121126primariedi Monica Pasquino
Lo avevamo detto con vigore che non erano le "nostre" primarie, che buttarsi nelle braccia del Pd ci avrebbe equiparato a chi riduce la sfida destra-sinistra a una competizione tra chi esegue con più efficienza gli ordini ricevuti da Bruxelles, come se non fosse possibile proporre un'alternativa. Tanti compagni e compagne su questa battaglia politica sono andati via, altri lo faranno nei prossimi mesi.
A loro e a chi era rimasto nonostante i tanti dubbi, la dirigenza di Sel ha risposto che la strategia politica che voleva costruire un polo delle forze che oggi sono all'opposizione del Governo Monti, era perdente. Ci è stato ripetuto che non ci rendevamo conto che queste primarie Vendola poteva vincerle.

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5senigallia

Si è conclusa mercoledì 27 giugno la lotta degli operai edili per vedersi riconosciuto il salario per il lavoro di muratura fatto nel cantiere Erap di Senigallia.
Tutto è cominciato tre mesi fa, quando gli operai sono saliti sulla gru bloccando il cantiere per ottenere le mensilità arretrate. L’occupazione è durata qualche ora, poi la mediazione dell’Amministrazione Comunale ha portato al pagamento dei salari.
Il collettivo Precari United e l’Arvultùra erano sotto la gru, a portare solidarietà e sostegno alla lotta.
Tutto sembrava risolto, fino a giovedì 21 giugno, quando i telefoni di alcuni attivisti dell’Arvultùra hanno squillato di nuovo. Dall’altra parte del telefono c’erano gli operai che stavano chiedendo sostegno perché mancava ancora il 60% dei salari: gli straordinari fatti e non riconosciuti.

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mills

di Giovanni Russo Spena

Berlusconi per sè ha saputo lavorare con lungimiranza, determinazione, senso tattico. Lo ha fatto, lo sappiamo, danneggiando gravemente l'ordinamento giudiziario, mutilandone l'equità, l'efficacia, ferendo la concezione costituzionale del "giusto processo"...

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scope

di Roberto Biorcio

La serata dell'«orgoglio padano» a Bergamo non ha prodotto gli effetti sperati dagli organizzatori, ma ha anzi messo in luce tutte le difficoltà del Carroccio e i problemi che dovrà affrontare ancora per molto tempo. I titoli dei giornali mettono l'accento sulle «lacrime di Bossi» e sull'idea che «Maroni si prende la Lega».

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k1di Alfonso Gianni
8.619 miliardi è la ricchezza netta delle famiglie. Il 45 per cento è nelle mani del 10 per cento di quelle più ricche. E la proposta di tassazione della Cgil è ragionevole
Forse intimorito da un leggero calo negli ultimi sondaggi del Pd e di Sel, dunque della coalizione dei progressisti, Bersani gioca la carta di rassicurare i benestanti e afferma che il suo governo non farà alcuna patrimoniale. Dentro alla coalizione gli fanno notare che nella carta di intenti un accenno alla medesima, seppure troppo vago, ci sarebbe. Ma è appunto quella vaghezza che permette diverse interpretazioni, a seconda degli interlocutori e del momento. Il che comunque dimostra che un'incisiva riforma fiscale nella strategia bersaniana tutto è tranne che un punto programmatico su cui fondare una politica. Piuttosto è merce di scambio, facilmente cedibile quando bisogna evitare di epater la bourgeoisie, come si diceva ai tempi di Baudelaire e di Rimbaud.

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121115corteoromadi Francesco Piccioni
La precarietà come futuro permanente. Ironia della sorte, a pochi metri dagli scontri c'è il Bilderberg. Bambini, poco più. Quindicenni. Una nuova generazione si affaccia alla vita politica del paese, in piena crisi e senza una via di uscita visibile. E come sempre, da un secolo a questa parte, qualcuno lassù pensa che è utile dar loro una lezione, così, per «far capire subito che aria tira» se vai a contestare chi comanda. Ragazzi che il potere lo immaginano come una categoria del pensiero e forse nemmeno sapevano che 2-300 metri più avanti di Ponte Sisto, all'Hotel de Russie, era in corso la tre giorni romana del Bilderberg Group, la creme de la creme del potere globale, di cui Mario Monti è da decenni l'italiano più importante.

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piuricchi

MILANO - I 10 italiani più ricchi posseggono quanto i 3 milioni di italiani più poveri. Lo sostiene uno studio pubblicato negli Occasional papers di Banca d'Italia che rileva anche che la ricchezza è sempre più legata ai patrimoni e che i giovani sono più poveri degli adulti. Ma ciò che impressiona forse di più è l'avanzare della povertà e l'allargarsi della forbice tra ricchi, sempre più ricchi, e chi vive nel disagio economico.

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di Fausto Bertinotti

Mi sembra che questi primi cenni di campagna elettorale confermino tutte le analisi espresse negli ultimi numeri di alternative per il socialismo, a partire da “L’opportunità della rivolta” dell’ottobre dello scorso anno.

La ristrutturazione dell’economia prodotta dal capitale finanziario, in risposta alla crisi, è accompagnata da una vittoria ideologica delle classi dirigenti realizzando, così, un vero e proprio rovesciamento della lotta di classe agitata, adesso, dai padroni contro i lavoratori, contro i popoli e i giovani in particolare. Appunto, come dice il movimento di Occupy Wall Street: «Noi 99%, voi 1%». Per difendere gli interessi di questo 1%, si è costruito un recinto in cui si consuma

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berlusconisantorodi Emiliano Brancaccio
Silvio Berlusconi poteva essere attaccato per avere impresso una tremenda accelerazione ai processi di precarizzazione del mercato del lavoro italiano; per aver contribuito più di altri al depotenziamento della contrattazione nazionale sui salari; per avere assecondato un micidiale regresso culturale, oltre che giuridico, nel campo dei diritti civili; più in generale, per esser stato convinto propugnatore di una visione aziendale e quindi autoritaria dello Stato. Poteva esser messo sul banco degli imputati politici per avere ridotto la politica industriale nazionale a una scassata congerie di prebende, lassismo fiscale, riduzione dei controlli sulla sicurezza del lavoro. Poteva essere accusato di aver contribuito in modo decisivo al dilagare di una concezione magliara delle relazioni sociali, affettive e sessuali. Berlusconi, insomma, poteva essere presentato come la più fedele incarnazione di un capitalismo nazionale imbolsito, retrivo, perennemente tentato dalla logica della reazione: l’arrocco di un Gulliver monopolista sostenuto da una invereconda miriade di lillipuziani proprietari.

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