Roberta Fantozzi

Hanno dovuto superare mille ostacoli i lavoratori di Fincantieri. L'ultimo è stato quello di non rispondere alla provocazione della gestione della piazza ieri a Roma. Spostata dal governo la sede dell'incontro per impedire evidentemente che il "fastidioso rumore" della denuncia e della lotta operaia occupasse il centro della città, mentre i lavoratori di Castellammare presidiavano l'Eur, per quelli venuti in massa soprattutto dalla Liguria, la giornata di ieri è stata una specie di Odissea tra vie blindate da uno spiegamento grottesco di forze dell'ordine, mai così tante per una manifestazione di lavoratori.
E' in questo clima, specchio insieme della debolezza e della pericolosità del governo Berlusconi, che è arrivata la notizia del ritiro del piano di Fincantieri. Una vittoria della lotta e dell'unità operaia, di una mobilitazione che ha attraversato tutti gli stabilimenti e i territori, sottraendosi alla logica di chi, come la Lega, ha lavorato sulla difesa di un sito produttivo contro l'altro, riproponendo la consueta divisione e messa in competizione dei lavoratori e dei territori. Una vittoria conquistata anche attraverso la mobilitazione dei diversi livelli istituzionali locali e di interi settori sociali, a fianco dei lavoratori.

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carteljuventud012di Ramon Mantovani

E' impossibile capire il risultato delle elezioni spagnole sulla base delle semplificazioni che i mass media italiani hanno usato per descriverlo. Meglio soffermarsi, anche se sommariamente, sui dati reali.

Il Partito Popolare passa da 10 milioni 300 mila voti a 10 milioni 800 mila voti (dal 39,94 al 44,62 %) e da 154 a 186 seggi, ottenendo la maggioranza assoluta del Congresso.

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William-Beveridge-006

da Keynesblog
All’indomani delle fosche previsioni del Rapporto ILO sulle tendenze della disoccupazione di massa, ci sembra quanto mai opportuno approfondire la riflessione sul ruolo dell’azione pubblica da parte di William Beveridge, centrata sulla considerazione che “Le depressioni economiche non sono come i terremoti o i cicloni: esse sono opere dell’uomo”.
Beveridge, dichiaratamente liberale, è chiamato da Churchill nel 1941, in piena guerra,  ad elaborare una riforma delle assicurazioni sociali, ma si spinge ben oltre con un Rapporto che si ascrive alla storia come l’origine del moderno Welfare (messo poi in atto dal governo laburista a partire dal 1945).

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121105stampaRedazione del Fatto Quoptidiano
La libertà di stampa e di espressione del pensiero è a grave rischio nell’Occidente capitalistico, quello stesso di cui si vantano tanti bei soloni che, sprofondati nel lusso delle mance ricevute a piene mani dalla classe dominante, non si stancano di ripetere le lodi del nostro sistema illuminato e di lanciare anatemi su coloro che ancora insistono a non riconoscere la naturale supremazia del mercato e l’infallibilità dei suoi servi ben pagati, cioè loro stessi.
Si guardi a quanto sta recentemente succedendo, ad esempio, in Italia e in Grecia. In Italia, la legge varata con la scusa di salvare dal carcere il pessimo Sallusti (proposito che mi lascia assolutamente indifferente, anche perché non si capisce perché in carcere debbano terminare sempre i soliti poveracci), monetizza in sostanza la diffamazione, minando la possibilità dei giornalisti di formulare ipotesi ed accuse a pena di risarcimenti ingenti.

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Roberto Brunelli

120125dielinkeNon è normale, questo è sicuro. In un Paese che si suppone civile e democratico, non è normale mettere «sotto osservazione» un gruppo nutritissimo di parlamentari dell'opposizione. A maggior ragione se sono tutti di uno stesso orientamento, anzi del medesimo partito. Da una parte i servizi segreti, dall'altra Die Linke, il partito della sinistra: tra le personalità con-trollate regolarmente, uno dei leader storici, Gregor Gysi, la vicepresidente del Bundestag Petra Pau, la vice capogruppo Sahra Wagenknecht e la presidente del partito Gesine Loetsch, solo per citare alcuni dei nomi più in vista.

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1lira
intervista a Vladimiro Giacché di Tonino Bucci
I mercati finanziari non si placano. Gli speculatori continuano a giocare sul rialzo dei tassi di rendimento dei titoli pubblici dei paesi considerati a rischio nella zona euro. Neppure la vittoria di Nuova Democrazia in Grecia e la formazione di un governo pro-austerità ha sortito quell'effetto tranquillizzante sui mercati che alla vigilia del voto gli osservatori pronosticavano. L'assetto monetario dell'Ue, insomma, sembra spinto da dinamiche sistemiche interne verso uno scenario da deflagrazione. Del resto, lo stesso Fmi prevede un tracollo nel giro di due o tre mesi, se non si prendono misure per tempo. Non è un caso che in questi giorni si sia acceso un dibattito su un eventuale ritorno alla lira.

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di Alberto Lucarelli

La consultazione interna al movimento «Cambiare si può», che ha visto la maggioranza esprimersi per la realizzazione di un vasto fronte con candidato premier Antonio Ingroia, indica la necessità di compattare a sinistra un solido e plurale punto di riferimento che nasca dalle lotte dei movimenti e da quei partiti che da subito si sono contrapposti al neoliberismo dell'Agenda Monti, sostenuta da Bersani, Casini e Alfano. Chi l'avrebbe detto fino a qualche settimana fa che sarebbe nato uno spazio politico a sinistra della coalizione Pd-Sel? Tuttavia, è necessario rafforzare questo polo, soprattutto con il peso e l'energia dei movimenti che, con le loro lotte per la democrazia dal basso, in questi anni

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ingroiarivoluzionedi Carmine Fotia
E chi lo ha detto che la desistenza potrebbe tradursi in un voto alle liste di Bersani e a quelle di Vendola?
Daniela Preziosi ha documentato perfettamente su il manifesto perché quella del voto utile è un'arma spuntata e dunque non riprenderò le sue ampie citazioni alle quali rimando per dimostrare come coloro che oggi usano quest'arma contro Rivoluzione Civile (da Vendola in giù) ne dicevano peste e corna quando era rivolta contro di loro.
Inoltre mi pare che l'appello al voto utile nel 2010 non fece vincere il centrosinistra perché non è affatto detto che scoraggiare a votare qualcuno per una lista significa convincerlo a votare per te. Questo può avvenire solo se, come con la desistenza nel 1996, essa è il frutto di un accordo politico alla luce del sole.

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notavdi Ezio Locatelli

Non solo aderiamo ma come Rifondazione Comunista siamo impegnati alla piena riuscita della manifestazione del 25 febbraio in Valdisusa. Una intera comunità di uomini e donne è impegnata da molti anni in una lotta contro la realizzazione di una megaopera – la Tav Torino- Lione - insensata, devastante oltre che dissipativa di un enorme quantità di risorse pubbliche...

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