noleggebavaglioGiovedì 29 settembre prossimo, dalle 15 alle 18, tutti a piazza del Pantheon a Roma. La manifestazione del ‘Comitato per la libertà e il diritto all’informazione, alla cultura e allo spettacolo’ è indetta per dire di nuovo no al reiterato tentativo del governo di imbavagliare l’informazione con una legge sulle intercettazioni. Secondo informazioni, infatti, il Governo si appresterebbe proprio giovedì 29 a ripresentare il testo del disegno di legge in aula. Lo avevamo detto ed ecco che saremo di nuovo assieme alla società civile, a decine e decine di associazioni, movimenti e sindacati a fronteggiare questo ennesimo ricatto alla democrazia.Riempiremo dapprima piazza del Pantheon e poi tante altre piazze fino a sconfiggere ancora una volta questo disegno contro il diritto dell’opinione pubblica ad essere correttamente informata.

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controfornero

"Per lavoratrici e lavoratori oggi è una brutta giornata". Lo affermano Manuela Palermi e Roberta Fantozzi, responsabili Lavoro Pdci e Prc. "La pessima legge Fornero passa al Senato votata da un parlamento che ha voltato le spalle ai lavoratori. Chiediamo a tutte le forze di sinistra di mettere in campo la più ampia mobilitazione contro il Ddl Fornero, le politiche inique e recessive del governo, per il futuro dei cosiddetti 'esodati'.

L'Italia di Monti non si fonda più sul lavoro, ma sul suo sfruttamento, sulla disoccupazione e la precarità.

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120330brussel_492di Giuseppe Carroccia

Si è svolta mercoledì 28 marzo a Bruxelles una manifestazione internazionale dei sindacati di base dei lavoratori del trasporto per contrastare il libro bianco della Commissione europea che impone a tutti i paesi della comunità tempi e modi per la liberalizzazione e la privatizzazione di tutto il trasporto.
A un anno esatto dalla nascita del libro che farà tabula rasa del diritto alla mobilità e a un trasporto pubblico, sociale e sicuro centinaia di delegati si sono dati appuntamento davanti all’ala Altiero Spinelli del Parlamento Europeo per rivendicare i diritti dei lavoratori e dei viaggiatori, per aprire una stagione di lotta contro chi si ostina a imporre in modo antidemocratico politiche liberiste, nonostante il loro fallimento che la crisi economica ha reso evidente a tutti.

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121016violenzadonneIl 25 novembre 2012, Giornata mondiale contro la violenza maschile sulle donne, non deve essere in Italia una ricorrenza rituale. Alle parole devono corrispondere con forza politiche adeguate per fermare la violenza di genere che è una violazione dei diritti umani.
Negli ultimi anni, in diversi consessi internazionali, lo Stato italiano è stato fortemente redarguito dalle Nazioni Unite per il suo scarso e inefficace impegno nel contrastare la violenza maschile nei confronti delle donne.
Nell’agosto del 2011, il Comitato CEDAW (Comitato per l’implementazione della Convenzione per l’eliminazione di ogni discriminazione sulle donne), e nel Giugno 2012, la Relatrice Speciale delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne, hanno rivolto allo Stato italiano una serie di raccomandazioni.

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110914indignatosSi è costituito il Coordinamento 15 ottobre, luogo aperto di tanti e plurali attori sociali impegnati a costruire la partecipazione italiana alla giornata europea e internazionale di mobilitazione.
La giornata del 15 vedrà mobilitazioni in tutta Europa, nel Mediterraneo e in altre regioni del mondo. Anche in Italia è già stata raccolta da tanti soggetti organizzati, alleanze sociali, gruppi informali e persone.
Il Coordinamento si mette al servizio della riuscita della mobilitazione. Curerà unitariamente le caratteristiche, la logistica e l’organizzazione della manifestazione nazionale di Roma e ne definirà le sue parti comuni.
Il suo obiettivo è favorire la massima inclusione, convergenza, convivenza e cooperazione delle molteplici e plurali forze sociali, reti, energie individuali e collettive che stanno preparando e prepareranno la mobilitazione con i propri appelli, le proprie alleanze, i propri contenuti.

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121015corruzionedi Franco Frediani
Si parla addirittura di seconda Tangentopoli. I casi del Lazio, della Lombardia, della Sicilia e di altri episodi che sono saltati alla ribalta della cronaca, non sono che la punta di un iceberg che affonda le radici in un sistema che favorisce, dalla notte dei tempi, il proliferare di queste "pratiche". Il Guardasigilli, Paola Severino, sottolinea che "si impone oggi la necessità di essere molto attenti e di combattere con tutta la forza possibile un fenomeno dilagante". Annuncia la ferma volontà di mettere in pratica quanto prima il ddl anticorruzione, che comunque andrà in aula martedì. Si tratta davvero di un "fenomeno dilagante", o di qualcosa che ci portiamo dietro da una vita? Non è una domanda tendenziosa quanto semmai l'invito ad approfondire una sorta di analisi storica che potrebbe veramente cambiare l'approccio alla questione.

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121003cortecontidi Vladimiro Giacchè
La Corte fa due conti: e boccia il governo tecnico. Il linguaggio garbato, gli sparsi riconoscimenti all’operato del governo e qualche richiamo ai vincoli europei non devono ingannare: l’audizione della Corte dei Conti davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato è stata una sonora bocciatura del governo dei tecnici. I magistrati della Corte dei Conti hanno esaminato la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza e hanno sottolineato con la matita blu la dubbia efficacia delle politiche governative e i loro sicuri effetti negativi sulla crescita del nostro Paese.
Per quanto riguarda gli effetti negativi, non hanno dovuto faticare molto. Come giustamente rilevano in apertura della loro relazione, infatti, «sul fronte delle prospettive economiche, il peggioramento rispetto all ’aprile scorso appare assai netto e, per l’Italia, drammatico».

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respingimenti

di Stefano Galieni

«Una sentenza che potrebbe fare giurisprudenza e contribuire a dare giustizia alle migliaia di persone che sono state respinte illegalmente ma che...

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siria

da medarabnews.com

Dopo il veto russo-cinese all'ultima risoluzione ONU appoggiata dalla Lega Araba e dall'Occidente, con tutta probabilità la crisi siriana andrà verso un'ulteriore escalation, e quella che era candidata a diventare una sanguinosa guerra civile potrebbe trasformarsi in qualcosa di ancora peggiore: una guerra "per procura" nella quale interverranno...

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