Il passaparola è l'arma principale che abbiamo a disposizione per far conoscere la raccolta di firme per i referendum sul lavoro. Raggiungere 10.000 adesioni fino a domenica 7 ottobre è un obiettivo ambizioso ma realistico.
Cosa fare? Postate questo messaggio sul vostro profilo (condividendolo) anche più volte nella giornata (le 11, le 13, le 15 e le 17 sono gli orari migliori...), diffondetelo nelle nelle pagine alle quali siete iscritte/i, mandatelo a amiche e amici anche con messaggi privati, twittate #lottoperildiciotto annunciando che avete aderito su questa pagina (ricordate il link www.facebook.com/referendumlavoro), create post con i link a Twitter, Facebook e al sito magari commentando altri post, ricordatevi i grandi quotidiani e gli aggregatori e, non dimenticate di dirlo anche agli amci al bar, durante la fila in posta, dovunque voi siate fuori dal web. Siamo pronti? Passaparola!

 

fo2giugno

Il premio Nobel Dario Fo appoggia pienamente la campagna contro la parata del 2 giugno: “Speravo che il Presidente della Repubblica avesse il coraggio giusto per uscire dagli schemi del rito da ripetere a tutti i costi. Andare contro questa parata avrebbe dimostrato la voglia di uscire dall’ovvietà e da quella continua sequela di sfilate, bambini che applaudono e tribune d’onore riempite da personaggi che sembrano usciti dai musei. Mi dispiace perché ho avuto ed ho ancora fiducia in Giorgio Napolitano, anche se dobbiamo constatare che al momento ancora non c’è stata la giusta sterzata”.

distefanoandreadi Luciano Muhlbauer
Alle primarie lombarde ha vinto Umberto Ambrosoli, che sarà dunque il candidato presidente della coalizione che tenterà di chiudere finalmente con i quasi 18 anni di dominio delle destre in Lombardia. Gli faccio i miei complimenti. Ma soprattutto penso che dobbiamo fare i complimenti ad Andrea Di Stefano, cioè colui che in queste primarie si è caricato sulle spalle il difficile compito di dare rappresentanza e consistenza a una proposta di sinistra, di netta rottura con la logica del formigonismo e del leghismo.

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Stefano Galieni

120217migrantiRazzismo istituzionale e precarietà sono i temi con i quali, la rete 1 marzo intende coinvolgere giornalisti, istituzioni, società civile, in attesa delle manifestazioni che per giovedì 1 marzo 2012 si terranno in molte piazze italiane. La rete nasce da una intuizione felice che portò nel 2010 al primo tentativo di organizzare uno sciopero che non doveva essere dei lavoratori migranti ma per i diritti dei lavoratori migranti. Incrociarono le braccia in migliaia, in un centinaio di città ci furono iniziative, presidi, manifestazioni che coinvolsero complessivamente almeno 400 mila persone e che furono elemento utile a ricostruire relazione con una società italiana perennemente bombardata dalla retorica razzista.

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121004finanzadi Franco Fracassi
Non ci avevano detto che l’austerità avrebbe risanato i conti dello Stato e posto le basi per la crescita? La Banca d’Italia ha oggi annunbciato che il debito pubblico ha raggiunto la cifra record di 1.995 miliardi e cento milioni di euro, pari al 126,8 per cento del Prodotto interno lordo nazionale (anch’esso un record). Trentatremila euro a testa, compresi morenti e neonati, che gravano sulle nostre spalle. Se il governo Monti avesse dovuto raggiungere dei risultati eccezionali, di sicuro questo sarebbe stato uno di quelli, anche se in negativo.
Nell’anno di permanenza a Palazzo Chigi, l’ex rettore della Bocconi ha aumentato il debito di ottontotto miliardi e cinquecento milioni di euro, portandolo a sfiorare il muro psicologico dei duemila miliardi, ha fatto crescere la disoccupazione dall’8,5 al 10,8 per cento, ha fatto calare la propensione degli italiani a consumare (necessaria alla crescita) da più 0,4 a meno 2,4 per cento, ha depresso il Pil (-2,4%).

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essere_precari_stanca

Da L'Unità

Ora arrivano le punizioni corporali. Succede alla Abercrombie,frequentatissimo negozio di moda a Milano con 200 dipendenti ufficiali (ma sembra siano oltre un migliaio).

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121108firenze1010di Gianmarco Pisa
Il prossimo appuntamento di “Firenze 10+10” non sarà un’occasione di pura e semplice “ripresa” del dibattito sui e tra i movimenti, né, tantomeno, una “operazione memoria” delle storiche giornate del Forum Sociale Europeo di Firenze 2002, del quale l’evento giunge a segnare il decennale. E’ già stato detto e scritto, ed è inutile soffermarvisi ulteriormente, che molto diverso è il contesto generale, politico ed economico, sul quale il nuovo appuntamento fiorentino viene a stagliarsi, tagliato com’è dalle lacerazioni di una crisi strutturale e di sistema di cui si fa fatica a vedere la fuori-uscita e che sta aggredendo le condizioni materiali di esistenza di milioni e milioni di lavoratori, precari e studenti in tutta Europa;

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121108firenze1010di Marco Berlinguer
Si è conclusa ieri, con i report dei diversi assi di lavoro e le inevitabili complicate negoziazioni sul documento finale, Firenze 10 +10. Esausto ma contento, Tommaso Fattori - del movimento sull’acqua e uno dei pilastri fiorentini su cui si è sorretta l’iniziativa - ci aiuta a fare un bilancio. «Oltre 4000 partecipanti. Piú di 300 organizzazioni e reti europee registrate, provenienti da 27 paesi. Piú di mille persone alloggiate in forme solidali nella cittá. Diverse reti europee sono uscite rafforzate o sono nate grazie a Firenze 10+10, come quelle sull’acqua, l’energia e sul debito. Ma piú in generale su ogni asse di lavoro si sono intensificate le cooperazioni. È nata una rete di economisti progressisti europei.

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120225monti

di Marco Sferini

Sono l’ultimo a negare che il governo Monti non sia competente in questa fase politica ed economica. E’ il miglior prodotto antisociale che potesse scaturire dalle ceneri dell’ultimo esecutivo a guida del Cavaliere nero di...

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