da cadoinpiedi.it
L'ultimo dossier del US Government Accountability Office (la Corte dei Conti americana), reso pubblico il 20 marzo scorso è destinato a scoperchiare la più grande truffa della storia militare americana (e italiana).
da cadoinpiedi.it
L'ultimo dossier del US Government Accountability Office (la Corte dei Conti americana), reso pubblico il 20 marzo scorso è destinato a scoperchiare la più grande truffa della storia militare americana (e italiana).
redazionale
È stata presentata oggi in conferenza stampa la Manifestazione Nazionale promossa dal Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua e da una vasta coalizione di forze sociali, politiche e sindacali in difesa dei referendum per la riappropriazione dei beni comuni, per la pace, i diritti e la democrazia, per un'alternativa alle politiche di austerità del Governo e dell'Europa.
Questo volantino, che informa sulla lotta delle lavoratrici e dei lavoratori dell'ospedale San Raffaele, vuole essere un atto di solidarietà nei loro confronti. Lo firmano donne, preoccupate anche dal fatto che l'80 per cento dei dipendenti a rischio è di sesso femminile.
I FATTI
Prima di esporre brevemente i fatti, si ricorda che:
il San Raffaele riceve dalla Regione Lombardia finanziamenti che sfiorano i 400 milioni all'anno e rappresentano oltre il 90 per cento delle sue entrate; la gestione dell'ospedale da parte di Don Verzè, si è rivelata fallimentare e truffaldina.
Quindi ancora una volta molti soldi pubblici per interessi privati, spesso tutt'altro che puliti.
di Loris Campetti
Hanno svalorizzato il lavoro, grazie all'impegno sistematico di più governi che si sono passati il testimone. Hanno svalutato i salari e le pensioni, mentre era in atto una riduzione drastica del welfare. Il futuro di ormai ben più di una generazione di giovani è stato sequestrato. Così la crisi e chi la pilota, oggi, «ha la meglio» persino sui bisogni primari delle persone. Automaticamente le conseguenze del disastro vengono scaricate sui poveracci che non hanno né stock option né suv pagati dalla collettività per sopportare le valanghe di neve della Città Eterna. E sembra a troppi persino normale che in queste condizioni si pretenda da chi ancora un lavoro ce l'ha, magari cassintegrato o precario, di rinunciare ai suoi diritti perché oggi come oggi non ce li possiamo permettere. Il risultato è davanti agli occhi di tutti, persino di De Benedetti che scopre che le promesse di Marchionne erano favole.
Romina Velchi
Mi si nota di più se dico quello che non penso o se dico quello che penso e poi smentisco? L'amletico dubbio il Cavaliere non è ancora riuscito a scioglierlo e così ecco l'ennesima retromarcia. «Alcuni hanno cercato di forzare una mia cautissima risposta a una domanda sulla possibilità di una eventuale grande coalizione, altri mi hanno attribuito addirittura la fondazione di nuovi partiti.
di Marco Revelli
Non dimentichiamola troppo in fretta, la lezione greca. Ancora la scorsa domenica mattina il mondo - non solo l'Europa - sembrava appeso al voto di quella decina di milioni di elettori greci chiamati a scegliere tra la vita e la morte. Con i nostri quotidiani "indipendenti""a spiegarci, senza pudore - producendosi in un falso plateale - che ad Atene si sceglieva tra l'Euro splendente e la miserabile dracma.E la stampa finanziaria a disquisire di computer dei broker globali puntati sul fatidico "sell" che, in caso di vittoria dei "nemici dell'Europa", avrebbero scatenato l'opzione fine del mondo dando inizio a una tempesta di vendite sui titoli di Stato dei paesi deboli (come il nostro), mentre in caso contrario il "buy" avrebbe polverizzato lo spread... e salvato il mondo!
di Ignacio Ramonet
Dopo che siamo sopravvissuti - lo scorso 21 dicembre - alla annunciata fine del mondo, non ci resta ora che cercare di prevedere - con ragionamenti prudenti ma più cartesiani - il nostro futuro immediato. Basandoci sui principi della geopolitica, una disciplina che permette di comprendere il gioco complessivo delle potenze e di valutare i principali rischi e pericoli. Per anticipare, come su una scacchiera, le mosse di ogni potenziale avversario. Se guardiamo, in questo inizio d'anno, una mappa del pianeta, immediatamente notiamo vari punti con luci rosse accese. Quattro di essi presentano alti livelli di rischio: Europa, America latina, Medio Oriente e Asia.
Francesco Piccioni
Contro il «governo delle banche» e il ricatto del «debito da pagare»
Non solo Tir r forconi. Venerdì sciopero generale indetto dal sindacalismo di base, ma con una partecipazione molto più vasta. Ne parliamo con Paolo Leonardi, coordinatore Usb, proprio ieri riconfermato nel consiglio del Cnel.
Uno sciopero generale, oggi?
Siamo in una situazione in cui nelle iniziative di lotta prevalgono i momenti particolare: tassisti, tir, ecc. Un tentativo di difendere posizioni, dove però manca l'obiettivo centrale. Ossia un governo espressione diretta del potere finanziario e delle banche, che persegue la distruzione di tutto ciò che si frappone al mito del libero mercato. Senza eccezioni. Non si possono risolvere problemi come questi o il carovita entro «trattative specifiche» con qualche sottosegretario. Si deve aprire un confronto di carattere generale, col governo.
"E' avvenuto contro ogni previsione; è avvenuto in Europa; incredibilmente, è avvenuto che un intero popolo civile, appena uscito dalla fervida fioritura culturale di Weimar, seguisse un istrione la cui figura oggi muove al riso; eppure Adolf Hitler è stato obbedito ed osannato fino alla catastrofe. E' avvenuto, quindi può accadere di nuovo: questo è il nocciolo di quanto abbiamo da dire."
(Primo Levi, 1919-1987, "I sommersi e i salvati", 1986)