pfas30di Elena Mazzoni, responsabile nazionale ambiente PRC, candidata alle elezioni europee nella lista LA SINISTRA, circoscrizione nord est -

Le sostanze perfluoroalchiliche, cancerogene di tipo B, usate come impermeabilizzanti per tessuti e pentole, che in Veneto hanno contaminato le acque fra le province di Vicenza, Padova e Verona, creando un’emergenza ambientale che riguarda più di 350mila persone, sono una famiglia di composti chimici usati prevalentemente dall'industria.
I fiumi e l’acqua potabile di molti comuni sono inquinati da questi composti che possono causare danni al sistema riproduttivo e ormonale.

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Pfas La Giunta regionale leghista si è caratterizzata da sempre per immobilismo e sudditanza nei confronti della Miteni, multinazionale criminale che, con i Pfas, ha inquinato il territorio mettendo in pericolo la salute di centinaia di migliaia di persone. Ora Zaia e Co., con la richiesta di ammissione al passivo per 4,8 milioni di Euro, offendono e prendono in giro i cittadini veneti.

La Lega non ha fatto nulla negli anni al fine di contrastare l’attività della Miteni. Si è dimostrata incurante del problema, anche di fronte alle prese di posizione nette dei vari soggetti che hanno certificato, scientificamente, la situazione di inquinamento e di pericolo sanitario.

Il conto l’hanno pagato gli abitanti delle zone inquinate, che hanno visto la salute propria e dei propri figli messa a repentaglio. Zaia non ha pagato alcun conto e non ha titolo morale e politico per chiedere alcunché. La Giunta regionale ha bivaccato sui propri scranni come fa sempre, favorendo lo sfruttamento del territorio veneto da parte delle multinazionali e degli interessi privati.

Delle due l’una: o questa richiesta di indennizzo è un espediente qualunque per rimpinguare le casse scialacquate della Regione, scendendo furbescamente dal carro del potente decaduto; o, più probabilmente, si tratta della consueta demagogia, del far finta di battere i pugni sul tavolo quando oramai, visto il fallimento di Miteni, è palesemente inefficace e non disturba più il potere economico.

Rifondazione Comunista ritiene necessario un cambiamento radicale del modello di sviluppo in Veneto, che veda il rispetto e la difesa dell’ambiente e del territorio come basi fondanti; continua a sostenere i cittadini ed i comitati No Pfas in questa importante vertenza a difesa della salute e dell’ambiente, così come si schiera da sempre al fianco delle lotte ambientali in Veneto.

Elena Mazzoni - Resp. nazionale Ambiente PRC - SE
Gabriele Zanella - Resp. regionale Ambiente PRC - SE
Paolo Benvegnù - Segr. regionale PRC - SE

Trasporto, stoccaggio e carico al porto di Piombino di gran quantità di acido solforico ? Interrogazione urgente di Monica Sgherri. Sgherri: “fare chiarezza. Tutelare l’incolumità e la salute di cittadini, operatori e l’ambiente”.

Firenze, 20 marzo. Se questa scelta si concretizzasse vi sarebbero potenziali elevatissimi rischi per l’incolumità, la salute dei cittadini, degli operatori e dell’ambiente, è necessario quindi capire effettivamente come stanno le cose, se le autorità competenti ne sono informate e che posizione hanno assunto in merito e soprattutto compiere ogni passo a tutela delle persone e dell’ambiente.. Così Monica Sgherri – Capogruppo di “Federazione della Sinistra – Verdi” in Consiglio Regionale spiega la ratio dell’interrogazione alla Giunta Regionale presentata in merito alla richiesta della società Nuova Solmine – produttrice di acido solforico - all’Autorità Portuale di Piombino di caricare già dal mese di aprile prossimo alcune navi con tale prodotto al molo Pecoraro di Piombino con l’impiego di autobotti con viaggi a spola dalla fabbrica di Scarlino fino sottobordo, con successivo pompaggio dell’acido da camion a nave. A quanto ci risulta – spiega Sgherri – lo scalo che si vorrebbe utilizzare non avrebbe gli standard di sicurezza per svolgere operazioni di quel tipo con l’acido solforico, in quanto è completamente esposto a possibili transiti di maltempo, non è recitato, insiste sul piazzale di un porto “veloce”, da cui si imbarcano centinaia di migliaia di veicoli e passeggeri per Elba e Sardegna ed inoltre nella posizione apicale del molo dove le navi attraccherebbero c’è un fitto transito di traghetti commerciali e che l’entrata e la partenza di navi cisterna con acido rappresenta un pericolo in caso di collisione tra nave e traghetto; tutto ciò senza contare i rischi di trasporto su gomma e il prevedibile congestionamento del porto di Piombino. Insomma emergono degli interrogativi sulla sicurezza molto rilevanti su tutta questa questione, senza dimenticare che la pericolosità di concomitanza in quell’area di navi con acido solforico e centinaia di imbarcazioni e navi per il trasporto di passeggeri. Il bollettino tragico del mare in Toscana per questo 2012 è già corposo, facciamo di tutto perché potenzialmente non si possa allungare.

