napolitanogiorgiodi Redazione Il Fatto Quotidiano
“E' una decisione che spetta unicamente al presidente della Repubblica ma - dice Gianfranco Fini - è prevedibile che si voti a febbraio, può essere anche il 10. Dipende tutto dai tempi di approvazione della legge di stabilità". Intanto per Napolitano inizia una settimana densa di impegni
I partiti stanno facendo i conti sulla possibile data delle elezioni dopo l’accelerazione impressa ieri da Mario Monti che, allo stato, ritiene inappellabile la sua decisione di dimettersi subito dopo il varo definitivo da parte del Parlamento della legge di stabilità.

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2Inflazione- spesa

Una famiglia su tre ha dovuto fare sacrifici in cucina nel 2011, diminuendo la spesa per beni alimentari. L’Istat rileva che l’anno scorso rispetto al 2010, il 35,8 per cento dei nuclei famigliari ha diminuito la quantità e/o la qualità dei prodotti alimentari acquistati. In particolare il 65,1 per cento di queste dichiara di aver ridotto solo la quantità, mentre nel 13,3 per cento dei casi diminuisce anche la qualità.

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121123prostituzioneMadri che si prostituiscono per dar da mangiare ai figli. L'aspetto più disperato della crisi emerge a Senigallia.Le forze dell'ordine erano impegnate a fronteggiare il fenomeno dilagante delle squillo e si sono accorte c'è c'è un aspetto del tutto inedito, svincolato dalla tradizionale prostituzione controllata dal racket o altre forme criminali. A rivelare questo retroscena è la Caritas. Nel senigalliese ci sono numerose madri di famiglia che, rimaste senza soldi, vendono il loro corpo per dare da mangiare ai figli.
Nuove del «mestiere», le senigalliesi non incontrano i clienti in strada. Mettono annunci sui giornali o sui siti internet e li ricevono nelle loro abitazioni. Molte utilizzano alloggi estivi, che in questo periodo vengono affittati a prezzi stracciati, per trasformarli in alcove a luci rosse.

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121115crisidi Francesco Colonna
La spesa pubblica? Non è il problema principale, conta di più il debito privato di banche e imprese. La ricetta per uscire dalla crisi? Non l'austerity che la Bce sta imponendo all'Italia e agli altri Piigs (Portogallo, Irlanda, Grecia e Spagna) ma la crescita, anche finanziata dallo Stato.
Non sono le tesi di un politico in cerca di consensi ma le convinzioni di una nutrito gruppo di economisti. «Anzi», spiega Alberto Bagnai, docente di economia politica all'Università di Pescara, «è l'opinione maggioritaria della comunità accademica internazionale.
Che alla base della crisi europea ci siano gli squilibri nella bilancia dei pagamenti tra i Paesi dell'Eurozona e non i loro debiti pubblici lo sostengono quasi tutti gli addetti ai lavori.

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merklelmontiDi Stefania Medetti

Il Consiglio Europeo che inizia oggi con l'incontro tra il cancelliere tedesco Angela Merkel, il premier francese Nicolas Sarkozy e il presidente del consiglio italiano Mario Monti, sarà decisivo. E le politiche di stretta fiscale (e non solo) al centro del dibattito. Ma se l'austerità non fosse la strada giusta?

Dalle colonne del New York Times se lo chiede anche Jeff Madrick, editorialista e consulente di politica economica. Madrick dà voce a quello che molti pensano, ma invece di guardare alla fine dell'euro, auspica l'inizio dell'Unione Europea "prigioniera finora di un circolo vizioso di debiti crescenti che portano a misure di un'austerità radicale che possono indebolire ulteriormente l'economia e portare ancora maggiori tagli nella spesa e tasse più alte".

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121112robertolavagnaIntervista a Roberto Lavagna di Angela Nocioni
“Attenzione, se continuate a fare quello che vi chiede la Germania rischiate di fare la fine della Grecia”. Roberto Lavagna è l’economista che traghettò l’Argentina fuori dalla drammatica crisi esplosa nel Natale del 2001 (leggi il suo ritratto). Fu lui a governare l’emergenza. Nominato ministro dell’economia subito dopo il tracollo di Buenos Aires – con il Pil precipitato del 20%, i conti correnti congelati dalle banche e buona parte della classe media finita a rovistare nei cassonetti della spazzatura – riuscì a risollevare le sorti di un Paese dato ormai per spacciato, applicando ricette economiche finalizzate innanzitutto a restituire potere d’acquisto alla popolazione. “El ministro milagro” lo chiamano (anche i nemici) a Buenos Aires.

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spesa

di Bruno Steri

Con l'indicazione, per il quarto trimestre 2011, della flessione congiunturale del prodotto interno lordo (il Pil cala dello 0,7% rispetto al trimestre precedente) l'Istat conferma

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di Bruno Steri

Piove sul bagnato. Qualche giorno fa, i dati Istat avevano ribadito quel che molti già sapevano: il nostro Paese è tecnicamente in recessione...

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abitazionedi rassegna.it
"Dai dati sulla statistica notarile emerge che nel secondo trimestre 2012 le compravendite di unità immobiliari sono 167.721. Il 93,3% delle convenzioni (156.552) riguarda immobili per abitazione, il 5,9% (9.816) unità immobiliari ad uso economico. Rispetto al secondo trimestre 2011, le compravendite di immobili ad uso residenziale diminuiscono del 23,6 e quelle di immobili ad uso economico del 24,8%". E' quanto rileva l'Istat, come riferisce stamani (12 dicembre) l'Adnkronos.

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