
La crisi del trasporto pubblico locale in Calabria è emblematica della deriva di questa regione. Sono a rischio oltre 500 posti di lavoro. Alla lotta pacifica dei lavoratori si e' risposto con i manganelli. Per fortuna non c'e' scappato il morto, ma i lavoratori sono stati massacrati a sangue di manganellate al punto che hanno tentato di darsi fuoco con la benzina.
Mentre tutto il centrosinistra regionale tace, abbiamo voluto dare un segnale importante con la manifestazione di mercoledì 28 Settembre.
di Maria Mantello


di Francesco Lucat
Rappresentanti per la sicurezza a cui è impedito controllare i luoghi degli incidenti sul lavoro, soppressione delle trattenute sindacali nonostante sentenze favorevoli della Cassazione, assemblee sindacali tenute fuori dai cancelli, lavoratori ed ex delegati controllati e minacciati dalla sicurezza aziendale. La serie infinita di discriminazioni subite dalla Fiom nelle fabbriche Fiat è senza precedenti nella storia della democrazia italiana e riporta alla memoria i reparti confino degli anni ‘50. Una discriminazione però che viene da lontano. «A decorrere dal 31 dicembre 2011 verrà meno per gli associati alla Fiom la base attributiva dei diritti sindacali», scriveva Raffaele De Luca Tamajo con anni di anticipo. Non si tratta di un mago,madiuno degli avvocati della Fiat. In un articolo su “Argomenti di Diritto del Lavoro” del 2010 annunciava già l’espulsione dei metallurgici della Cgil da tutte le fabbriche del gruppo Fiat in Italia, cancellando qualunque diritto agli 11mila iscritti su 86mila dipendenti.