Una bomba d'acqua impressionante. Oltre 500 mm di pioggia in un'ora e la provincia della Spezia è messa letteralmente in ginocchio: l'Aurelia bloccata, l'autostrada A12 interrotta da una frana che travolge un Tir: l'autista, vivo per miracolo, viene trasportato in gravi condizioni all'ospedale spezzino. Dall'entroterra alla riviera, una frana blocca la sede ferroviaria vicino alla stazione di Vernazza, nelle Cinque Terre, e come a Monterosso il borgo è inondato dal fango e dall'acqua.

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porto-tolle

di Rosa Rinaldi*

L'avevamo capito da tempo, ma ora l'amministratore delegato di Enel, Fulvio Conti, l'ha detto chiaramente: ENEL non ha nessuna fretta di fare la riconversione a carbone di Porto Tolle! Del resto, dichiara lo stesso Conti "la domanda di energia non è così alta". Sai che scoperta! Sono anni ormai che l'Italia ha una potenza installata molto maggiore del picco di potenza richiesta. E, nel frattempo, è esplosa l'installazione di nuovi impianti da energie rinnovabili e, non ultimo, la crisi ha drasticamente ridotto la richiesta di energia.

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incidentemareA distanza un mese dall’incidente della Nave Grimaldi a Livorno i bidoni tossici finiti in mare non sono stati ancora recuperati. È una situazione grave, in particolare per il silenzio delle autorità competenti e per i sospetti che gravano su questa e su altre vicende molto simili. Dal registro dei sinistri navali in carico alla Direzione Marittima della Guardia Costiera di Livorno, apprendiamo infatti che, dal 1978 ad oggi, si sono verificati 24 tra incidenti e affondamenti sospetti. Troppi per essere “solo” incidenti, quasi sempre riguardanti navi contenenti sostanze tossiche e inquinanti. Il Ministro dell’Ambiente Corrado Clini (che è stato Direttore Generale dal 2000 al 2009 del Ministero dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, si presume che conosca benissimo la situazione), deve istituire subito una commissione composta da governo, regione ed enti locali.

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Ecco il testo della procedura d’infrazione n. 2011/4003 aperta dalla Commissione Europea nei confronti del Governo Italiano in merito all’affidamento diretto del servizi di smaltimento rifiuti ad IREN SpA da parte dei Comuni di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. E’ una fotografia molto chiara delle illegittimità in cui si continuano a muovere le gestioni privatistiche in questo Paese.

Infrazione UE

120210eternitMEDICINA DEMOCRATICA Movimento di lotta per la salute
Sezione di Torino

13 Febbraio 2012 E’ attesa la sentenza del processo di primo grado contro i massimi esponenti della multinazionale ETERNIT accusati di disastro colposo e d’omissione dolosa di cautele contro infortuni sul lavoro.

Medicina Democratica, come già fatto in tanti altri casi (Porto Marghera, Brindisi, Montefibre di Pallanza, Thyssen di Torino, Clinica privata Santa Rita di Milano…….), si è costituita Parte Civile e sarà presente in aula per essere a fianco dei cittadini e dei lavoratori nel chiedere giustizia.

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Nel riordino della disciplina ambientale, il TUA ha rielaborato anche la disciplina bonifica dei siti contaminati, abrogando l’art. 17, D.Lgs. n. 22/1997 (cosiddetto “decreto Ronchi”) e le sue norme applicative, D.M. n. 471/1999.
Con il decreto Ronchi furono fissati i valori limite per gli inquinanti, scandite le varie fasi del procedimento, attribuite le competenze e stabilite le regole tecniche.

La dispensa ricostruisce l’evoluzione della discussione e delle leggi attorno alle bonifiche e i casi di applicazione.

LA BONIFICA E LA RIPARAZIONE DEL DANNO AMBIENTALE

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