121004hollandedi keynesblog
Decine di migliaia di persone sono scese in piazza a Parigi nel week-end contro la decisione del governo e del presidente Hollande di ratificare il fiscal compact e contro la manovra per il rientro del deficit. Manovra, va detto, decisamente più “equa” delle omologhe leggi finanziarie dei paesi deboli, ma per sempre improntata al rispetto dei vincoli di bilancio dettati dalle vecchie e nuove regole europee. Accanto a ciò, lo spettro di una prossima riforma deregolamentatrice del mercato del lavoro.
Sempre nel fine settimana l’SPD, il partito socialdemocratico tedesco, ha scelto Peer Steinbrück quale avversario della cancelliera Merkel alle prossime elezioni politiche nel 2013. Steinbrück è stato ministro delle finanze nel primo governo Merkel (un governo di “grande coalizione”) ed è passato alle cronache in quell’occasione come un “falco”.

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di Manlio Dinucci

Si dice che il silenzio è d’oro. Lo è indubbiamente, ma non solo nel senso del proverbio. È prezioso soprattuttto come strumento di manipolazione dell’opinione pubblica: se sui giornali, nei Tg e nei talk show non si parla di un atto di guerra, esso non esiste nella mente di chi è stato convinto che esista solo ciò di cui parlano i media.
Ad esempio, quanti sanno che una settimana fa è stata bombardata la capitale del Sudan Khartum? L’attacco è stato effettuato da cacciabombardieri, che hanno colpito di notte una fabbrica di munizioni.

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di Fabrizio Tonello

Il fiscal cliff, il cosiddetto baratro fiscale è stato evitato da un accordo al Senato nella notte di San Silvestro e da un voto della Camera martedì ma ancora una volta si è potuto vedere quanto Obama sia un leader debole, disposto a fare concessioni di principio all'ultimo minuto pur di ottenere un risultato. I democratici presentano come una vittoria l'aumento delle tasse per chi guadagna più di 450.000 dollari dopo detrazioni e deduzioni (l'aliquota massima torna al 39,6% dell'era Clinton) e l'assenza dei tagli al welfare. Tagli che erano stati presentati dai repubblicani come la ricetta che avrebbe salvato gli Stati Uniti da una sorte simile a quella della Grecia.

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121029madriddi global project
Sabato si è svolta a Madrid la manifestazione promossa dal Coordinamento 25-S contro il bilancio dello Stato.
La finanziaria 2013 spagnola destinerà al pagamento del debito più di 38 miliardi di euro, ricavati dai tagli alle spese sociali e la distruzione di posti di lavoro. Quest’ultima ha innalzato il tasso di disoccupazione oltre il 25%, più di 5,7 milioni.
Migliaia di persone arrivate da diverse regioni dello stato hanno partecipato ieri alla manifestazione contro il bilancio dello Stato, la cui approvazione ha discusso questa settimana la Camera dei Deputati spagnola. La votazione definitiva si terrà a dicembre, dopo che alla finanziaria venga dato l’ok anche dal Senato.

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di Francesco De Palo

Emergenza umanitaria in Grecia? Poco ci manca. Insieme con l’ospedale Elpis inizia a svanire la speranza per il salvataggio di un comparto delicatissimo come la salute. Dopo il caso dei malati di cancro costretti a pagare le cure chemioterapiche di tasca propria, per via delle casse dello stato drammaticamente vuote e dopo le lunghissime file di pazienti a cui le farmacie non potevano dare medicinali (in quanto in credito con lo stato per svariati milioni di euro) nella Grecia tecnicamente fallita il nosocomio Elpis non può più garantire i pasti ai propri ricoverati: le ditte fornitrici devono ancora ricevere i pagamenti relativi al 2011.

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Bruno Steri


Il problema è l’affidabilità dei greci; o, più esattamente, quanto (quanti rospi) il popolo greco è disposto a ingoiare, fino al limite dello stremo.
Di questo e non di altro stanno discutendo oggi i ministri delle Finanze dell’Eurozona riuniti a Bruxelles.

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glazo1

di Argiris Panagoulos
Manolis Glezos, il giovanotto greco di novant'anni che affrontava con i suoi capelli bianchi i celerini sulle gradinate del parlamento greco, è contento di vedere il successo della sinistra in Grecia, dopo quasi tre anni di dure lotte contro le politiche neoliberali. Glezos non è solo il simbolo dell'antifascismo europeo dalla notte del 30 maggio del 1941, quando insieme ad Apostolos Santas buttano via la bandiera nazista dalla Acropolis di Atene. Oggi è il simbolo anche delle nuove generazioni dei greci che lottano contro i Memorandum e la troika. Per due volte la polizia di Papandreou e di Papadimos gli ha spruzzato contro i gas asfissianti durante le manifestazioni fuori dal parlamento, di fronte alla piazza Syntagma.

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di Giuseppe Grosso

Il piano di tagli del Partido Popular non conosce tregua e il bisturi di Mariano Rajoy luccica minaccioso anche sotto il solleone dell'agosto spagnolo. Con il salvataggio del paese già dato per certo (il ministro dell'economia De Guindos prevede l'avvio del procedimento per metà settembre), il governo conservatore di Rajoy annuncia un nuovo pacchetto di provvedimenti, con il quale cercherà di assecondare le richieste dell'Unione europea, tanto più ineludibili quanto più si va avvicinando l'orizzonte del salvataggio.

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di red.

Una insolita isola socialista che resiste alla crisi in Spagna. Così si vive a Marinaleda (Andalusia) dove i lavoratori governano una città e quando serve occupano le terre e fanno la spesa proletaria nei supermercati. Juan Manuel Sánchez Gordillo, che ha dominato le prime pagine nei giorni scorsi dopo aver condotto un "spesa proletaria" di cibo nei supermercati per consegnarlo ai bisognosi insieme al Sindacato Andaluso dei Lavoratori (SAT), è certamente un leader singolare all'interno della classe politica spagnola. Eterodosso tra gli eterodossi, le sue azioni passate hanno attirato critiche anche nei ranghi di Izquirda Unida di cui fa parte dal 1986 la sua organizzazionenel quadro del Blocco Andaluso-IU.

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