi, disuguaglianza, pandemia e guerra.

La crisi della globalizzazione neoliberista e lo strapotere delle oligarchie capitalistiche planetarie sta conducendo l’umanità a sempre peggiori scenari catastrofici.

Al fallimento della Cop26 di Glasgow si aggiunge l’incubo della guerra.

È il momento di proporre un’alternativa ecosocialista, risarcire le popolazioni MAPA più colpite e storicamente oppresse, pretendere futuro e cura, ridistribuire le ricchezze, le tecnologie, il potere politico e pretendere soluzioni energetiche non impattanti sul piano ambientale e sociale, ridare al pubblico in forme democratiche il ruolo di intervento nell’economia con un green new deal radicale.

Basta mettere a rischio il futuro e la vita di miliardi di persone mentre l’1% accumula profitti anche durante pandemie e guerre. Le oligarchie capitalistiche dell'est e dell'ovest ci stanno conducendo verso la catastrofe climatica e la terza guerra mondiale.

L’incontro tra Fridays For Future e collettivo di fabbrica Gkn rappresenta un elemento di avanzamento positivo nella convergenza dei movimenti che auspichiamo.

Per questo parteciperemo e invitiamo a partecipare alle manifestazioni che si svolgeranno in molte città italiane per lo Sciopero Globale per il Clima indetto dai Fridays for Future venerdì 25 marzo e alla manifestazione nazionale di convergenza dei movimenti promossa dal Collettivo di fabbrica Gkn sabato 26 marzo a Firenze.

Giudichiamo molto positivamente che la FLC CGIL abbia indetto lo sciopero della scuola consentendo agli insegnanti di andare in piazza domani insieme agli studenti. Si tratta di una scelta che speriamo sia seguita in futuro da tutto il movimento sindacale perché senza le classi lavoratrici non si riuscirà a imporre una vera riconversione ecologica dell’economia a governi sempre subalterni alle grandi imprese e al capitalismo finanziario.

Maurizio Acerbo, segretario nazionale e Elena Mazzoni, responsabile ambiente del Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea

Sosteniamo la giusta battaglia del Coordinamento Italia libera da OGM – CILO – composto da 26 associazioni contadine, ambientaliste e della società civile, che proprio oggi ha lanciato la campagna italiana #ItaliaLiberadaOGM per promuovere la petizione europea #IchooseGMOfree che mobiliterà cittadinə comunitarə con l’obiettivo di prevenire la deregolamentazione dei nuovi OGM.

Una petizione importante che vuole dare voce a cittadinə ed agricoltorə per ribadire che dobbiamo avere il diritto di decidere cosa mangiamo e coltiviamo nei nostri campi, rivolta ai decisori nazionali e ai membri del Parlamento europeo, per chiedere loro di prendere posizione contro la deregolamentazione nuovi OGM in Europa voluta delle lobbies dell’agribusiness a scapito del principio di precauzione e dei diritti di consumatorə e produttorə.
Il governo italiano è favorevole a questa follia, FERMIAMOLO, e fermiamo la narrazione di comodo che vuole i nuovi OGM la soluzione per la crisi alimentare ed economica che la follia bellicista sta alimentando

Chiediamo insieme al #CILO che i nuovi OGM siano sottoposti alle stesse regole di quelli “vecchi”, cioè tracciabilità ed etichettatura e che l’Italia si schieri contro la loro coltivazione, difendendo il Made in Italy e la scelta di restare un paese libero da OGM!
Firma la petizione seguendo le indicazioni presenti sulla pagina fb ufficiale del CILO Italia libera da OGM - vecchi e nuovi | Facebook.

Maurizio Acerbo, Segretario nazionale
Elena Mazzoni, responsabile ambiente, Partito della Rifondazione Comunista-Sinistra Europea

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