fotocongressodi Francesca Pilla

Prima volta di Rifondazione comunista dal dopo Vendola, quando a seguito di quello battagliero del luglio 2008, nel gennaio 2009 il presidente della regione Puglia, insieme a parte dei dirigenti, fondò Sel. Ma, scissioni a parte, sono venti anni dalla fondazione del Prc, come ricorda anche una mostra all'entrata di questo teatro napoletano da dove il partito, nato come reazione allo scioglimento del Pci, tira fuori le unghie. Contro il governo Monti, contro lo strapotere della Germania, per una vera opposizione radicale di sinistra.

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costituzionedi Massimo Villone
Come se la Costituzione non ci fosse. La proposta del senatore Marcello Pera sull'elezione di un'assemblea costituente è pericolosa perché illegittima e grottesca. Dettata da un ceto politico in disarmo
L'assemblea costituente è l'ultimo sasso lanciato nello stagno della politica. È stata proposta il 7 giugno scorso - a firma di Pera, già Presidente del Senato, e di altri senatori del centrodestra - con l'As (atto senato) 3348. Ha ricevuto attenzioni, alcune ovvie, altre meno.
Cade un velo. Non più aggiornare, modernizzare: formule che negli anni hanno accompagnato il dibattito, leggendo la riforma come modifica anche sostanziale, ma alla fine rispettosa delle architetture fondamentali della Carta. Invece, la proposta vuole «la riscrittura del testo costituzionale», come dice la relazione. Mentre gli artt. 5 e 6 richiamano esplicitamente una «nuova Costituzione» e il «passaggio a un diverso ordinamento costituzionale».

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121113banchieridi Giorgio Faunieri
Mentre il mondo reale sta ancora facendo i conti con gli effetti di una crisi nata nelle sale operative della finanza, i banchieri di Wall Street tornano a incassare bonus in crescita. Secondo i calcoli della Johnson Associates, una società di consulenza specializzata in piani retributivi, infatti, a fine 2012 la parte variabile dello stipendio di chi lavora nelle big bank americane crescerà del 10 per cento. La ricerca è stata effettuata prendendo in considerazione i dati forniti da dieci società di asset management, otto grandi banche e oltre una dozzina di istituzioni finanziarie. L’aumento delle retribuzioni segue un modesto miglioramento dell’attività bancaria. “Anche nel campo delle retribuzioni stiamo assistendo a una ripresa lenta, proprio come sta accadendo nell’economia – spiega Alan Johnson, managing director della Johnson Associates – Nel 2011 i bonus avevano subito un taglio del 30%”.

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120708orodi Mauro Del Corno
E’ durata un paio di giorni la calma sui mercati dopo il vertice europeo che doveva mettere il vecchio continente al riparo dalla tempesta sul debito. E sono sempre di più le persone convinte che sia meglio iniziare a prepararsi al peggio. Maturata questa convinzione, la reazione quasi istintiva è quella di buttarsi sul bene rifugio per eccellenza: l’oro. Non sottoscrivendo qualche pezzo di carta come contratti futures o quote di fondi che investono nel metallo giallo, ma comprando oro fisico, pesanti lingotti e monete sonanti. Come mostrano i dati di Confinvest, uno dei principali operatori italiani nella compravendita di oro fisico, il trend è impressionante.
Da oltre un anno le richieste da parte di privati salgono ogni mese del 30 per cento e negli ultimi tempi si sta registrando un’ulteriore accelerazione. In crescita esponenziale anche la domanda che arriva dalle banche, salita negli ultimi due anni del 200 per cento. Stufi di fregature e decisi a difendere i propri risparmi con le unghie e con i denti, sempre più clienti si recano agli sportelli delle loro filiali a chiedere prodotti finanziari ma lingotti.

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111007_152Un uomo con la cravatta si presentò in un piccolo paese. Si issò su una panchina e gridò a tutta la popolazione che avrebbe comprato in contanti, per 100 euro l'uno, ogni asino che gli avrebbero presentato. I contadini lo trovarono un po' strano ma il prezzo era molto interessante e quelli che fecero l'affare se ne tornarono a casa con il borsellino pieno e la faccia gioiosa. L'uomo con la cravatta tornò l'indomani e offrì 150 euro ad asino così gran parte degli abitanti vendette le proprie bestie. I giorni seguenti ne offri 300 e quelli che non avevano ancora venduto vendettero gli ultimi asini del paese. Si accorse che non ne restavo uno e dichiarò a tutti che sarebbe tornato dopo una settimana per comprare ogni asino pagando 500 euro a testa e se ne andò.

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euro

da Keynes blog

Sì, gli spread italiani si stanno abbassando. Ma la domanda è: per quanto? E cosa ci assicura che non capiti di nuovo una fiammata come quella che abbiamo vissuto?

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di Tonino Bucci
Dov'è la vittoria? A parte quella ottenuta dall'undici azzurro nella semifinale contro i tedeschi non se ne vedono altre. Al vertice europeo di giovedì la partita contro la Germania - se la metafora calcistica è consentita - è andata in tutt'altro modo. L'euforia dei mercati ha ridato per il momento un po' di respiro alla moneta europea e gli spread  sono calati. Ma se si analizza nel dettaglio quel che Monti (forse) si aspettava di ottenere dal braccio di ferro con la Germania di Angela Merkel e quel che di fatto ha ottenuto, la vittoria strombazzata nei titoli dei giornali è più che altro una vittoria di cartapesta. Lo scopo del vertice era mettere a punto dei meccanismi di stabilizzazione finanziaria che mettessero a sicuro la zona euro.

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120925marchionnedi Andrea Di Stefano e Roberto Romano
Il bluff di Marchionne continua. L’annuncio che “al momento opportuno” Fiat investirà negli stabilimenti italiani del gruppo e che si punterà sull’export, rischia di andare poco lontano. Non c’è un solo produttore europeo che si azzarda ad assemblare vetture in Europa per venderle in Usa (per di più con un cambio euro\dollaro a 1,3). Ma la realtà è che non tutte le colpe sono di Marchionne che ha utilizzato il costo del lavoro come problema italiano in modo strumentale, per deviare l’attenzione dal problema centrale. Tanto più si discuteva di produttività del lavoro, tanto più si nascondevano i problemi veri del settore.
Tanto per essere chiari: la Fiat non sarebbe produttiva e profittevole nemmeno se ci fossero gli schiavi. Con una aggravante, che in qualche misura deve far pensare. Molti imprenditori metalmeccanici hanno appoggiato la lotta di classe della Fiat su orario di lavoro e salario non perché fosse un modello adeguato per rispondere alla crisi del settore, ma perché tornava utile per imporre condizioni di lavoro restrittive.

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economia

di Daniele Cardetta

Secondo i dati eurostat la disoccupazione è in netto aumento in tutta la zona Euro, questo a che prospettive può portare?

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