120330leggeelettoraledi Paolo Ferrero e Cesare Salvi

Sulla questione della legge elettorale, che tanto divide, noi abbiamo un giudizio comune: è necessario tornare a un sistema di impianto proporzionale, ma il testo di cui si discute non è condivisibile, anzitutto perché contrasta con l’esigenza di una legge elettorale chiara, semplice nel suo fondamento, evidente nella ragione che ne è alla base. Questa chiarezza è dovuta anzitutto ai cittadini. In un momento di crescente diffidenza per i partiti e le istituzioni, non si risponde a questa esigenza mescolando in modo confuso proporzionale, premi di maggioranza e di minoranza, collegi uninominali e liste bloccate, Germania e Spagna, per di più con l’indicazione obbligatoria di un candidato premier.
Siamo per superare il Porcellum e il bipolarismo coatto che tanti danni ha prodotto al Paese in direzione di un sistema limpidamente proporzionale, con il quale i cittadini possano votare un partito e scegliere individualmente i propri rappresentanti. In modo che il Parlamento diventi effettivamente lo specchio del Paese e non una sua grottesca caricatura.

di Giulietto Chiesa

Parafrasando Bettino: da oggi siamo tutti un pò più mafiosi. Anche se, dopo la decisione della Cassazione, si può affermare che la mafia non esiste. Perché se non esiste il concorso esterno (o se “non ci crede più nessuno”) ciò equivale a dire che non esiste nemmeno la mafia, che è tutta un “concorso esterno”, salvo quando ti fa saltare in aria con le bombe, o ti spara un colpo in bocca e ti incapretta.
Certo, nostro malgrado, ma è così.
Parafrasando Pasolini potremmo dire che, pur non avendo le prove, sappiamo quasi tutto quello che si deve sapere.
Qualche giornale ha scritto che ieri il cellulare di Dell’Utri parlava spagnolo, lasciando intendere che, forse, il braccio destro di Berlusconi stava aspettando la sentenza fuori dai confini patrii. Io penso che quella segreteria telefonica fosse una interferenza casuale.

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giannialfonsodi Alfonso Gianni
Qualche giorno fa, in questo stesso spazio, compariva un interessante articolo di Emilio Carnevali (“Oltre le due sinistre”) dedicato al dibattito sul superamento delle due sinistre aperto questa estate da Mario Tronti sull’Unità, cui è seguita una nutrita serie di contributi. Se rileggiamo il tutto alla luce dell’esito delle primarie del cd. centrosinistra, non si può non riscontrare alcune convergenze fra le analisi, le previsioni e la realtà. Se Tronti (di cui ben conosciamo la radicalità teorica e al contempo l’iperrealismo politico) si domandava retoricamente a luglio se avesse ancora senso una separatezza fra due sinistre «imprecise, provvisorie, incapaci di vera autonomia», Carnevali, con maggiore precisione, scrive che in caso di vittoria delle primarie da parte di Pierluigi Bersani con un esplicito appoggio di Nichi Vendola al secondo turno, il tema della ricomposizione della sinistra potrebbe tornare all'ordine del giorno.

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120705affidodi Fabio Faggi
Nel silenzio mediatico più abietto e vergognoso, in questi giorni, si sta perpetuando un attacco bipartizan ai diritti dei figli minorenni vittime di violenza, sia essa assistita o diretta, ed alle loro madri.
In quest’ottica, Rifondazione Comunista Basilicata interpreta la discussione portata in Senato, dei disegni di legge n. 957 (PDL-UDC), n. 2800 (IDV), n. 2454 (PD e Radicali), n. 3289 (UDC-SVP) sull’affido condiviso e del n. 43 (Sen. Peterlini) sulla doppia residenza, come una vera e propria aberrazione legislativa priva di alcun motivo d’essere.
Questi ddl nascono, in primis, col fine di introdurre, da parte del legislatore, il concetto di PAS, finta sindrome mai ascritta a nessun albo delle malattie psichiche, e INVENTATA da Richard Gardner, personaggio quantomeno ambiguo che, tra l’altro, ebbe a sostenere che la pedofilia è intrinseca in ogni essere umano.
Ovviamente, di parere opposto all’esistenza di questa falsa malattia esistono centinaia di pagine di letteratura scientifica da cui si evince che la PAS ha l’unica ragion d’essere nella giurisprudenza e nella difesa di pedofili, violenti e genitori inadempienti.

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fiscodi Dino Greco
L’articolo 53 della Costituzione dice, testualmente, che “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva” e che “il sistema tributario è informato a criteri di progressività”.
Queste semplici e icastiche parole scolpiscono nella legge delle leggi due precetti fondamentali che fondano il patto sociale. Il primo è che pagare le tasse non è un’opzione declinabile, ma un obbligo di ogni cittadino, affinché lo stato possa svolgere la funzione redistributiva della ricchezza complessiva generata dalla comunità nazionale; il secondo è che la misura del contributo di ognuno, per rispondere a criteri di equità, deve essere non soltanto proporzionale, ma progressiva.

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di Lidia Menapace

La faccenda degli sgravi fiscali alla  chiesa cattolica  bolle sordamente in pentola da un po'. Ricordo che negli anni '60 albergatori e titolari di pensionati e ristoranti romani  lamentavano la concorrenza sleale di parrocchie conventi  monasteri nel fornire  cibo e alloggio a pagamento senza essere sottoposti a un qualsiasi regime fiscale, nè all'osservanza di regole amministrative e/o igienico-sanitarie...

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PFerrero

di Paolo Ferrero

Cara Norma,

leggo sul manifesto di ieri un articolo che descrive la vicenda di Liberazione come la pervicace volontà di Rifondazione Comunista di chiudere il suo giornale.

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121204magridi Aldo Garzia
Sabato 1 dicembre, aula magna del comune di Recanati senza più posti a sedere, quando si presenta il volume Alla ricerca di un altro comunismo, dedicato a Lucio Magri (1932-2011). A organizzare l'iniziativa, con l'editore Il Saggiatore, è l'Istituto Gramsci delle Marche, presieduto da Carlo Latini. È passato un anno da quando Magri, tra i fondatori del Manifesto, direttore insieme a Rossana Rossanda del mensile uscito nel 1969, e poi della seconda edizione (1999-2004), ha deciso di lasciarci. Ora è sepolto proprio a Recanati, accanto alla moglie Mara, in un piccolo cimitero che guarda la valle marchigiana che ispirò alcune delle più belle poesie di Giacomo Leopardi.
Magri si fece promettere dagli amici e compagni più intimi che alla sua morte non dovevano esserci cerimonie particolarmente enfatiche.

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121122mensadi Fabrizio Assandri, Chiara Priante
Poco cibo e con basso valore nutrizionale. È quello che le famiglie, strette nella morsa della crisi, servono sempre più spesso ai bambini, visto che a Torino si registrano casi, in crescita, di denutrizione. Se ne accorgono, in primis, le insegnanti. All’elementare Vidari, in mezzo alle case popolari di via Sanremo, quando la mensa non era ancora in funzione, i bimbi, per il loro pranzo al sacco, sono arrivati con qualche merendina o un piccolo trancio di pizza o, ancora, con uno smilzo panino con dentro un wurstel. Morale? Poco cibo e fabbisogno nutrizionale non rispettato.

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