riformalavoro

di Paolo Serventi Longhi

Difficile dire se l'Aspi, l'assicurazione sociale per l'impiego, condurrà all'ecatombe sociale, come dice Bonanni.

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Rifondazione-in-corteo

da rassegna.it

Proseguono gli scioperi della Cgil in tutto il paese contro la riforma del lavoro. Anche questa settimana, mentre il disegno di legge inizia l'iter parlamentare, la lista delle proteste è lunga. Martedì 17 aprile è stato il turno della Calabria dove si sono svolte due manifestazioni, una a Castrovillari (Cosenza) e l'altra a Gioia Tauro (Reggio Calabria).

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argentina-economia2-np

R.C.-Venti anni fa il presidente argentino Carlos Menem abolì le leggi a tutela dei lavoratori ottenute dopo anni di lotte sociali, un provvedimento che neppure la dittatura militare aveva osato prendere.

Anche allora fu un tecnico ad occuparsi della riforma, Domingo Cavallo pose fine al "populismo peronista".

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redazionale

Le differenze sono tante e tali, da legittimare il termine alternativa. Al contrario di Monti, quella di Ingroia non è una "salita" in politica, ma l'annuncio della volontà di cambiare lo “stato delle cose” mettendosi a disposizione di una lista che si oppone al liberismo portato avanti dallo stesso Monti e dal suo predecessore, Silvio Berlusconi. Forse a molti appare un dato di poco conto, ma non lo è affatto! E' bene intanto prendere atto di un crescente interesse per "l'evento", cosa che non accadeva da tempo... La costruzione e la nuova presenza di un Quarto polo non è passata quindi inosservata. Lo dimostra l'indifferenza arrogante di Bersani, la candidatura di Piero Grasso

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depositieprestiti

di Marco Bersani
L’analisi espressa, con usuale lucidità, da Guido Viale nel suo articolo "La Grecia siamo noi" (il manifesto del 17/2/2011), andrebbe a mio avviso integrata con una riflessione da aprire a tutto campo su come sia possibile finanziare i necessari cambiamenti che volenti perché collettivamente ci riprendiamo in mano il nostro destino – o nolenti – se continuiamo a credere alle favole del governo dei professori dovremo affrontare.

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121114risaliredi Francesco Garibaldo e Tiziano Rinaldini
Ciò di cui l’Europa e l’Italia hanno bisogno è una presenza politica la cui ragione d’essere sia la rappresentanza di un insieme di parti della società che oggi non hanno alcuna rappresentanza politica.
Le politiche di risposta alla crisi, infatti, sono in realtà politiche di sostegno e rafforzamento di un dominio capitalistico sulla società italiana ed europea che toglie i diritti al mondo del lavoro dipendente, che penalizza i giovani e le donne in cerca di un lavoro che non c’è, che sta progressivamente liquidando ogni aspetto dello Stato Sociale sostituendolo solo con la tutela individuale e famigliare, che umilia la ricerca scientifica e culturale piegandola ad una logica di pura efficienza a sostegno di tale dominio.

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di Paolo Valentini

Nel 2009 il primo numero della rivista Wired pubblicava in copertina la foto di Rita Levi-Montalcini sorridente, volto sbarazzino da eterna ragazza del secolo scorso. Intelligenze superiori dal pianeta Italia. La rivista non poteva cominciare le sue pubblicazioni senza immortalare l'espressione gaudente di una protagonista speciale del novecento italiano. Per una testata che parla di futuro e idee che cambiano il mondo quell'immagine voleva essere di buon auspicio per una nuova generazione di ricercatori e inventori che avrebbero votato la loro vita a migliorare le condizioni dei propri simili nel mondo, nelle tante università in cui nascono i piccoli miracoli della scienza.

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121106europadi Rossana Rossanda
Le attuali politiche dell'Europa sono indifendibili, un'altra rotta è obbligatoria. Come passare dalla protesta alla proposta e all'unione su una politica diversa. Vero antidoto all'astensione e al grillismo.
Da quando ci siamo trovati, e felicemente, a Firenze il 9 dicembre 2011 al Forum su “La via d’uscita” molto tempo è passato, e pare più lungo per l’infittirsi delle strette dell’“austerità” seguite in Europa dopo la crisi del 2008. La spinta dei movimenti non solo non si è affievolita, al contrario, anche se, come osserva Donatella Della Porta, la loro seconda ondata ha un carattere più nazionale, forse di minor respiro della prima, altermondialista.

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rc190di Rocco Tassone
Nel contesto della crisi mondiale la già debole economia del mezzogiorno, in particolare della Calabria, rimane annientata ed il divario tra il nord ed il sud del paese tende a crescere sempre di più.
E’ stato pubblicato di recente l’ultimo rapporto SVIMEZ sul Mezzogiorno.  In questo documento il freddo dato numerico conferma ciò che noi calabresi viviamo quotidianamente sulla nostra pelle: disoccupazione alle stelle con particolare riguardo a quella femminile e giovanile; ripresa dell’emigrazione delle giovani generazioni verso il nord d’Italia e verso  il nord Europa. Le famiglie calabresi sono ridotte alla disperazione. Cinquanta anni di intervento straordinario, prima dello stato e poi anche dell’Unione Europea, hanno prodotto solo ruberie. Niente industrie, niente infrastrutture, niente posti di lavoro.

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